Il mio parere: recentemente abbiamo parlato di come ogni 100 bambini dati in affidamento, 3 vengano restituti al mittente.
Un numero allarmante che – da un certo punto di vista – porterebbe a pensare di aumentare i controlli sulle famiglie dei genitori adottivi.
Tuttavia, probabilmente, non tutto è controllabile. In Italia, infatti, si sta prosciugando il bacino di famiglie disponibili all’adozione di un bambino straniero.
Nell’articolo che segue sono spiegati alcuni motivi di questa tendenza.
Voto articolo 8/10
Tratto dall’articolo:
“Oltre alle lungaggini burocratiche (ci sono famiglie che hanno affrontato venti colloqui con lo psicologo, per essere valutate) quella che si sta diffondendo in molti tribunali è una logica che prevede una rigida selezione a monte dei potenziali genitori adottivi.
Talvolta ribaltando i giudizi positivi espressi dagli esperti dei servizi sociali. Solo quelli veramente motivati – è l’opinione diffusa – arriveranno in fondo a questo estenuante iter.
La spesa media che una famiglia affronta per un’adozione internazionale è di circa 20 mila euro, ma si può arrivare fino a 30 mila. Basti pensare che per adottare un bambino in Kenia, viene richiesto alla coppia di risiedere per nove mesi nel Paese. Una spesa che pochissimi possono affrontare.”
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