Il mio parere: sposo in pieno il parere della collega Bianconcini che bene rappresenta il mio pensiero quando tutte le mattine sfoglio le notizie di psicologia per capire quali riportare ai lettori dei miei canali.
Talvolta penso “ma come si fa a pubblicare delle cose di questo tipo? adesso scrivo un bell’articolo per demolire il giornalista che, alla ricerca dello scoop o del clamore, rovina la nostra professione”.
Poi vince la mia rassegnazione, per cui dico “mah, evitiamo di dare visibilità a queste cretinate punto e basta”.
Però Silvia è brava e simpatica, e il suo articolo credo sia un bel modo ricco di ironia per fare riflettere i non addetti ai lavori e i giornalisti screanzati…
Voto articolo: 9/10
Tratto dall’articolo:
“Sull’innamoramento folle che certi media hanno per la parola “depressione” bisognerebbe farci uno studio serio.
Sì, innamoramento: perché non mi spiego in altro modo il fatto che la spargano a piene mani ogni volta che devono parlare di qualsiasi forma di disagio psicologico, dal più lieve al più grave, che – vale la pena di ribadirlo – non è solo rappresentato dalla depressione.
E allora eccoci qua di nuovo: siamo in estate, parlare di “prova costume” è una specie di obbligo morale e… zac, spunta la ricerca scientifca ad hoc (che risale al novembre scorso, ma vabbé) secondo cui il fatidico rito farebbe venire… indovinate cosa? La depressione.”
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