Pianeta Donna – Le differenze sociali rovinano l’amore?
Pianeta Donna – Le differenze sociali rovinano l’amore?
Il fatto che nella coppia uno dei due partner abbia più successo sul lavoro o una posizone sociale più elevata dell’altro spesso finisce per non far funzionare la storia. Ne abbiamo parlato con il dottor Luca Mazzucchelli
27 dicembre 2010 – A cura di Antonella Marchisella (fonte: Pianetadonna.it)
27 dicembre 2010 – A cura di Antonella Marchisella (fonte: Pianetadonna.it)

Dott Mazzucchelli, come mai possono nascere delle crisi di coppia quando uno dei due ha un ruolo sociale più importante dell’altro/a?
Occorre fare un distinguo tra le coppie che vanno in crisi quando il dislivello di ruoli sociali era preesistente la loro formazione, da quelle in cui il cambiamento avviene nel corso di un progetto già avviato e consolidato. Nel primo caso, solitamente, i problemi hanno radici più profonde. Pertanto è possibile che la diversità di ruoli sociali sia usata come pretesto per parlare di altro: un modo per rinfacciare idee diverse sulla progettualità della coppia, malesseri dovuti al rapporto con le famiglie di origine, altri torti che sono stati effettuati indipendentemente dal ruolo sociale occupato.
Nel secondo caso, invece, succede che uno dei due partner cambia e va incontro a una evoluzione, mentre l’altro rimane immobile. Non intendo con questo dire che anche il partner “inferiore” debba darsi da fare per avere una promozione sociale, voglio piuttosto portare l’attenzione all’importanza del cambiamento nella coppia e a come questo debba avvenire in entrambi i partner, non importa in che direzione. La coppia è come un ballo a due, se un partner fa un passo, l’altro non deve restare fermo, pena il rischio di perdere il contatto con il compagno.
Perchè chi si trova in condizione di inferiorità è spinto il più delle volte a svalutarsi?
Non succede sempre così, le risposte comportamentali al trovarsi in posizione di inferiorità (presunta o reale che sia) sono molto varie e hanno a che fare con quanto le persone imparano nella propria famiglia di origine in primis, e successivamente nel corso della vita. Alcuni soggetti, ad esempio, possono avere imparato a sfruttare i vantaggi connessi alla posizione di vittima e, mostrando le loro ferite, ottengono ciò che vogliono, così come vestendo una maschera di dolore possono colpire l’attenzione delle persone cui tengono. Altre persone, invece, hanno un senso di sé fragile e una autostima non sufficientemente robusta da potere reggere agli imprevisti che la vita pone sul loro cammino. Certo non è possibile dare una risposta univoca e sempre valida a questa domanda poiché ogni situazione è unica e occorre capire bene in che territorio ci stiamo muovendo.
Perchè spesso quando abbiamo un partner bello e di successo andiamo in tilt pensando a tentazioni, scappatelle, infedeltà a cui, ai nostri occhi, certamente andrà incontro?
Talvolta siamo abituati a guardare sempre il lato negativo della medaglia e la paura di perdere ciò che abbiamo ha la meglio sul riuscire a godersi in serenità la quotidianità. Certo che l’aspetto più pericoloso di queste paure è che a crederci intensamente si rischia di farle realizzare. Ciò che pensiamo influenza ciò che facciamo e, di conseguenza, il pensare sospettosamente del partner rischia di farci mettere in atto una serie di comportamenti che, alla lunga, possono veramente indurre il partner a sperimentare altre relazioni. E’ un po’ simile al concetto delle profezie che si auto-avverano, nel bene e nel male possiamo decidere di influenzare i rapporti che viviamo.
Esistono delle differenze se nella coppia è la donna ad avere successo oppure l’uomo?
Come dicevo prima, se uno dei due componenti evolve in modo da distanziare il compagno per via di una crescita di consapevolezza, intraprendenza, maturità o altro, può capitare che chi rimane indietro dica “questa non è la persona che ho sposato, non lo riconosco più”. Per quella che è la mia esperienza, allo stato attuale delle cose qui in Italia, accade più spesso che siano le donne a fare dei passi in avanti rispetto agli uomini, i quali non riconoscono loro questo avanzamento. Quattro volte su cinque è la donna a fare passi avanti e il compagno, spiazzato, prova a tenerla alla pari ma attraverso strategie poco utili al suo scopo.
Perchè chi si trova in condizione di inferiorità è spinto il più delle volte a svalutarsi?
Non succede sempre così, le risposte comportamentali al trovarsi in posizione di inferiorità (presunta o reale che sia) sono molto varie e hanno a che fare con quanto le persone imparano nella propria famiglia di origine in primis, e successivamente nel corso della vita. Alcuni soggetti, ad esempio, possono avere imparato a sfruttare i vantaggi connessi alla posizione di vittima e, mostrando le loro ferite, ottengono ciò che vogliono, così come vestendo una maschera di dolore possono colpire l’attenzione delle persone cui tengono. Altre persone, invece, hanno un senso di sé fragile e una autostima non sufficientemente robusta da potere reggere agli imprevisti che la vita pone sul loro cammino. Certo non è possibile dare una risposta univoca e sempre valida a questa domanda poiché ogni situazione è unica e occorre capire bene in che territorio ci stiamo muovendo.
Perchè spesso quando abbiamo un partner bello e di successo andiamo in tilt pensando a tentazioni, scappatelle, infedeltà a cui, ai nostri occhi, certamente andrà incontro?
Talvolta siamo abituati a guardare sempre il lato negativo della medaglia e la paura di perdere ciò che abbiamo ha la meglio sul riuscire a godersi in serenità la quotidianità. Certo che l’aspetto più pericoloso di queste paure è che a crederci intensamente si rischia di farle realizzare. Ciò che pensiamo influenza ciò che facciamo e, di conseguenza, il pensare sospettosamente del partner rischia di farci mettere in atto una serie di comportamenti che, alla lunga, possono veramente indurre il partner a sperimentare altre relazioni. E’ un po’ simile al concetto delle profezie che si auto-avverano, nel bene e nel male possiamo decidere di influenzare i rapporti che viviamo.
Esistono delle differenze se nella coppia è la donna ad avere successo oppure l’uomo?
Come dicevo prima, se uno dei due componenti evolve in modo da distanziare il compagno per via di una crescita di consapevolezza, intraprendenza, maturità o altro, può capitare che chi rimane indietro dica “questa non è la persona che ho sposato, non lo riconosco più”. Per quella che è la mia esperienza, allo stato attuale delle cose qui in Italia, accade più spesso che siano le donne a fare dei passi in avanti rispetto agli uomini, i quali non riconoscono loro questo avanzamento. Quattro volte su cinque è la donna a fare passi avanti e il compagno, spiazzato, prova a tenerla alla pari ma attraverso strategie poco utili al suo scopo.