Cosa sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento? I Disturbi Specifici dell’Apprendimento, noti come DSA, rappresentano una delle patologie a maggior incidenza nella popolazione scolastica (stima nazionale: 2,5% - 3,5%). Hanno carattere evolutivo e cronico e interessano sia bambini della scuola primaria e media inferiore, sia ragazzi, adolescenti e giovani adulti della scuola media superiore e dell’università. Sulla base del deficit funzionale, sono distinte differenti condizioni cliniche:
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento, noti come DSA, rappresentano una delle patologie a maggior incidenza nella popolazione scolastica (stima nazionale: 2,5% – 3,5%). Hanno carattere evolutivo e cronico e interessano sia bambini della scuola primaria e media inferiore, sia ragazzi, adolescenti e giovani adulti della scuola media superiore e dell’università.
Sulla base del deficit funzionale, sono distinte differenti condizioni cliniche:
La diagnosi coinvolge diverse figure professionali, fra cui principalmente il Neuropsichiatra Infantile, lo Psicologo e il Logopedista. Per tale motivo richiede una cornice di senso comune, costituita da un insieme di conoscenze condivise, declinate per le varie specificità delle figure professionali coinvolte.
Tale cornice è costituita, in prima istanza, dai criteri fissati dai manuali diagnostici ICD – 10 (Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche F81) e DSM – IV – TR (Disturbi dell’apprendimento 315). Un ulteriore riferimento è costituito dalle linee guida fissate dalla Consensus Conference, organismo specificatamente sorto dal confronto fra plurime associazioni e categorie professionali specializzate. La conferenza di consenso fornisce linee guida e raccomandazioni cliniche comuni, che uniformano e indirizzano la diagnosi di DSA eseguita dalle differenti figure professionali.
Il carattere di multidisciplinarietà che caratterizza l’iter diagnostico deve necessariamente riguardare anche la presa in carico. Il DSA trova, infatti, espressioni in molteplici contesti di vita, tutti di importanza vitale per il bambino / ragazzo che si trova a doversi con esso rapportare: scuola, casa, socialità, e successivamente nel tempo, mondo del lavoro.
Nel contesto scolastico, la rilevanza dei DSA è dovuta non solo alla prevalenza, seppur significativa, ma anche alle conseguenze che questi disturbi determinano: ridotta espressione delle potenzialità cognitive, carriere scolastiche non lineari, frequenti abbandoni scolastici o abbassamento del livello scolastico conseguito, con relativa riduzione della realizzazione delle proprie potenzialità sociali e lavorative.
Nel contesto familiare, il DSA provoca una accentuazione di dinamiche di potere, caratterizzate spesso dall’estremizzazione dell’accentramento del ruolo di accudimento della madre, che si fa carico dei rapporti con la scuola e dei compiti scolastici. La relazione con il figlio viene giocata con un accento marcato su aspetti prestazionali e di competenza, con la conseguenza di un aumento dei conflitti fra genitori e figli. Molto spesso, inoltre, a livello delle aspettative genitoriali, la difficoltà scolastica attiva significati che rimandano al successo, all’efficacia sociale e lavorativa. La percezione dei genitori evoca frequentemente immagini di difficoltà proiettate sul futuro lavorativo, cosa che accentua la preoccupazione che viene poi portata ed agita nella relazione col figlio.
Tale meccanismo è amplificato a livello delle relazioni, soprattutto con il mondo dei pari e dei compagni di classe. Il bambino / ragazzo con DSA appare connotato dai compagni di classe come “diverso”, “ingiustamente aiutato dagli insegnanti”, come problematico a livello intellettivo o solo “furbo”. Non è infrequente notare tendenza ad isolarsi, difficoltà relazionali o irritabilità.
L’intervento deve considerare tutti questi aspetti. Alla parte puramente riabilitativa e funzionale, fatta di esercizi specifici e mirati, spesso condotti dal logopedista o dallo psicologo stesso con ausilio di software riabilitativi, deve affiancarsi un’analisi ecologica e contestuale del problema.
L’intervento riguarda una pluralità di contesti e non può prescindere dalla costruzione di una rete di figure professionali. L’intervento è infatti condotto:
Dott.ssa Elisa Spada
Psicologa
Albo Regionale della Lombardia n°11303
Socia AIRIPA
Bibliografia
Legge 8 ottobre 2010, n.170 – Norme in materia di disturbi specifici dell’apprendimento in ambito scolastico (GU n.244 del 18-10-2010)
Ministero della Salute, Sistema Nazionale per le linee guida: Consensus Conference Disturbi Specifici dell’Apprendimento, Dicembre 2010
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca: Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento, Luglio 2011