Leggere è terapeutico
10 Novembre 2013 2013-11-10 10:52Leggere è terapeutico
Leggere è terapeutico
Il mio parere: già dagli anni Trenta furono intuite le potenzialità della lettura ai fini terapeutici e si iniziò a parlare di biblioterapia: prescrizione di libri come strumento di stimolo alla riflessione, alla conoscenza, all’approfondimento.
Io stesso in terapia tendo a consigliare la lettura di libri mirati perchè la conoscenza di alcune dinamiche è il primo passo per poterle poi affrontare nel migliore dei modi.
Del resto la salute è un equilibrio tra aspetti fisici, psicologici e sociali e la biblioterapia si colloca bene all’interno di questa definizione.
Voto all’articolo 8/10
Tratto dall’articolo
“I libri sono un ottimo strumento per stare meglio: sedersi a leggere fa bene di per sé ed è un modo di dedicare tempo a se stessi e crescere.
Nei Paesi anglosassoni la biblioterapia viene ritenuta molto efficace per alleggerire disturbi come ansia, depressione di lieve e media entità, disturbi alimentari, crisi di panico e fobie tipiche della contemporaneità.
La biblioterapia è indicata per bambini, adolescenti, adulti ed anziani e le sue applicazioni si adattano a contesti diversi, ma si riferiscono anche all’autocura, all’autoaiuto: un romanzo può essere stimolante, grazie ad analogie e richiami alla propria storia personale.
Il libro diventa un “altro luogo”, dove conoscere se stessi, crescere cognitivamente, psicologicamente e socialmente nel corso di tutta la vita.
La lettura in senso curativo poggia sul meccanismo dell’identificazione con i personaggi: trovata la nota giusta cui accordare il proprio cuore, leggere un romanzo può facilitare la comprensione di alcuni aspetti di sé e l’elaborazione di quelle paure che generano malessere.
Leggere a fini terapeutici può determinare lo sviluppo di quelle capacità empatiche fondamentali nei processi di maturazione psicologica e di socializzazione individuale e collettiva.
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