Una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica americana «Proceedings of the National Academy Sciences» e condotta dalla società di analisi Harris Poll lo ha dimostrato intervistando 20mila statunitensi sposatisi tra il 2005 e il 2012, il 35% dei quali ha conosciuto il proprio partner online.
L’8% delle coppie nate in modo tradizionale si è separata, mentre solo il 6% di quelle formate online è scoppiata. Gli amori sbocciati su Internet, poi, risultano più soddisfacenti, raggiungendo un voto medio di 5,64 rispetto al 5,48 delle coppie classiche. Gli innamorati digitali sono uomini e donne tra i 30 e i 39 anni, con un lavoro ben pagato e, nel 45% dei casi, si incontrano tra loro grazie a siti di dating on line.
«Questi dati – commenta il coordinatore dello studio John Cacioppo – suggeriscono che internet può alterare le dinamiche e gli esiti stessi del matrimonio». Perché, ipotizza lo psicologo, nel mondo virtuale la scelta è più varia e vasta che in quello reale, i criteri di selezione sempre più precisi e l’identità digitale più corrispondente alla vera natura di quanto non sia l’atteggiamento adottato in società.
I matrimoni più sfortunati tra chi non si ha trovato l’anima gemella online, invece, sono nati da un incontro fatto al bar o tramite appuntamenti al buio
Io rimango tradizionalista, ma forse è vero che le nuove tecnologie potranno aiutarci a trovare l’anima gemella al primo colpo?
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