I pedagogisti scrivono una lettera all’Ordine degli Psicologi contro «l’abuso di professione educativa»
I pedagogisti scrivono una lettera all’Ordine degli Psicologi contro «l’abuso di professione educativa»
LA LETTERA
Siamo a segnalarvi un preoccupante fenomeno di abuso professionale da parte di numerosi laureati in psicologia che pressano per farsi assumere come educatori nelle comunità educative, centri educativi, servizi di educativa domiciliare e altro. Il fenomeno è particolarmente preoccupante in Sicilia, tale da creare forti attriti tra le decine di migliaia di giovano laureati in Scienze dell’Educazione che protestano sempre più vivacemente presso la nostra associazione professionale riconosciuta in base alla legge 4/2013.
Ho già avuto modo di ricevere assicurazioni da parte di esponenti della vostra professione, anche in ambito universitario, di reprimere tale abuso professionale anche perché in contrasto con la legge 86/90 e del Vostro codice deontologico e per il deprimente vissuto professionale dell’educatore laureato in psicologia, in quanto presta tale opera per mancanza di posti di lavoro come psicologo, che per fondata scelta personale.
Vi chiediamo quindi di intervenire con energia e determinatezza spiegando ai vostri laureati che la Pedagogia è ben altra cosa della Psicologia e che lo Psicologo non è un Pedagogista. Certi di un vostro intervento chiarificatore presso i vostri iscritti.
Alessandro Prisciandaro, presidente nazionale associazione Pedagogisti Educatori Italiani (Apei)
LA RISPOSTA
Trovo ben strana, per non dire bizzarra, la lettera del dottor Prisciandaro. La Legge 4 non ha affatto «riconosciuto» alcuna associazione professionale, come egli sostiene, nè quindi la sua. E non è un caso isolato: moltissime altre Associazioni di pseudo professionisti («professionisti» si è tali solo se si è superato un Esame di Stato e se si è iscritti ad un Ordine professionale) spacciano per riconoscimento addirittura il semplice fatto di essere nell’elenco CNEL che, ricordo, ha solamente mappato una (autocertificata) articolazione più dettagliata delle attività intellettuali che caratterizza il lavoro autonomo (o dipendente). Tutto qui. Figure non qualificate utilizzano la legge sulle professioni non regolamentate e cercano di «autoassegnarsi» funzioni riservate per legge agli psicologi. A titolo puramente esemplificativo «counsellors», «consulenti filosofici», «pedagogisti clinici», «reflectors», «armonizzatori» e altre analoghe figure pseudo- psicologiche autoaccreditatesi cercano di esercitare, de facto, anche quelle che sono funzioni professionali tipiche dello psicologo. E poi gli abusivi – con il loro percorso formativo e professionale, il tirocinio, l’Esame di Stato, la formazione continua, il codice Deontologico e gli aspetti sanzionatori e così via – sarebbero gli Psicologi? «Ma mi faccia il piacere …!!», direbbe il grande Totò.
Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio nazionale degli Psicologi
Segnalo questo comunicato ad opera di Alessandro Prisciandaro, presidente nazionale dell’Associazione Pedagogisti Educatori Italiani (Apei), che lamenta un abuso della professione Pedagogica da parte degli psicologi che lavorano come educatori.
A seguire la risposta di Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio nazionale degli Psicologi.
Che ne pensate?
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