Come superare l’ansia: guida e strumenti self-help
Tutti noi, almeno una volta nella vita, ci siamo sentiti ansiosi ma privi di strumenti per superare l’ansia.
L’ansia, benché comunemente etichettata in modo negativo a causa della sensazione ingombrante che provoca, racchiude in sé un duplice aspetto che è importante considerare.
Da un lato, un certo grado di ansia può risultare utile nella misura in cui migliora le nostre performance, ad esempio quando si tratta di affrontare un colloquio di lavoro o un esame importante. In questi casi, l’ansia moderata agisce come un catalizzatore che aumenta la nostra vigilanza e concentrazione.
D’altro canto, quando l’ansia supera un certo livello critico, rischia di passare da stimolo a ostacolo potenzialmente invalidante. Livelli di ansia eccessivi rischiano di evolvere in panico, andando a turbare non solo il flusso tranquillo della vita quotidiana, ma minacciando anche di compromettere gradualmente la qualità di vita della persona con un impatto negativo sulle relazioni, sul lavoro e sul benessere personale.
In questo articolo voglio allora proporti una guida alla scoperta di cos’è l’ansia e quali sono i suo principali sintomi. Infine ti proporrò alcune strategie ed esercizi utili per superare l’ansia così da trasformare questa spiacevole emozione in utile alleata.
Cosa troverai in questo post:
- I sintomi dell’ansia
- Che cos’è l’ansia
- Da dove nasce l’ansia
- Cosa ti sta impedendo di superare l’ansia
- Come gestire l’ansia: agire sui pensieri automatici
- Strategie per superare l’ansia: come gestire le preoccupazioni
- Perché non devi evitare ciò che ti crea ansia
- Conclusioni: quando chiedere aiuto
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1. I sintomi dell’ansia
Partiamo da alcune domande che possono meglio orientarti a capire se stai vivendo sintomi legati all’ansia.
- Trascorri gran parte della giornata a preoccuparti?
- Ti senti spesso apprensivo, nervoso e irritato?
- Provi sovente sensazioni fisiche spiacevoli come le “farfalle” nello stomaco, muscoli tesi, un senso di vertigini o affanno?
- Hai difficoltà a rilassarti?
Se la tua risposta a una o più di queste domande è “sì”, allora potresti essere alle prese con sintomi di ansia.
Altri sintomi tipici dell’ansia:
1. Sensazioni che potresti provare:
- Inquietudine
- Nervosismo
- Panico
- Stress
- Spavento
- Sopraffazione
- Irritabilità/scarsa pazienza
- Tensione
2. Come potrebbe sentirsi il tuo corpo:
- Respiro più veloce o sensazione di mancanza di fiato
- Stomaco in subbuglio
- Petto teso o dolorante
- Battito cardiaco accelerato/palpitazioni
- Sudorazione
- Muscoli tesi e doloranti
- Senso di vertigini/stordimento
- Sensazioni di tremore o formicolio
- Difficoltà di concentrazione
3. I pensieri che potresti avere
- “Sto per morire”
- “Non sono al sicuro”
- “Non posso farcela”
- “Le altre persone non sono al sicuro/stanno per morire”
- “Sta per succedere qualcosa di brutto”
4. I comportamenti che potresti manifestare
- Evitare di fare cose che ti provocano ansia
- Trovare difficile rilassarsi
- “Scattare” facilmente contro le persone
- Evitare le persone o le cose che normalmente ti piacciono
- Aumentare la velocità dell’eloquio
A causa della natura sgradevole dell’ansia, la maggior parte delle persone tendono a vedere questa emozione come un nemico da combattere, come se sperimentarla fosse intrinsecamente dannoso.
In effetti, di fronte a un sintomo fisico dell’ansia, come il battito cardiaco accelerato, potremmo avere il timore o iniziare a sospettare un problema di salute. Tuttavia queste paure possono renderci ancora più ansiosi, creando un circolo vizioso che alimenta i sintomi fisici dell’ansia anziché ridurli, fino al rischio di innescare un attacco di panico.
2. Che cos’è l’ansia
L’ansia è un’emozione che sperimentiamo quando percepiamo una minaccia, che può essere reale (come una situazione pericolosa che mette a rischio la nostra sicurezza) o di carattere più psicologico (come il timore intenso all’idea che gli altri abbiano un giudizio negativo su di noi). È una risposta naturale e istintiva caratterizzata da un aumento della vigilanza e dell’attenzione, e il suo scopo è prepararci a fronteggiare il pericolo percepito, predisponendoci alla reazione di lotta o fuga.
Esistono due tipi di ansia: fisiologica e patologica.
Qual è la differenza?
L’ansia fisiologica è un’emozione estremamente utile perché, come dicevamo in apertura di questo articolo, ci prepara in modo adattivo ad affrontare situazioni difficili.
L’ansia patologica si distingue invece per la sua persistenza e intensità, diventando disfunzionale poiché interferisce con le normali attività quotidiane. Inoltre, può manifestarsi in risposta a situazioni neutre, che non costituiscono una minaccia reale.
I pensieri ansiosi possono basarsi su noi stessi, sugli altri e su come pensiamo che gli altri si sentano nei nostri confronti. Si possono anche avere pensieri ansiosi sul mondo intorno a noi e su ciò che ci aspetta nel futuro.
Di seguito puoi leggere le tipiche frasi delle persone che manifestano pensieri ansiosi su:
1. Sé stesse
- “Non ce la posso fare”
- “Sto per morire”
- “Non sono al sicuro”
2. Gli altri
- “Gli altri riescono a farcela meglio di me”
- “Qualcuno che amo avrà un incidente o morirà”
- “Le persone che amo non sono al sicuro”
3. Il futuro
- “So che accadrà qualcosa di brutto”
- “Non riuscirò ad andare avanti”
- “Non ce la farò ad affrontare quella persona”
4. Il mondo
- “Il mondo non è un posto sicuro”
- “Il mondo è un luogo pericoloso e spaventoso”
3. Da dove nasce l’ansia?
Le persone possono sentirsi ansiose per molte ragioni. Talvolta potremmo anche sentirci ansiosi senza apparente motivo.
Le cause dell’ansia possono essere racchiuse in 3 principali categorie.
Fattori psicologici:
- Pensieri negativi su te stesso, sugli altri e sul mondo
- Esperienze ansiose vissute nei primi anni di vita
- Apprendimento di comportamenti ansiosi di terze persone, come un genitore o una persona significativa
Fattori sociali:
- Bullismo
- Stress sul lavoro
- Problemi relazionali
- Debiti economici
Fattori biologici:
- Se un genitore o un parente stretto hanno sperimentato l’ansia, potrebbe esserci una maggiore probabilità che tu stesso possa sperimentarla.
4. Cosa ti sta impedendo di superare l’ansia
I pensieri su cui ti focalizzi, le sensazioni su cui ti concentri e i comportamenti che metti in atto quando provi ansia rischiano di alimentare questa spiacevole emozione impedendoti di superarla.
Quando sperimentiamo ansia tendiamo a sentirci costantemente preoccupati, come se non riuscissimo a fare nulla per contenere quest’emozione ingombrante. Possiamo trascorrere lunghi periodi in uno stato di preoccupazione, il che può rendere difficile ritrovare la calma o addormentarci, per esempio. Queste preoccupazioni possono inoltre ostacolare il coinvolgimento in attività piacevoli, o impedirci di adempiere a quelle che sono le nostre responsabilità e i nostri doveri, come recarci al lavoro.
Un breve esercizio per te
Leggi gli esempi negli spazi sottostanti riguardo a una situazione in cui potresti sentirti (o esserti sentito) ansioso. Fare questo esercizio ti aiuta a vedere come i tuoi sentimenti, pensieri, comportamenti e sensazioni fisiche sono interconnessi e possono influenzarsi reciprocamente.
1. Descrivi la situazione in cui hai sentito “arrivare l’ansia”.
(Dove eri? Con chi eri? Cosa stavi facendo? Cosa stava accadendo intorno a te?)
Per esempio: “Ero a una festa con un gruppo di persone che non conoscevo e mi stavo guardando intorno.”
2. Descrivi i tuoi pensieri
Per esempio: “Nessuno vuole parlare con me.”
3. Descrivi i tuoi sentimenti
Per esempio: “Solo, a disagio, spaventato, imbarazzato.”
4. Descrivi cosa hai fatto in conseguenza delle tue sensazioni ansiose
Per esempio: “mi sono rifugiato in un angolo.”
5. Descrivi come ti sentivi fisicamente
Per esempio: “Il cuore ha iniziato a battere più veloce, ho percepito sudore lungo la schiena e tremolio alle gambe”
5. Come gestire l’ansia: agire sui pensieri automatici
I pensieri automatici sono pensieri non utili che ti vengono in mente senza che tu faccia alcuno sforzo per pensarci. Sono verosimili e di solito sconvolgenti: questo può influenzare i tuoi sentimenti e i tuoi comportamenti.
È importante ricordare che un pensiero non è necessariamente un fatto o un dato basato sulla realtà. Potresti credere ai pensieri che ti vengono in mente proprio perché verosimili, ma in realtà è importante metterli in discussione, in quanto molto spesso essi sono basati su presupposti non reali, oltre che non utili.
Vediamo alcuni esempi di pensieri automatici non utili.
1. Essere giudicato negativamente dagli altri
- “Di sicuro penseranno che io sia inutile”
- “So già che non gli/le piacerò”
2. Non riuscire a farcela
- “Farò una pessima figura”
- “Sono troppo ansioso per gestire questa situazione”
- “Non riesco a controllarlo”
3. Temere che accada qualcosa di terribile
- “E se facessi un incidente?”
- “E se perdessi il mio lavoro?”
4. Non riuscire a controllare le preoccupazioni
- “Se continuo a preoccuparmi per la mia salute finirò per ammalarmi davvero.”
Prova a riflettere su un momento in cui hai cominciato a sentirti ansioso. Considera cosa stava passando per la tua mente in quel momento: era un pensiero automatico?
I modelli di pensiero non utili
Conoscere quelli che sono i modelli comuni che seguono i nostri pensieri non utili può aiutarti a riconoscerli e sfidarli prima che abbiano un effetto negativo sui comportamenti che metti in atto.
Ecco allora alcuni modelli comuni di pensiero non utile che dovresti conoscere, più alcuni esempi per ciascuno di essi.
1. Catastrofizzazione
Le persone ansiose tendono spesso a catastrofizzare. Questo significa che l’ansia fa sentir loro che un fatto accaduto è molto peggiore di quanto non lo sia realmente.
- “Il mio partner è in ritardo: deve essere stato coinvolto in un incidente.”
- “Mi sta salendo l’ansia: questa preoccupazione potrebbe provocarmi un danno fisico.”
2. Pensiero dicotomico (in bianco e nero)
Le persone ansiose possono manifestare un pensiero dicotomico, cioè vedono le cose in bianco o nero, in modo rigido e senza alcuna via di mezzo.
- “Gli ultimi esami universitari sono andati male: devo abbandonare l’idea di laurearmi.”
- “Il mio partner è arrabbiato con me: mi lascerà.”
3. Ragionamento emotivo
Questo modello di pensiero significa trattare le emozioni come se fossero fatti.
- “Mi sento ansioso: succederà qualcosa di brutto.”
- “Non percepisco tranquillità in questo contesto: non è un posto sicuro.”
4. Doverizzazioni
Le persone ansiose spesso vivono secondo regole fisse su cosa “dovrebbero” fare e come “dovrebbero” sentirsi, e si giudicano duramente se non le rispettano.
- “Devo farcela da solo.”
- “Devo riuscire a rimanere calmo.”
- “Non devo deluderlo.”
- “Devo essere positivo.”
Quando le persone pensano in questo modo assumono un atteggiamento severo o di critica eccessiva nei confronti di se stesse, il che rischia di peggiorare nettamente e velocemente il circolo vizioso dell’ansia.
Se ti ritrovi a pensare in questo modo, può aiutare molto accettare che le cose e le persone non siano sempre perfette, e non devono esserlo affinché tu sia calmo e rilassato.
5. Saltare alle conclusioni
Le persone ansiose possono assumere di sapere cosa stanno pensando gli altri, e le supposizioni riguardano di solito il futuro (i pensieri in questo caso hanno in genere a che fare con spaventosi “e se”).
- Un amico non ti saluta quando lo vedi dall’altro lato della strada. Pensi di aver fatto qualcosa di terribile per offenderlo. In realtà, potrebbe semplicemente non averti visto.
- Saltare alle conclusioni può farti sentire come se conoscessi il futuro e fossi certo che sarà negativo. Come quando pensi: “Domani inizio un nuovo lavoro. (E se) Nessuno mi parlerà (?).”
6. Generalizzazione eccessiva
Basandosi su un incidente isolato, le persone con questo modello di pensiero assumono che tutti gli eventi futuri seguiranno un modello simile. Diventa cioè difficile vedere un evento negativo come un caso isolato.
- Dopo aver fallito l’esame di guida pensi che non riuscirai mai a prendere la patente.
7. Ignorare i lati positivi
Spesso le persone possono ignorare gli aspetti positivi della vita o delle situazioni per concentrarsi unicamente sul lato negativo.
- Il tuo capo ti dà una buona valutazione, ma tu sei certo che stia dicendo cose positive solo perché “deve”.
8. Etichettamento
Le persone ansiose spesso si addossano attributi negativi.
- “Non sono riuscito a propormi per il colloquio di lavoro: sono un totale incapace.”
- “Ho sbagliato una data all’esame di Storia: sono un disastro.”
9. Personalizzazione
Le persone che pensano in questo modo credono che tutto abbia a che fare con loro, in senso solitamente negativo, per cui si attribuiscono delle colpe senza validi motivi logici.
- “Il mio collega è di cattivo umore oggi: devo aver fatto qualcosa per offenderlo.” In realtà, la cattiva giornata del tuo collega potrebbe non avere niente a che fare con te, ma piuttosto con la sua vita personale.
Bene.
👉 Alla luce di quanto letto fin qui, pensi che alcuni dei tuoi pensieri non utili seguano questi modelli? Fai un elenco di quelli che hai più spesso e cerca di inserirli in una delle categorie di cui sopra.
È importante ricordare che chiunque può avere pensieri del genere di tanto in tanto, e che i modelli di pensiero non utili possono essere gestiti in modo che non ti impediscano di vivere serenamente la tua quotidianità.
Come sfidare i pensieri non utili
Una volta riconosciuto un pensiero non utile, la fase successiva per gestire l’ansia è quella di affrontarlo. Per farlo, puoi utilizzare una serie di domande.
A scopo esemplificativo, analizziamo questa frase: “Il mio partner doveva essere a casa 20 minuti fa, ma non è ancora tornato. Deve aver fatto un incidente.”
Ci troviamo di fronte a un trittico composto da:
- Situazione: il mio partner doveva essere a casa 20 minuti fa ma non è ancora tornato.
- Emozione: ansia, spavento
- Pensiero automatico non utile: il mio partner ha avuto un incidente!
Vediamo ora le domande che possiamo porci per mettere in discussione i nostri pensieri non utili e ridurre l’ansia.
Le domande da porti di fronte ai pensieri automatici non utili
- C’è qualche evidenza contro questo pensiero?
- La polizia non mi ha chiamato per dire che c’è stato un incidente.
- Il mio partner è un guidatore sicuro; non ha mai avuto incidenti prima.
- C’è qualche evidenza a favore di questo pensiero (basata sui fatti)?
- Il mio partner è in ritardo di 20 minuti.
- Di solito è puntuale.
- Puoi identificare alcuni modelli di pensiero non utili?
- Sto catastrofizzando: sto pensando alla cosa peggiore che potrebbe succedere.
- Sto usando il ragionamento emotivo: sto pensando che qualcosa di brutto deve essere successo perché mi sento ansioso.
- Cosa diresti a un amico se si trovasse nella tua stessa situazione?
- Gli direi che probabilmente il/la suo/a partner è rimasto/a bloccato/a nel traffico o al lavoro – sono imprevisti che spesso capitano.
- C’è un altro modo di guardare questa situazione?
- Il ritardo potrebbe essere dovuto a un impegno che lo ha costretto a trattenersi più a lungo, o magari al traffico.
- C’è una soluzione proattiva a questo pensiero non utile?
- Potrei distrarmi dalle preoccupazioni preparando la cena o andando a fare delle commissioni.
- Potrei lasciargli un messaggio per assicurarmi che sia tutto ok.
Proseguiamo la nostra guida alla gestione dell’ansia approfondendo alcune strategie utili a ridurre questa emozione in modo che non diventi un ostacolo nella nostra quotidianità. 👇🏼
6. Strategie per superare l’ansia: come gestire le preoccupazioni
Le persone ansiose sono in grado passare molto tempo a preoccuparsi, ma la preoccupazione è utile solo quando ti porta a mettere in atto un comportamento per cui smetti di preoccuparti del problema, e inizi ad occupartene. In caso contrario, le preoccupazioni non sono altro che pensieri che rimangono bloccati in un loop mentale infinito e deleterio.
Uno dei fattori più frustranti dell’ansia è che può farti sentire come se non avessi alcun controllo su quanto ti preoccupi.
Gestire le preoccupazioni contribuisce a ridurre l’ansia. Un modo per imparare a gestirle consiste nel programmare degli slot di tempo da dedicare appositamente alle tue preoccupazioni; questo aumenta la nostra percezione di controllo e impedisce alle sensazioni ansiose di diventare travolgenti e pervasive.
Vediamo meglio in che cosa consiste questa strategia.
Appuntamento con le preoccupazioni (esercizio 1)
Ritagliati un momento all’interno della tua giornata della durata di 10 o 15 minuti; questo sarà il tempo riservato alla tua preoccupazione.
Se, in tutto il resto della giornata, ti verrà da pensare a ciò che ti crea ansia, ricorda a te stesso che hai già predisposto del tempo da dedicare alle tue preoccupazioni. Pertanto, fino ad allora impegnati a non pensare ad esse.
Una volta arrivato l’appuntamento con la preoccupazione, fai partire un timer in modo da assicurarti che l’incontro tra te e i tuoi pensieri ansiosi non duri più di 15 minuti.
Durante il tempo della preoccupazione non cercare soluzioni. Concentrati interamente sul “sentirti preoccupato”. Smetti non appena il tempo della preoccupazione è finito, o prima, se hai esaurito le tue preoccupazioni in meno tempo (l’importante è che tu abbia cura di tenerle isolate in quei 10/15 minuti).
Qual è l’utilità di questo esercizio?
Questo esercizio è utile nel gestire l’ansia poiché fornisce uno spazio dedicato per affrontare le tue preoccupazioni. Il tempo riservato e scandito da un timer permette di limitare l’impatto negativo dei pensieri ansiosi nel resto della tua giornata, assicurandoti di non lasciarti travolgere da essi.
Migliorare la qualità di vita (esercizio 2)
Un’altra semplice strategia per imparare a gestire l’ansia è implementare nella propria quotidianità attività che ti ricaricano e ti fanno star bene, in modo da toglier tempo alle tue preoccupazioni.
Ecco un elenco di attività che puoi provare nel tuo day by day al fine di ridurre l’intensità dell’ansia.
- Fare un po’ di esercizio fisico (es. nuotare, camminare o andare in bicicletta)
- Trascorrere del tempo con un amico o un parente caro
- Leggere un libro
- Guardare il tuo programma TV preferito
- Andare al cinema
- Fare qualcosa di creativo, come disegnare o dipingere
- Fare un bagno
- Fare una ricerca su Internet per scoprire quali eventi si svolgono nella tua zona e partecipare a qualcosa che ti interessa.
Ricorda che non è necessario fare tutte le attività e esaurirle in una sola volta. Puoi provare i suggerimenti che ti ho proposto o inserirne di tuoi; capirai man mano cosa funziona meglio per te.
Qual è l’utilità di questo esercizio?
Questo esercizio offre una gamma di attività rilassanti e gratificanti che promuovono il benessere emotivo fornendo un’alternativa costruttiva alla focalizzazione sui pensieri ansiosi. Sperimentare diverse attività consente di individuare quelle più efficaci per gestire la propria ansia in modo sostenibile.
Sentirsi più calmi (esercizio 3)
Anche gli esercizi di respirazione possono aiutarti a sentirti più calmo e ridurre l’ansia.
La tecnica di respirazione controllata consiste nel concentrarsi e rallentare la respirazione.
Mettiti in una posizione comoda – potresti sdraiarti sul letto o sederti su una sedia. Cerca di respirare con un ritmo costante. Inspira per 3 secondi, trattieni il respiro per 2 secondi e poi espirare per altri 3 secondi. Se lo trovi di aiuto, puoi contare mentalmente mentre fai l’esercizio – ad esempio: “dentro l’aria,1,2,3… fuori l’aria, 1,2,3”.
Ripeti la respirazione costante per alcuni minuti. Gradualmente inizierai a sentirti più rilassato.
📌 Vuoi approfondire questo tema? Allora non perderti l’intervista che ho avuto il piacere di fare a David Lewis, neuropsicologo che ha studiato e messo in luce l’importanza di una corretta respirazione e il suo effetto sulla salute fisica e mentale.
7. Perché non devi evitare ciò che ti crea ansia
Le persone spesso acquisiscono l’abitudine di evitare situazioni che le fanno sentire ansiose. Ciò purtroppo può peggiorare il problema dell’ansia. Più a lungo eviti qualcosa, più diventa intimidatorio. Inoltre, se eviti sempre situazioni che causano ansia, è più difficile dimostrare a te stesso che puoi gestirle – di conseguenza, potresti perdere fiducia in te stesso e nelle tue capacità di riuscire a superare l’ansia.
Se per esempio ti preoccupa il giudizio che gli altri hanno di te, potresti iniziare a evitare di uscire e frequentare contesti sociali.
Ciò significa:
- rimanere a casa ed smettere di partecipare a eventi sociali
- evitare di dedicarti a hobby se coinvolgono anche altre persone
- evitare di parlare quando sei in gruppo
- evitare qualsiasi situazione in cui devi “esibirti”, come fare un discorso o una presentazione al lavoro
Se eviti queste situazioni perché ti creano ansia, ti privi della possibilità di acquisire le abilità necessarie a fronteggiarla. Non solo: evitandole, l’ansia che provi nel fare queste cose inesorabilmente crescerà.
Se invece riesci a confrontarti con situazioni che ti fanno sentire ansioso, costruirai fiducia. Nel tempo, questo senso di controllo e autoefficacia ti aiuterà a ridurre i sintomi d’ansia.
Un esercizio per affrontare le cose che tendi a evitare
Per smettere di evitare ciò che ti crea ansia, ecco un semplice esercizio.
- Fai una lista delle situazioni da cui cerchi spesso di scappare o che tendi a evitare. Ad esempio, potresti scrivere “uscite serali di lavoro” o “fare presentazioni”.
- Assegna a ciascuna situazione un “punteggio di difficoltà” da 0 a 10. Se una situazione non ti provoca ansia, assegnale punteggio 0. Se ti provoca ansia estrema, assegnale punteggio 10. Cerca di costruire un ordine gerarchico, dalla situazione che ti crea meno ansia a quella che te ne crea di più.
Ecco un esempio:
3. Parti ora dall’affrontare l’elemento con il punteggio più basso nella tua lista, quello cioè che ti causa meno ansia.
Anche se i sintomi d’ansia potrebbero sembrare insormontabili all’inizio, impegnandoti a piccoli passi per rimanere nella situazione ansiogena (es. sull’autobus), accogliendo l’emozione di ansia – anziché cercare di fuggirvi -, gradualmente la tua ansia tenderà a ridursi. In questo processo tieni a mente che i sintomi d’ansia possono essere incredibilmente spiacevoli ma non sono pericolosi al punto da minacciare la tua sicurezza.
📌 Ricorda che se avessi bisogno del supporto di uno specialista, i professionisti di Mindcenter sono pronti ad accompagnarti in un percorso personalizzato. Se senti di non riuscire a gestire i tuoi sintomi ansiosi, non esitare a richiedere un colloquio. Siamo qui per aiutarti.
Come affrontare ciò che ti crea ansia
Continua ad affrontare la situazione che ti causa meno ansia, un piccolo 1% al giorno, se possibile. Se non puoi confrontarti ogni giorno con la situazione che ti crea ansia, cerca di non aspettare troppo tempo tra un’occasione e l’altra. Più affronti la situazione, meno paura sentirai.
Ogni volta che vivi la situazione che ti rende ansioso, dovresti notare che i tuoi sintomi d’ansia migliorano un po’, andando gradualmente a scemare.
Passa alla situazione successiva
Quando ti senti a tuo agio con la situazione che ti causa meno ansia, passa alla successiva nella tua lista e ripeti il processo. Mentre procedi con l’elenco, inizierai a sentirti ansioso in meno situazioni e la fiducia che nutri verso le tue capacità di affrontare ciò che ti crea ansia aumenterà.
Man mano che progredisci, scoprirai che le situazioni che hai valutato come molto difficili inizieranno a sembrare più gestibili. Certo, talvolta potresti incappare in situazioni che non andranno come ti aspettavi. Cerca di non arrenderti.
Se qualcosa nella tua lista che sembra troppo difficile, prova a “spezzettare l’obiettivo”, cercando di capire se c’è qualcosa di più piccolo che puoi fare prima. Ad esempio, se sei ansioso riguardo un corso che si tiene nella tua palestra ma desideri parteciparvi, inizia chiamando la reception per ottenere più informazioni sulla classe. Questo ti aiuterà a sentirti maggiormente fiducioso prima di affrontare la situazione ansiosa.
Stai attento ad altre situazioni che eviti a causa dell’ansia e cerca di ridurre sempre di più la tua tendenza all’evitamento. Con il tempo, ti sentirai molto più sicuro e sperimenterai meno sintomi d’ansia.
👉 Siamo giunti al termine di questo viaggio alla scoperta dell’ansia e di come superarla. Vorrei ora lasciarti con un’ultima precisazione.
8. Conclusioni: quando chiedere aiuto
L’ansia origina come una risposta fisiologica del nostro corpo a situazioni di allarme. Non si tratta solo di un’emozione indispensabile a metterci in salvo da potenziali pericoli ma, come abbiamo visto in apertura di questo articolo, l’ansia rappresenta una vera alleata quando dobbiamo affrontare sfide che ci richiedono alti livelli di concentrazione e prestazione.
Tuttavia, quando i livelli di ansia superano una certa soglia, è fondamentale imparare a gestirli per far sì che non compromettano il nostro benessere psicologico e la nostra vita quotidiana.
Le indicazioni che ti ho fornito nel corso di questo articolo hanno lo scopo di aiutarti a conoscere meglio come i sintomi ansiosi possono manifestarsi nella quotidianità e come imparare a gestirli attraverso alcune semplici strategie.
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