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Autostima: come credere in se stessi e superare la paura del giudizio

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Autostima: come credere in se stessi e superare la paura del giudizio

Appartenere a un gruppo è una bella cosa. Siamo incoraggiati da più parti a essere membri della comunità: stare in una squadra sportiva, la compagnia per le uscite serali, il club del libro…o il nemico numero uno delle donne di tutta Italia: il suo gruppo del fantacalcio! 

In molti, però, mi scrivono per farmi presente che non è sempre facile trovare un equilibrio tra vivere il gruppo riuscendo a essere noi stessi, autentici, e scendere a patti con ciò che il gruppo ci chiede e ci spinge a fare.

Intendo dire che possiamo esserne più o meno consapevoli, ma nei gruppi c’è sempre una pressione sociale che orienta le nostre scelte e decisioni.

Fin da quando eravamo piccoli. Se tutti avevano il bomber, allora volevi anche tu il bomber…o le scarpe di una certa marca…o il motorino. Oggi è così per lo smartphone, la consolle o per quelle mini-auto elettriche sulle quali girano i teenager che sembrano scatole di sardine.

Una volta cresciuti, le cose non sono tanto diverse.

Se cedi alla pressione dei tuoi compagni, quello che accade è che acquisti uno status più importante dentro al gruppo. Infatti sei più coinvolto e aumenti la sensazione di appartenenza e protezione che il gruppo ti fornisce. Questo però può portarti a una specie di conflitto interiore, ad esempio quando ti trovi nella situazione per cui tu faresti una cosa che il gruppo non vedrebbe di buon occhio.

Non farla ti farebbe sentire più inserito tra i compagni, farla ti posizionerebbe più periferico.

Non so dirti con certezza cosa sia giusto o sbagliato fare, sempre e a prescindere. Cercare appartenenza è comprensibile e naturale. Ma il rischio è che se dobbiamo appartenere a qualcosa “a tutti i costi”, allora si metta a repentaglio il nostro vero io.

Prova a farci caso: quante volte hai deciso di tenere la bocca chiusa pur di rimanere in un gruppo? O viceversa quante volte hai annuito davanti all’idea di un tipo del tuo gruppo di riferimento, anche se in fondo in fondo non eri in accordo con lui?

Lontano da me lo spingerti ad essere sempre polemico o oppositivo nei confronti del gruppo, ovviamente. Voglio solo farti riflettere sul fatto che se per appartenere a qualcosa devi prendere le distanze dal tuo vero io, forse ci guadagni una sensazione di sicurezza sul breve termine, ma in realtà stai rinforzando una tua debolezza.

Quindi il punto diventa riuscire a essere noi stessi senza distinguerci a tutti i costi, ma senza nemmeno appiattirci alla volontà del gruppo.
Da dove iniziare? Oggi condivido 5 idee che possono tornati utili

 

1. Qualsiasi cosa farai, verrai giudicato

Cioè prendi il tema del giudizio come una parte strutturale del gioco, ma non permettere che il giudizio ti fermi. Le persone avranno un’opinione a prescindere da cosa fai, e tu non non puoi lasciare che quell’opinione decida per te cosa fare.

L’unico modo per evitare le critiche è non dire niente, non fare niente e non essere niente. Quando realizzi che non puoi costruire la tua autostima su quello che le persone dicono, pensano o sulle loro risposte, sei sulla strada giusta per trovare te stesso. E più vai avanti con l’età e più ti sarà chiaro e diventerà naturale.

 

2. Diverso gruppo, diverse parti di te

Se in mezzo al gruppo ti senti a disagio, se hai l’impressione di non riuscire ad adattarti, cerca di capire a quale livello specifico ti trovi in difficoltà. A livello fisico, emozionale o intellettuale?

È molto difficile trovare un gruppo che sia allineato su tutti questi 3 livelli e si può trovare un gruppo per ogni singolo livello, nel quale esprimersi naturalmente. Questo ti dà la sicurezza di mostrare parti differenti di te, in luoghi diversi. Puoi benissimo disquisire amabilmente di questioni filosofiche sorseggiando tè inglese con gli amici del giovedì e scassarti di birra al pub con quelli del venerdì.

Possiamo sentirci intellettualmente stimolati da un gruppo ed emotivamente coinvolti da un altro. È bene mettere a fuoco questa cosa anche per non coltivare aspettative infondate in noi quando stiamo con determinate persone.

 

3. Sviluppa una buona consapevolezza del sé

Il terzo punto è: lavora per sviluppare una buona consapevolezza di te, ovvero dei tuoi punti di forza e debolezza.

Le tue debolezze non sono più tali se ne diventi consapevole, perché capisci ciò che devi imparare e dove devi crescere. Al giorno d’oggi siamo portati a nascondere le nostre debolezze per paura di essere giudicati, e in questo modo le nascondiamo anche a noi stessi, togliendoci la possibilità di curarle e trasformarle. Invece dobbiamo riconoscerle e lavorarci. Poi ci sono anche quelle persone che nascondono i loro punti di forza perché questi possono infastidire le persone intorno a noi.

Così come è importante lavorare sulle debolezze, è altrettanto importante tenere conto dei successi, senza mostrarsi arroganti, ovviamente.

 

4. Rifletti sui tuoi valori

Quarto spunto è quello di interrogarti quotidianamente sui tuoi valori.

Di valori ho già parlato un sacco nel libro “L’era del cuore”, rimando al testo per approfondimenti, il concetto però è che devi avere ben chiaro cosa per te abbia valore, quali idee e pensieri coltivi, cosa ti trova d’accordo e cosa no…questo è il punto di partenza per una vita serena. È importante che tu conosca a fondo il tuo punto di vista e i tuoi valori così da poterci lavorare per articolarli sempre di più. Leggere ti aiuta molto in questo, perché puoi confrontarti con gli altri in un ambiente protetto, dove il giudizio esterno è assente.

L’idea è che più riflettiamo su un’idea e la perfezioniamo, più questa diventa potente. È anche interrogandoci sui nostri valori e credenze, quindi, che costruiamo la fiducia in noi stessi.

 

5. Non sminuire gli altri

Ultimo punto è quello di monitorare il tuo giudizio degli altri per non incorrere nell’atteggiamento di chi per sentire di avere fiducia in se stesso, deve tagliare le gambe a chi gli sta davanti.

Essere arroganti, infatti, non è avere fiducia in se stessi. Non costruire la tua torre sulle spalle di qualcun altro buttandolo giù. Ti sentirai forte, ma quella è solo debolezza. Lavora su te stesso e non sugli altri per costruire la tua autostima.

Cari amici per oggi è tutto, ci vediamo al prossimo articolo 😉

 

LINK UTILI:

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