In un articolo pubblicato nel 2014 nella rivista Archives of Scientific Psychology dell’APA, Edward Diener, psicologo e professore americano, presenta una lista dei 200 più eminenti psicologi attivi dal dopoguerra ad oggi, redatta sulla base di uno studio sistematico.
Il termine riflette il grado di riconoscimento, l’impatto e il rispetto che un individuo possiede nel proprio campo. Non valuta quindi il contributo scientifico effettivo o l’importanza dello studioso, che rispecchia invece l’influenza esercitata a lungo termine.
Questo studio ha utilizzato 3 criteri: il numero di citazioni in Google Scholar, il numero di pagine in 5 manuali di psicologia e la vincita di due premi delle associazioni APA (American Psychological Association) e APS (Association for Psychological Science).
Per validare i dati sono stati inoltre usati due ulteriori parametri: un rating da parte di altri psicologi e il numero di righe in Wikipedia.
Secondo i risultati di un’analisi fattoriale di massima verosimiglianza eseguita nello studio, l’eminenza risulta essere un concetto di base unitario, sebbene ne esistano diverse dimensioni.
I due premi prestigiosi che occorre vincere per far parte dell’elenco sono l’“APA Award for Distinguished Scientific Contributions”, istituito nel 1956, e l’ “APS William James Fellow Award”, creato nel 1989. Solo Paul Meehl ha ottenuto il premio APA nella sua terza decade, mentre diversi luminari lo hanno vinto a 40 anni (es. Daniel Kahneman e Leon Festinger).
Va chiarito che la classifica dell’articolo include unicamente figure accademiche della psicologia scientifica, omettendo quindi gli psicologi “applicati”. L’autore li definisce “scienziati a cui piace molto la ricerca”.
Nel gruppo di “completa eminenza”, che include i 7 scienziati con posizioni elevate in tutte e tre le misure, figurano: Albert Bandura, Jean Piaget, Daniel Kahneman, Richard Lazarus, Martin Seligman, B. F. Skinner e Ed Diener (l’autore dello studio). Ciascuno di noi avrà la sua opinione, ma tutti questi scienziati hanno anche un’ampia copertura in Wikipedia.
Eppure nessuno degli psicologi moderni risulta avere la stessa influenza delle figure classiche attive prima della seconda guerra mondiale, tra cui Sigmund Freud, Carl Jung, Ivan Pavlov e Alfred Binet. Nonostante il minore interesse per le sue teorie, Freud resta ancora la persona più eminente nel campo della psicologia e il lavoro del padre della Psicoanalisi e delle altre figure classiche continua a rimanere coperto nei manuali, anche se meno frequentemente citato nelle pubblicazioni scientifiche.
I primi tre, con oltre 25.000 citazioni ciascuno, sono le pubblicazioni di Reuben Baron & David Kenny (“Moderatore e mediatore statistico”) e di Albert Bandura (“Fondamenti sociali di pensiero e azione” e “Auto-efficacia e controllo”). La diversità degli argomenti trattati nei 50 articoli più citati testimonia comunque l’ampiezza del campo della psicologia.
Per ottenere i massimi livelli di eminenza sembrano necessari 7 fattori:
Non sembra invece esserci una correlazione tra specifiche sotto-discipline della psicologia e l’eminenza. Anche se il maggior numero di eminenti proviene dalla psicologia sociale e dalla psicologia biologica, i 200 scienziati più influenti sono sparsi nelle 16 discipline psicologiche, e si dedicano ad argomenti differenti con metodi diversi.
Inoltre, essere donne o far parte di minoranze etniche non sembra favorire l’eminenza. Tra i 55 studiosi nati dal 1951 al 1965, vi sono solo 15 donne nonostante esse ora rappresentino il 75%- 80% degli studenti di psicologia. Nella lista dei Top 200 sono inoltre presenti solo 5 persone appartenenti a minoranze etniche. L’autore si augura che vengano fatti sforzi per attirare, trattenere e premiare le minoranze e le donne negli istituti di ricerca.
Concludiamo evidenziando un grande bias di questo studio: la classifica si basa su fonti che danno enorme peso agli americani, su premi concessi da società americane e su manuali scritti da autori americani. Solo nove persone nella Top 100 hanno infatti trascorso la maggior parte o tutta le loro carriera al di fuori degli Stati Uniti. Questo articolo può comunque offrire uno spunto per approcciare alcune delle più importanti scoperte nel campo della psicologia.
Se siete curiosi di conoscere tutti e 200 gli psicologi che sono riusciti ad entrare in classifica, potete consultare l’articolo originale QUI
Per altri elenchi di influenti psicologi potete invece dare un occhio qui:
– Haggbloom, S. J., Warnick, R., Warnick, J. E., Jones, V. K., Yarbrough, G. L.,Russell, T. M., . . . & Monte, E. (2002). The 100 most eminent psychologists of the 20th Century. Review of General Psychology, 6, 139–152.http://dx.doi.org/10.1037/1089-2680.6.2.139
– Griggs, R. A., & Proctor, D. L. (2002). A citation analysis of Who’s Who in introductory textbooks. Teaching of Psychology, 29, 203–206.http://dx.doi.org/10.1207/S15328023TOP2903_04
– Simonton, D. K. (2002). Great psychologists and their times: Scientific insights into psychology’s history. Washington, DC: American Psychological Association.http://dx.doi.org/10.1037/10466-000
Chi sono i più eminenti psicologi contemporanei? E quali sono i 7 fattori che hanno consentito loro di raggiungere posizioni di eminenza nel campo della psicologia?
Per rispondere a queste domande, vi propongo la sintesi di un lavoro scientifico scritto nel 2014 dal collega americano Edward Diener, che ha individuato una lista dei 200 più insigni psicologi attivi dal dopoguerra ad oggi, oltre che i fattori che hanno consentito a questi grandi nomi di raggiungere posizioni di rilievo.