2 alternative all’offrire un primo colloquio gratuito
Alzi la mano lo psicologo che non ha mai provato a offrire un primo colloquio gratuito come metodo di promozione per avere più clienti…
Non so quando questa moda sia iniziata, non credo più di 4-5 anni fa (a memoria direi con le giornate del MIP, il Maggio di Informazione Psicologica), ma da allora mi sembra sia scoppiata quasi una mania da primo colloquio gratuito.
La riprova? andate a cercare su google “primo incontro gratis”, compariranno principalmente gli studi di psicologi, e non di altri professionisti.
Se questo sia un bene o un male ci sono opinioni tra loro anche molto differenti. Alcuni sostengono che effettivamente porti clienti in più, ma non mi è mai stata chiara la cosiddetta percentuale di conversione tra il numero di primi colloqui pro bono e quelli che poi effettivamente decidono di intraprendere un percorso psicologico.
Altri, più scettici, credono sia una mossa cui aderiscono principalmente perditempo, per cui sarebbe inutile colludere con le motivazioni di chi non se la sente “nemmeno” di pagare un primo incontro.
La mia esperienza
Ho provato per alcuni mesi ad aderire alla proposta del primo colloquio gratuito, ma veramente pochissime sono state le persone che, dopo avermi incontrato, decidevano di proseguire. Questo è uno dei motivi per cui non offro più il primo colloquio gratuito. Non so se questo “ammutinamento” sia stato per demerito mio o se per scarsa motivazione loro, certo che la maggior parte delle persone che incontravo a pagamento fin dall’inizio, poi tornavano anche per il secondo incontro.
Avevo in più spesso l’impressione che le persone che “droppavano” potessero avere un’opportunità per potere dire al loro entourage: “ci ho anche provato ad andare dallo psicologo, ma proprio non mi è servito”, convinti che fare un primo colloquio gratuito fosse uguale ad “andare dallo psicologo”.
L’eccezione
L’unica eccezione in cui ho visto essere veramente utile il primo colloquio gratuito è per quanto riguarda i colloqui online via skype (quindi via webcam). In questo caso, anche riferendomi ai dati del Servizio Italiano di Psicologia Online, pare esserci un’effettiva utilità per lavorare sulla motivazione della persona e poi “convincerla” a iniziare un percorso (a distanza o dal vivo che sia).
La “ratio” del primo colloquio gratuito
Ascoltando le persone che “difendono” questa proposta sento dire che è giusto concederlo per due motivi principalmente:
- Permette a chi non ci conosce di farsi un’idea sulla persona con cui si dovrà poi intraprendere un eventuale percorso;
- In un periodo di grande crisi è giusto abbassare le pretese economiche ed andare incontro agli utenti offrendo il primo colloquio gratuito;
Sono tutte motivazioni nobili e che occorre prendere in considerazione, ma mi chiedo se l’unico modo per farlo sia togliere il costo dell’incontro.
Credo che molti degli psicologi che portano avanti questa politica abbiano in realtà una grande paura di non lavorare, di non potere fare pratica, di ritrovarsi senza professione, motivo (comprensibile) che li spinge a rendersi più appetibili sul mercato. Ma questo meccanismo, messo in pratica in questo modo, è a mio avviso una trappola.
Cosa non mi piace
Condivido con voi un commento che ho ricevuto qualche giorno fa da parte di una collega psicologa:
A proposito di svalutazioni della professione… Ricevo una chiamata da una paziente la quale mi chiede se faccio la prima visita gratuita. Le rispondo che non faccio visite gratuite, che so bene che alcuni colleghi seguono questo trend. La signora di tutta risposta esordisce: “Infatti, alcuni sui colleghi il primo incontro non lo fanno pagare… in fondo è solo una chiacchierata…”.
Ho un collega che fa le prime visite gratuite e lo fa perchè crede che questo gli porti clientela…. Io sono sempre stata contraria. Il lavoro è giusto che venga riconosciuto. In una professione come la nostra con grande percentuale al femminile, care colleghe vi provoco un po’… Entrate da un’estetista da cui non siete mai andate e chiedete una prima ceretta gratuita, tanto sono solo due strappi… vediamo un po’ che vi risponde…
Per la cronaca, dopo tre colloqui gratuiti con colleghi, la signora mi ha ricontattata ed è in terapia. Cari colleghi datevi il giusto valore! Marta
Secondo me il primo colloquio gratuito, come attualmente proposto dai più, attira soprattutto persone che non vogliono realmente impegnarsi e allo stesso tempo, per certi versi, rischia di svalutare il lavoro che viene fatto. Il primo colloquio anzi è uno dei più difficili da condurre, dove si decidono moltissime cose. Questo pensiero credo sia a un qualche livello condiviso anche dai colleghi (non pochi) che in realtà adottano proprio la strategia opposta a quella del primo colloquio gratuito: gli incontri di assestment li fanno pagare di più dei successivi.
Sostanzialmente sono due i motivi per i quali non credo alla bontà del primo colloquio gratuito:
- E’ tra i colloqui più difficili ed impegnativi da fare, e spesso può essere già di per sé trasformativo;
- Ci sono altre forme di ingaggio più sostenibili per lo psicologo che consentono di rispettare le giuste richieste dell’utenza di conoscere il professionista e avere prezzi in linea con le loro tasche.
2 alternative al primo colloquio gratuito
Quando una persona ci chiede di avere un primo colloquio gratuito è fondamentale capire la motivazione sottostante alla sua richiesta.
Se perché vuole conoscere meglio lo psicologo, posso fornire almeno un consiglio e una proposta alternativa da mettere sul tavolo della “trattativa”.
Il consiglio è innanzitutto di farsi conoscere anche in altro modo da quello rappresentato dall’incontro di persona: io con internet permetto di entrare in contatto con le mie idee leggendo gli articoli che scrivo, oppure di farsi un’idea del mio modo di pensare e di relazionarmi attraverso il mio videocanale youtube, e così via. Questo un esempio che mi aiuta a fare capire a chi non mi conosce che idea ho dello psicologo:
{loadposition 3aneddoti}
A parte il consiglio di farsi conoscere di più e “prima” del contatto telefonico, l’alternativa che suggerisco di utilizzare è questa:
“Se ha l’esigenza di vedere che tipo di psicologo sono, venga gratuitamente per il primo colloquio, ma se decide poi di tornare per il secondo mi pagherà anche il primo a prezzo pieno”.
Ho visto che buona parte dei cosiddetti “perdi tempo”, in questo modo mollano subito il colpo. Provate e fatemi sapere 🙂
Se il motivo sottostante alla richiesta è di tipo economico, suggerisco invece di fare uno sconto sul primo colloquio o di pensare alcune forme alternative di tariffario, ma non di togliere il costo all’incontro.
Ecco alcune idee:
- Prezzi molto bassi per persone che si presentano con ISEE (la dichiarazione dei redditi) inferiori a una certa soglia economica;
- Primo colloquio al 50% del prezzo di listino;
- Vendere un pacchetto per cui ogni 8 incontri uno è gratuito;
Ce ne sarebbero altre, ma mi fermo per il momento qui. Aspetto da voi commenti, esperienze e “prassi” di comportamento in queste situazioni.
Se ti interessano questi articoli puoi iscriverti alla mia newsletter, in modo da non perdere i prossimi, per chi volesse invece capirne di più e cercasse un vero e proprio corso strutturato con strumenti pratici e concreti per attrarre il lavoro e quindi aumentare i guadagni, o per promuoversi al meglio online, io consiglio di dare un occhio a questi prodotti (clicca sull’immagine sottostante). Sono una serie di corsi che ho creato alla luce della mia esperienza pluriennale in questo ambito, e su tutti c’è la garanzia “soddisfatto o rimborsato”.
Luca Mazzucchelli