Come creare un brand copiando i contenuti degli altri
Chi mi conosce lo sa, parto sempre con titoli provocatori, perchè dunque oggi esimermi dal farlo?
A maggior ragione visto che recentemente mi è successa una cosa spiacevole che mi ha fatto prima arrabbiare e poi riflettere, e credo che condividere questi miei pensieri con voi possa in qualche modo offrire valore ai professionisti che vogliono ritagliarsi uno spazio di autorevolezza sul web.
Antefatto
Da alcuni mesi sto creando delle infografiche per divulgare la psicologia in maniera semplice e immediata (qui potete vederle tutte).
E’ una cosa che faccio a mie spese assieme a una mia collaboratrice: sono felice nel realizzarle perché credo che ci sia bisogno di attirare le persone verso la professione dello psicologo, e mi sembra un modo originale per promuovere la cultura psicologica.
Non lo faccio per avere più pazienti o perché il mio nome si diffonda, perché come si può vedere “Luca Mazzucchelli” non compare mai nelle infografiche che realizzo.
Solo in fondo, in piccolo, ho scritto i miei canali social, che rappresentano la mia firma e mi attribuiscono la paternità di un lavoro lungo e difficoltoso.
Ora è successo che mi sono per puro caso imbattuto nella stessa perfetta copia della mia immagine, con censurata però proprio la parte finale: una bella banda grigia toglie i miei contatti sociali e su questa fascia di verniciatura compare il nome di altra collega.
Chiunque abbia dedicato tempo ed energia a un lavoro e poi vede sottratti i suoi meriti conosce lo sconforto di questa situazione, e non è su questo punto che voglio focalizzare il mio articolo di oggi.
Sia chiaro: non ce l’ho con chi condivide le mie immagini, le inserisce nei suoi blog, le mette come foto di copertina di facebook. Anzi io sono grato loro per dare visibilità al mio lavoro e chiedo a tutti di continuare a condividere le mie “creature”.
Non accetto semplicemente chi appositamente modifica con programmi ad hoc le mie immagini sostituendo la mia firma con la loro.
Disperati, non disperate!
Andando a fondo della cosa, ho visto che molti colleghi avevano diffuso una variante di quella sopra indicata, dove venivano sempre comunque cancellati i miei nominativi, ma almeno non ci scrivevano sopra il loro. Magra consolazione.
Lo ammetto, la prima cosa che ho pensato è che questi colleghi fossero dei disperati che non sapessero come fare marketing e allora ricorrono alla vecchia tecnica del copiare, modificare e incollare il contenuto di valore degli altri. Mi sono arrabbiato insomma.
Ho scritto loro uno a uno esponendo le mie ragioni, chiedendo spiegazioni, chiamando in causa il nostro codice deontologico per parlare dell’importanza della colleganza e del citare le fonti del lavoro altrui, e così via.
Ben presto mi sono visto dal di fuori e mi sono accorto che era una battaglia senza fine e forse anche senza senso. Le colleghe iniziavano a dirmi:
“L’ho presa da tizio che l’ha presa da caio che l’ha vista in giro già così….”.
Oppure quella che ha messo il suo nome sopra il mio mi scriveva:
“(…) Ho semplicemente condiviso un’immagine aggiungendo le mie qualifiche. La presenza dei miei dati identifica la mia professione ma non l’essere l’autrice del file. Tante immagini vengono modificate e condivise e nella maggior parte dei casi è difficile sapere chi è l’autore che le ha create. Personalmente sarei stata felice di trovare una mia immagine modificata sul web da un collega. Comunque sono spiacente che lei abbia vissuto questo come qualcosa di scorretto nei suoi confronti (non era mia intenzione) anche perchè osservo come noi, lavorando in zone completamente lontane in Italia, non siamo per nulla concorrenti. (…)”
Insomma, diciamocelo, anche io cosa pensavo di ottenere?
In fin dei conti non è la prima volta che si “ruba” un contenuto web, ed è tutto frutto di una mancata istruzione della categoria (o di una parte di essa) al rispetto minimo delle regole di colleganza e alle dinamiche più elementari del self marketing oltre che di una comprensibile spinta ad attirare l’attenzione su se stessi in un web sempre più affollato.
Tra i molti messaggi di supporto che mi sono arrivati, alcuni hanno ribadito la diffusione della legge della giungla sul web, a titolo esemplificativo condivido con questi 2
Sono anni che mi fregano motti, idee, modi di dire e di fare, pubblicano libri con le mie interviste… l’importante caro Luca e’ essere gli ‘originali’… purtroppo se avessero messo il diritto d’autore sulle idee di psicologi su internet saremmo in 10 in tutta italia!!!
Luca Saita
Caro Luca, come ti capisco…anni fa un tizio vendeva su ebay i miei audio, con la mia voce la mia introduzione ed anche l’immagine che utilizzavo ecc… audio che sul mio blog erano e sono gratis!
Gennaro Romagnoli
Allora voglio dire questo: il principio del riprendere i contenuti altrui è a mio avviso assolutamente sostenibile per creare un proprio brand potente, purchè però si seguano alcune elementari indicazioni che ora cercherò di spiegare.
Il mio brand è stato costruito con contenuti altrui
Volete che la dica tutta fino in fondo?
Il mio brand online è costruito per buona parte con contenuti di altri, non miei.
- Guardate le videointerviste che faccio, non mi limito forse a fare domande e ascoltare le risposte?
- Nei miei video su youtube espongo idee che ho appreso sui libri di psicologi ben più noti e famosi, aggiustandoli con la mia esperienza, le mie idee e il mio modo di raccontare le cose.
- Il mio blog ormai contiene articoli scritti da altri, che però traduco in italiano e riassumo, aggiungendovi un breve mio commento in chiusura.
- Le infografiche che realizzo sono spesso sintesi di alcuni concetti spiegati nei libri di autori ben più noti di me.
Di contenuti miei non c’è poi così tanto, o sbaglio?
Beh ma per forza, d’altra parte uno mica si deve inventare tutto di sana pianta… specie penso ai colleghi più giovani che sentono il bisogno di esporsi sul web ma non hanno ancora un’esperienza che possa permettere loro di avere solide ed originali idee da diffondere.
Ma tra i miei prodotti e quelli di chi si limita a copiare c’è un piccolo “però” che è netto e sostanziale e determina il futuro del brand.
Se citi le fonti altrui passi dal copiare al collaborare
Questo concetto gli psicologi proprio non riescono a comprenderlo, non so come mai.
In tutti i lavori che ho sopra elencato, io cito sempre le fonti rielaborandole a mio modo. Lo faccio perché credo sia corretto ma anche perché citare è molto più potente che copiare!
Un esempio pratico è dato da questa infografica, dove cito chiaramente il libro “gli uomini vengono da marte e le donne da venere” perché è ispirandomi ad esso che assieme a una mia collaboratrice l’ho realizzata.
Ma non mi sono voluto fermare qui: dopo averla creata l’ho twittata al suo autore John Gray, il quale mi ha pure risposto!
La trasparenza paga molto di più che le cose fatte in maniera losca.
Guardate il sito di Luciano Giustini (che non è uno psicologo, per l’appunto) il quale ha ripreso la mia infografica sulla mindfulness e l’ha contestualizzata, ci ha aggiunto del suo, dei link di altri siti e inoltre ha citato il mio blog e la mia pagina facebook.
Come me ne sono accorto gli ho scritto un commento positivo, siamo diventati amici su facebook e mi ha fatto leggere altri suoi articoli: abbiamo stabilito un contatto e non costruito un muro di astio e ingiustizia tra noi.
Il punto è che se invece che “copiare” un collega lo si “cita” cambia tutta la prospettiva e si aprono le porte alla collaborazione professionale.
Ricapitolando
Quindi, schematizzando il lavoro che suggerisco di fare per creare un contenuto veramente originale e di successo che vada a potenziare il vostro brand e le relazioni con altri siti, arrivo ora al dunque.
In generale è bene NON fare:
- Copiare brutalmente un contenuto
- Limitarsi a copiare da una sola fonte
- Imitare gli altri senza aggiungere nulla di personale
- Omettere le fonti;
E’ invece buona prassi, quando si è attratti da un buon contenuto e ci viene la tentazione di copiarlo:
- Cercare altre fonti di valore che hanno trattato quell’argomento in maniera per noi soddisfacente ed integrarle tutte nello stesso articolo;
- Citare tutte le fonti cui abbiamo attinto;
- Fare in modo che chi hai citato possa essere orgoglioso di te, del fatto che hai condiviso il loro contenuto, e magari avvisiamolo pure di quanto abbiamo costruito;
Back to the future?
Nella pratica, potendo tornare indietro e modificare l’atteggiamento incriminato con uno più costruttivo e utile a tutti (a me che ho fatto l’infografica e a chi l’ha scopiazzata), io suggerirei questa possibile strategia alternativa:
invece che prendere questa mia infografica sulla psicoterapia, togliere il mio nome e metterci quello di un altro, perché non:
- creare un articolo dove spieghiamo cosa è secondo alcune fonti autorevoli la psicoterapia;
- inserirvi l’infografica in oggetto;
- fare una sintesi dei principali approcci in piscoterapia;
- selezionare una videointervista ad un grande psicologo che spiega un aspetto della psicoterapia;
- potremmo poi arricchire il tutto spiegando in cosa concordiamo, in cosa no e perché con il materiale sopra esposto;
Un articolo di questo tipo avrebbe un valore enorme e andrebbe a costruire una situazione win-win: sarei contento io di essere citato in un testo di valore che verrà probabilmente letto molto e altrettanto condiviso, e sarebbe contento chi lo ha con fatica e sacrificio realizzato perchè avrebbe sul suo sito un ottimo contenuto di valore e interamente suo.
Basta
Basta dai, mi sono dilungato fin troppo, raccontatemi piuttosto nello spazio sottostante cosa ne pensate delle mie riflessioni e quali storie di plagio e furto vi hanno invece visto protagonisti incontrato in rete, così almeno mi sento meno solo… so che lì fuori siete tantissimi 🙂
Ricordo a tutti che per chi avesse voglia di avvicinarsi in maniera seria e affidabile al marketing online per lo psicologo,
- Questo articolo che ho scritto sui 7 errori più frequenti commessi dallo psicologo che vuole promuoversi online
- Il mio corso gratuito via mail per lo psicologo che voglia promuoversi con successo su internet
- L’iscrizione alla mia newsletter
- Per chi volesse invece capirne di più e cercasse un vero e proprio corso strutturato con strumenti pratici e concreti per attrarre il lavoro e quindi aumentare i guadagni, consiglio di dare un occhio ai miei corsi per psicologi (clicca sull’immagine sottostante). Sono una serie di corsi che ho creato alla luce della mia esperienza pluriennale in questo ambito, e su tutti c’è la garanzia “soddisfatto o rimborsato”.
A presto,
Luca Mazzucchelli (quello originale ;-))