Giovani Psicologi per le nuove emergenze – Voce d’Italia 4-12-09
Giovani Psicologi per le nuove emergenze – Voce d’Italia 4-12-09
Giovani psicologi per le nuove emergenze
Ieri a Milano il convegno organizzato dall’associazione Giovani psicologi della Lombardia
Milano – Ospiti prestigiosi per il primo convegno organizzato da Gpl, l’associazione dei Giovani psicologi della Lombardia, che ha voluto trattare il tema di grande attualità del ruolo degli psicologi in contesti di emergenza. Il professor Fabio Sbattella (presidente di Psicologi per i popoli, associazione che molto si è spesa per l’emergenza in Abruzzo), la dottoressa Daniela Marzana (presidente di Psicologi senza frontiere Italia sede di Milano, che si occupa di persone in situazioni di grave marginalità e di senza fissa dimora) e il dott. Marco Schneider, presidente dell’associazione Gpl , hanno discusso insieme al pubblico di giovani psicologi riguardo le specificità del lavoro in questi contesti e circa i valori aggiunti che i giovani psicologi possono portare alla causa.
La flessibilità mentale propria dei giovani, la loro energia e positività, da questo punto di vista, sono caratteristiche imprescindibili per potere lavorare in questi contesti. Occorre mettersi in gioco in prima persona e i giovani, in questo senso, hanno più entusiasmo e voglia di buttarsi in nuove esperienze che li possono portare lontano dagli affetti anche per diverso tempo. Il lavoro in contesti di emergenza richiede psicologi diversi dagli stereotipi cui il grande pubblico è abituato a pensare. Come sottolinea Schneider: “il paziente che ha bisogno e cerca sulle pagine gialle a chi rivolgersi fa parte del contesto clinico classico, mentre nelle emergenze si ribalta la logica dell’accoglienza ‘in studio’ e si sposa la causa dell’andare verso”. Occorre proporsi al cliente, cogliere i bisogni da soddisfare e, talvolta, fare emergere una domanda di aiuto.
In questi contesti, infatti, può capitare di offrire aiuto a persone che – benché bisognose – non lo richiedano. Si pensi ai senza fissa dimora: molti di loro non vogliono un tetto sotto al quale dormire, non sono interessati a una relazione con persone “altre”, ma stanno bene nella loro solitudine. “Il primo passo in questi casi – spiega la dottoressa Marzana – ancora prima di rispondere a una richiesta che non c’è, è quello di fare emergere una domanda di aiuto, sulla quale poi si potrà procedere con gli interventi”. L’intervento del professor Sbattella è introdotto da un video, curato da Marco Pontificale, contenente immagini scattate in Abruzzo ricche di emozioni e capaci di evocare l’atmosferache respira chi lavora nei campi profughi. Il ruolo dello psicologo è quello di essere a fianco delle persone, ascoltarle e dare un senso alle perditeplurime che caratterizzano ogni catastrofe. “Le emergenze complesse, come quelle in cui intervengono gli specialisti di Psicologi per i Popoli, sono contesti in cui l’obiettivo primario diviene la sopravvivenza – puntualizza Sbattella – nei quali spesso si agisce senza pensare. Tra i compiti degli psicologi, vi è quello di creare spazi, tempi e occasioni per mentalizzare le esperienze agite, per legittimare ed esprimere le emozioni e per valorizzare i legami sociali”.
Tra il pubblico presente in sala c’era anche una rappresentanza della protezione civile di Busto Arsizio, a testimonianza della buona collaborazione che si è instaurata tra le diverse figure deputate alla gestione delle emergenze. A sollecitare le domande del pubblico è stato anche l’intervento del dottor Francesco Pozzi ha fornito alcuni spunti sul ruolo che le nuove tecnologie possono avere all’interno di questi contesti, come ad esempio per aiutare le persone a rimettersi in contatto in tempi brevi.
Le conclusioni del convegno spettano al dott. Luca Mazzucchelli, chairman della giornata, psicologo impegnato in contesti di emergenza ed emarginazione. “Le situazioni di emergenza ci sono da sempre, ma è da poco che la società si è accorta dell’importanza del nostro contributo alla causa. Dopo avere ascoltato gli interventi di oggi credo si possa affermare che quello delle emergenze è un ambito giovane che ha bisogno di giovani psicologi”.
Presto sul sito giovanipsicologi.it sarà disponibile il video dell’incontro: “Quello di sfruttare a pieno le tecnologie a nostra disposizione è un punto sul quale l’associazione Giovani psicologi della Lombardia è molto sensibile – spiega Mazzucchelli – il video permette di raggiungere un pubblico vastissimo e geograficamente lontano, dando una visibilità all’evento anche nel tempo”.
Riccardo Bettiga
4/12/2009