Molti genitori si trovano in difficoltà nel dare delle regole ai propri figli, ecco alcune indicazioni per essere più efficaci a dire "no".
Oggi c’è un grande investimento affettivo sulla famiglia e il bambino, e sia mamma che papà fanno fatica ad utilizzare un codice educativo come se la parte del “cattivo” non volesse farla nessuno.
In realtà i nostri figli per crescere sani e felici hanno bisogno di amore ma anche di educazione: non si è genitori se non si educa ed è un compito che non si può delegare a terzi.
Educare e amare sono quasi sinonimi nella crescita di un figlio, soprattutto educare è sinonimo di condurre ad essere... autonomi, a poter correre in libertà nelle strade tortuose della vita dotati di solide gambe a sorreggere.
Dunque non è importante se sia il padre o la madre a proporre al bambino un codice educativo, ma che entrambi lo condividano e si mostrino solidali di fronte al bambino/a.
Molti genitori si trovano in difficoltà nel dare delle regole ai propri figli, ecco alcune indicazioni per essere più efficaci a dire “no”.
Oggi c’è un grande investimento affettivo sulla famiglia e il bambino, e sia mamma che papà fanno fatica ad utilizzare un codice educativo come se la parte del “cattivo” non volesse farla nessuno. In realtà i nostri figli per crescere sani e felici hanno bisogno di amore ma anche di educazione: non si è genitori se non si educa ed è un compito che non si può delegare a terzi.
Educare e amare sono quasi sinonimi nella crescita di un figlio, soprattutto educare è sinonimo di condurre ad essere… autonomi, a poter correre in libertà nelle strade tortuose della vita dotati di solide gambe a sorreggere.
Dunque non è importante se sia il padre o la madre a proporre al bambino un codice educativo, ma che entrambi lo condividano e si mostrino solidali di fronte al bambino/a.
Ma esistono delle ricette preconfezionate per dare regole ai figli?
Purtroppo no, non esistono regole uguali per tutti, esistono regole della vostra storia con i vostri figli;
E’ bene ricordare inoltre che le norme vanno prima condivise, cioè nel caso dei bambini piccoli enunciate.
Sapere che esiste una regola chiara e comprensibile, una regola che un bambino di 2, 3 anni è in grado di comprendere e di ricordare, consente anche di applicare delle sanzioni nel caso in cui il bambino decida di trasgredire la regola.
Spesso i genitori dei bambini più piccoli chiedono come fare con i No che i bambini sembrano non voler capire, per esempio “non tirare fuori le pentole dai cassetti”, relativo ai bambini di poco più di 1 anno. In questi casi il No risponde a un bisogno dell’adulto e non del bambino, il quale fa giustamente il suo lavoro, quello di esplorare e conoscere.
Si può solo portare pazienza sapendo che quel no andrà ripetuto centinaia di volte finché il bambino possa farsene una ragione, certamente la cosa migliore è offrire un’alternativa ludica parimenti interessante.
Insomma non esistono regole uguali per tutti né ricette che aiutino in questo i genitori, esiste però per tutti i bambini un diritto all’ascolto dei propri bisogni e risposte personalizzate alla propria relazione familiare; esiste per tutti i bambini il diritto a sentire che dei genitori responsabili sanno dire di No per proteggerlo e aiutarlo a strutturare una psiche sana a forte di fronte alle frustrazioni della vita.
Dire di no quindi è importante perché: