
Il mio parere: si dice che prima di comprendere come raddrizzare qualcosa occorra trovare tutti i modi per storcerlo ulteriormente….
Ecco allora l’amico e collega Gerry Grassi che – parafrasando Jay Haley – ci fornisce 10 piccole ma fondamentali lezioni da tenere a mente se vogliamo fare andare male la seduta psicoterapeutica…
Come dicono spesso gli americani, in pieno stile paradossale: Fail fast.
Sbaglia in fretta, perchè l’errore è il primo passo verso il successo.
Voto articolo: 9/10
Tratto dall’articolo:
“Un terapeuta incompetente che non faccia altro che grattarsi la testa in silenzio durante le sedute avrà comunque un 50% di successi con i suoi pazienti.
In che modo allora un simile individuo potrebbe fallire?
- Insistere sul fatto che il problema per il quale il paziente ha iniziato la terapia non è importante; è essenziale minimizzarlo, chiamandolo “sintomo”, e cambiare argomento.
- È molto importante confondere diagnosi e terapia.
- Enfatizzare un solo possibile metodo di cura senza preoccuparsi di quanto vari siano i problemi che i pazienti portano in terapia. Quanti non si uniformano al metodo prescelto devono essere classificati come incurabili e vanno allontanati.
- Enfatizzare un solo possibile metodo di cura senza preoccuparsi di quanto vari siano i problemi che i pazienti portano in terapia. Quanti non si uniformano al metodo prescelto devono essere classificati come incurabili e vanno allontanati.
- Parlare molto e convincere il più possibile del fatto che dietro ad ogni disturbo si cela una patologia sottostante.
- Per impedire ai pazienti di fare progressi spontanei, il terapeuta deve concentrarsi sul loro passato oppure sugli aspetti più deplorevoli della loro vita, suscitando così i loro sensi di colpa; a questo punto lo scopo della terapia sarà risolvere i loro sensi di colpa.
- Ignorare il mondo reale nel quale vivono i pazienti, concentrandosi sulla loro infanzia, sulle dinamiche interiori, sulle loro fantasie.
- Non definire in alcun modo gli obiettivi della terapia. Se un terapeuta stabilisce degli obiettivi, prima o poi il paziente si domanderà se questi sono stati raggiunti.
- Evitare a tutti i costi di valutare apertamente i risultati della terapia.
- Evitare di avere pazienti poveri, perché insistono per vedere dei risultati e non si fanno distrarre dalla conversazione.”
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Luca Mazzucchelli
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