5 suggerimenti per ridimensionare le lotte di potere tra genitori e figli
14 Maggio 2015 2017-10-11 9:025 suggerimenti per ridimensionare le lotte di potere tra genitori e figli
“Ogni cosa è diventata una battaglia… la situazione sta diventando ingestibile”. Queste sono le prime parole pronunciate da Sylvia, mamma di due figli, appena arrivata nel mio studio. E il marito ha subito aggiunto “Non riusciamo più a portare i bambini a scuola puntuali, a far loro spegnere i dispositivi elettronici, a fargli fare i compiti o a farli andare a letto senza discussioni. Per favore dottoressa, può aiutarci?”
Se questa situazione vi suona familiare e ne fate anche voi esperienza all’interno della vostra famiglia, la buona notizia è che c’è una luce alla fine del tunnel. E la risposta non coinvolge sculacciate, grida, critiche o alcuna forma di coercizione.
Anche se le “lotte di potere” tra genitori e figli sono estremamente normali, soprattutto in età adolescenziale, non dovrebbero diventare la norma.
Qual è il motivo per cui tra genitori e figli si generano spesso lotte di potere?
La ragione principale è che una componente essenziale di uno sviluppo sano da parte di un bambino consiste nel guadagnare gradualmente un senso di autonomia, e ciò si raggiunge principalmente “opponendosi” a coloro da cui si dipende, cioè i genitori. Più o meno intorno ai due anni, i bambini dimostrano per la prima volta il loro desiderio di una maggiore indipendenza dai genitori scoprendo il potere della parola “No!” e della parola “Mio!”. I bambini di questa età sviluppano insomma un desiderio di fare alcune cose da soli e, quando ci riescono, guadagnano un senso di autostima e autocontrollo. Questi anni sono anche noti con il nome di “i terribili due” in quanto i genitori possono essere colti di sorpresa quando la loro dolce creatura mostra per la prima volta la necessità di avere una mente propria. In realtà, sarebbe terribile se questo non accadesse!
Dunque, in realtà, le lotte di potere derivano da un bisogno naturale e adattivo dei bambini di avere il controllo sulle loro scelte. Affermando se stesso, il bambino sta costruendo un Sè forte e separato: i figli hanno bisogno di imparare ad essere indipendenti esperendo di essere in grado di stare in piedi da soli. Tuttavia, troppi genitori interpretano la resistenza del loro bambino unicamente come segno sfida o di mancanza di rispetto per l’autorità. (…) Quando un genitore interpreta un comportamento resistente in questo modo, è molto probabile che reagisca alla mancata ubbidienza del figlio con una intensa reazione emotiva, ad esempio con sostanziale fastidio rabbia. Durante l’impostazione dei limiti ai bambini, occorre invece che il genitore impari a non farsi prendere da un’emotività eccessiva. (…). Anche se il conflitto è inevitabile, occorre che i genitori imparino ad esercitare il loro ruolo normativo impostando limiti e facendo le dovute richieste (ovviamente appropriate in base all’eta e al contesto) (…)
Alcuni genitori, soprattutto coloro che sono cresciuti in famiglie eccessivamente controllanti, autoritarie o abusanti, rimangono talmente turbati davanti ai conflitti e alle opposizioni (fisiologiche) dei loro pargoli, che finiscono per concedere ai loro figli troppo potere. Come la famiglia di cui sopra, e migliaia di famiglie simili, questa “soluzione” è completamente inefficace. Anche se i bambini hanno bisogno di imparare a imporsi per ottenere l’autonomia, genitori privi di sufficiente autorità crescono bambini che tendono a prendersi troppi diritti, e il mondo non concede a nessuno una libertà illimitata.
Eccovi 5 modi per ridimensionare le lotte di potere, in modo tale che i bambini possano esercitare la loro indipendenza ma, contemporaneamente, assicurando loro i necessari limiti utili alla crescita.
Suggerimento # 1: Aiutate il vostro bambino ad essere “buono”
Tutti i bambini – e anche gli adulti – desiderano essere visti, amati e apprezzati. Se i genitori sono troppo impegnati o distratti da non notare i comportamenti positivi nei loro figli, i bambini impareranno presto che l’attenzione negativa è meglio di nessuna attenzione. E’ di gran lunga più efficace rinforzare i comportamenti positivi dei bambini, piuttosto che intervenire su quelli negativi. Questo può essere fatto ad esempio ringraziando vostro figlio per essere salito in macchina in tempo o per aver sparecchiato il suo piatto da tavola, invece che lamentandosi per tutti i comportamenti scorretti. Ai bambini interessa sapere come i loro genitori li valutano e, in genere, preferiscono accontentarli piuttosto che dispiacerli.
Suggerimento # 2: impostate limiti chiari e fate richieste di comportamenti che desiderate piuttosto che dire ai vostri figli che cosa non fare
Invece di usare costantemente il “non” (“non portare il cellulare a tavola” o “non mi interrompere quando sto parlando”), provate ad esprimere le vostre esigenze in termini positivi, indicando chiaramente il comportamento che desiderate ottenere (“ti prego di lasciare il cellulare in camera prima di cena” o “voglio che mentre parlo tu mi ascolti e poi sarò felice di ascoltarti”). Limiti che siano chiari, positivi e applicabili diventano linee guida di comportamento appropriate per i bambini. Troppo pochi o troppi limiti creano invece paura, ansia o rabbia.
Suggerimento # 3: Lasciate, dove possibile, che vostro figlio faccia alcune scelte in modo autonomo
Quando i genitori sono costantemente impegnati a imporre ai loro bambini cosa fare e cosa non fare, le lotte di potere diventano l’esito più probabile. Considerando tutto quello che chiediamo ai nostri bambini per motivi di salute o sicurezza (tempi per andare a dormire, compiti, pasti sani, orari etc), è fondamentale individuare alcuni aspetti della vita in cui possano esercitare da soli il controllo. Permettete, ad esempio, al vostro bambino di scegliere quale t-shirt indossare, quale libro leggere, coinvolgetelo nelle scelte dei menù, concedetegli di decidere come preferisce trascorrere il tempo libero. Insomma: è più saggio concentrarsi sui grandi temi e lasciar perdere quelli meno importanti.
Suggerimento # 4: Praticate l’arte di distacco
Molte battaglie possono essere evitate semplicemente non dicendo nulla e abbandonando il campo. Dite “no” una volta e, se il vostro bambino si arrabbia o fa i capricci, non aggiungete altro e lasciate la stanza. Se siete intrappolati in macchina, accendere la radio. Se il bambino è abbastanza grande per essere lasciato da solo, andate a fare una passeggiata o un farvi un bagno caldo. Tenendovi lontani dalla situazione per un po’ di tempo, state anche offrendo a vostro figlio un modello che gli sarà uno strumento utile nel futuro, cioè la pratica del distacco, che permette di raffreddare una situazione emotiva quel tanto che basta per spegnere sul nascere lotte di potere spesso superflue (…).
Suggerimento # 5: Abbiate cura di voi stessi e attivatevi per ottenere il sostegno di cui avete bisogno dal vostro partner, amici o genitori
Essere genitori è il lavoro più duro che ci sia. Impegna 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, 365 giorni l’anno, e senza indennità di malattia o vacanze. Di conseguenza, anche il “miglior genitore” può uscirne piuttosto consumato. Assicuratevi dunque di ricavarvi delle brevi pause quotidiane, se possibile prendetevi alcune serate o notti solo per voi, e pensate di organizzare ogni tanto una vacanza per soli adulti. Per essere genitori amorevoli ed efficaci abbiamo bisogno di lottare per l’equilibrio nella nostra vita. Anche se possiamo avere la sensazione che non ci siano un numero sufficiente di ore durante la giornata, occorre che troviate il tempo per voi. Se vi prendete cura di voi, i bambini lo percepiranno e ciò aiuterà anche loro.
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I conflitti tra genitori e figli sono qualcosa di molto frequente in tutte le famiglie.
L’articolo di oggi spiega il valore evolutivo dei comportamenti oppositivi da parte dei bambini e fornisce alcuni semplici spunti che i genitori possono tenere a mente per gestire efficacemente le “lotte di potere” con i propri figli.
Tra i miei prontuari utili ai genitori, potete anche leggere:
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