Il mio parere: non posso che concordare con il collega che denuncia un atteggiamento sempre più frequente tra le persone che si rivolgono dallo psicologo.
Lo sfogo ovviamente è sempre benvenuto, ma quando si intuisce che è una azione fine a se stessa diventa frustrante anche per lo psicologo stare in una situazione dove da una parte avviene una richiesta di cambiamento, dall’altra ci si accorge che non seguono minime azioni per andare in quella direzione.
Una sorta di doppio legame con significati da approfondire come sempre in seduta con la persona.
Voto articolo: 8/10
tratto dall’articolo:
“Tanti pensano che andare dallo psicologo significa andare a farsi una chiacchierata da un ascoltatore professionale per sfogarsi .
Dopo di che ci si sente meglio, e tanti saluti.
Niente di più sbagliato.
Per sfogarsi ci si può servire degli amici, delle amiche, del parrucchiere, di una vicina comprensiva, di una trasmissione radio, di Facebook, della mamma, del cane e del canarino.
Lo sfogo sicuramente allenta la tensione e fa bene alla gastrite, ma i problemi rimangono e ci sentiamo sempre più impotenti.
Dallo psicologo invece ci si va per cambiare. Non per modificare la propria personalità, cosa impossibile e ingiusta, ma per cambiare il nostro modo di comportarci e di pensare.”
Luca Mazzucchelli
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