Coppie miste nel contesto di oggi
Coppie miste nel contesto di oggi
Oggi più che in passato ci troviamo a convivere con uomini e donne provenienti da contesti culturali anche molto differenti dal nostro. L’incontro con queste persone non sempre è facile e mette in gioco la nostra capacità di interagire con ciò che è diverso.
Talvolta, l’incontro tra culture si rivela un fallimento, altre volte invece porta ad un arricchimento reciproco delle persone che si sono messe in gioco.
La coppia mista è l’espressione più alta dell’incontro tra culture, un uomo e una donna con diverse origini e tradizioni si uniscono per passare insieme la loro esistenza e dar vita ad una famiglia.
Nella coppia mista avviene quindi il più intimo incontro con la diversità, l’esito dell’incontro è spesso la creazione di una famiglia in cui convivono molteplici aspetti appartenenti alla cultura di riferimento dell’uno e dell’altro genitore.
Il matrimonio rappresenta per l’uomo l’occasione profonda d’incontro col diverso che si manifesta sia nel rapporto col partner sia rispetto alla sua famiglia d’origine, che alla cultura che questi porta all’interno della coppia.
Quanto detto può sembrare superfluo e poco rilevante quando i futuri coniugi vivono nella stessa realtà socio-culturale, tuttavia il discorso si complica esponenzialmente nel momento in cui compaiono differenze più o meno marcate tra i partner che possono riguardare lo status sociale o il modo d’interagire di ciascuno alla quotidianità.
Nella coppia mista la diversità quindi può essere vissuta come una profonda fonte d’arricchimento reciproco o come un muro insuperabile ed infido che compare all’improvviso ed ostacola la vita di coppia; il modo di vivere la diversità dipende così da quanto marito e moglie siano coinvolti nel rapporto che li lega così profondamente (reciproche motivazioni) e soprattutto da come riescono a superare i momenti di difficoltà attraverso l’affetto reciproco che nutrono l’uno nei confronti dell’altra.
Quando due giovani d’etnia diversa s’incontrano, si amano e decidono di sposarsi si trovano a dover convivere con i loro universi culturali, ciò comporta entrare in contatto con pratiche, usi e costumi talvolta molto differenti e che non possono essere immediatamente capiti da chi non li conosce, gli universi culturali dei coniugi vengono così a fondersi e a mischiarsi in un nuovo comune universo tramite continue negoziazioni, questo nuovo universo sarà il fondamento dell’identità di coppia. I coniugi si trovano quindi a dover adattare reciprocamente le pratiche di vita quotidiana alla nuova realtà coniugale e sociale che si è creata.
Le dinamiche tipiche delle coppie miste si arricchiscono e si ampliano nel momento in cui i coniugi divengono genitori, che, consapevoli del diverso background culturale che li caratterizza, dovranno allevare i propri figli cercando di permettere loro la conoscenza di entrambi i mondi culturali che li rappresentano; in questo senso si pone il problema dell’accettazione di quegli aspetti della cultura dei genitori che rispetto all’esperienza di vita dei figli sembrano lontani e incomprensibili. Bisogna inoltre considerare la tematica religiosa che deve essere controllata e ben gestita per evitare che investa violentemente la vita familiare sia dei coniugi che dei figli. Non è una novità che divergenze religiose hanno portato a gravi separazioni del nucleo familiare in cui spesso i figli sono stati letteralmente rapiti da uno dei genitori e costretti a non rivedere l’altro a tempo indeterminato, di conseguenza viene preclusa loro la possibilità di conoscere, oltre che la stessa figura genitoriale, un diverso universo culturale.
Un’interessante chiave di lettura che permetta di addentrarsi al meglio in quest’universo è l’approccio Relazionale-Simbolico, messo a punto da Cigoli e Scabini (2000, 2006), che permette una visione completa di tutte le sfaccettature che caratterizzano le transizioni familiari nelle coppie miste.
Secondo gli autori la famiglia è quella specifica e unica organizzazione che lega e tiene insieme le differenze fondamentali ed originarie dell’umanità (differenze di genere, generazione e stirpe) e che ha come obiettivo e progetto intrinseco la genitorialità.
È chiaro quindi come per lo studio della coppia mista sia molto importante questo modo di vedere il fenomeno perchè, come precedentemente detto, una delle caratteristiche più salienti della coppia mista è proprio l’incontro con la differenza che interessa non solo le diversità contingenti ma soprattutto diversità culturali profonde.
A livello demografico in Italia nel 2007 siano stati celebrati 34.559 matrimoni in cui almeno uno dei due partner è straniero. Il dato è interessante se rapportato allo stesso del 1997 in cui i matrimoni di questo tipo registrati sono stati 13.490; vi è stato quindi più che un raddoppio!
Nel 1991, addirittura, il totale delle famiglie residenti in Italia, di cui uno dei due coniugi era straniero, ammontava a circa 65.000 (Tognetti Bordogna, 1996), questo è un dato importante che permette di capire i livelli di diffusione attuale della coppia mista.
L’incremento dei matrimoni misti in Italia è spiegabile secondo due importanti motivazioni (Gozzoli-Regalia, 2005): la maggior accettazione della società nei confronti di quelle unioni che non possono essere considerate come tradizionali e le maggiori opportunità d’incontro che si sono recentemente venute a creare per persone con diverso background culturale.
Rispetto ai matrimoni in cui uno dei due coniugi è Italiano, si è registrato nel 2006 che nei tre quarti dei casi lo straniero è la moglie mentre in un quarto è il marito, principalmente il marito straniero proviene dal Nordafrica (24.2%) o da paesi con alto livello d’industrializzazione (17,2%) mentre nel caso in cui lo straniero è la donna si è visto come lei provenga prevalentemente o dall’Europa dell’est (46,6%) o dall’America Latina (18,3%).
Bisogna inoltre dire che la maggior parte delle unioni interculturali è localizzata nel centro-nord mentre a sud e nelle isole la loro diffusione deve ancora affermarsi, ciò è testimoniato dal fatto che le nascite da coppie miste sono localizzate per il 95% circa nell’Italia settentrionale e centrale e solo il 5% si colloca al meridione e nelle isole. (Tognetti Bordogna, 1996).
BIBLIOGRAFIA:
Cigoli V., Scabini E., Family Identity. Ties, symbols and transitions, Lawrence Erlbaum Associates, Mahwah (New Jersey), 2006.
Regalia C., Gozzoli C., Migrazioni e Famiglie. Percorsi, legami e interventi psicosociali, Il Mulino, Bologna, 2005.
Scabini E., Cigoli V., Il famigliare, Cortina, Milano, 2000.
Tognetti-Bordogna M., Legami familiari e immigrazione: i matrimoni misti, L’Harmattan Italia, Torino, 1996.
SITOGRAFIA:
https://demo.istat.it/altridati/matrimoni/index.html