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Leiweb- il marketing olfattivo….

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Leiweb- il marketing olfattivo….

webmarketing olfattivoEcco un’intervista che ho rilasciato a Leiweb.it in cui si racconta del marketing olfattivo e di come sia sempre più importante fare calare i potenziali acquirenti in esperienze che siano capaci di coinvolgere a 360 gradi la persona, catturandola e restando impresse nella sua memoria.

L’originale può essere letto a questo link, a firma di Elena Montano.

Buona lettura,

Luca Mazzucchelli

Un profumo irresistibile
Se cedete facilmente agli acquisti, la colpa potrebbe non essere solo vostra: a volte sono i profumi a spingere agli acquisti…

Aroma di pane e cioccolato e odore di campi nei supermercati. Fragranze accattivanti nelle boutique e durante le sfilate di moda, essenze di arancio e lavanda negli alberghi e perfino odore di piña colada nei negozi di giocattoli. Forse non ci si fa caso, ma quando si entra in un luogo che non sia una profumeria e si annusa una fragranza particolare, non è perché il gestore di quel locale ci tiene a mantenere gradevole l’aria. L’obiettivo, di solito, è un altro: stimolare agli acquisti

Come? Con vere e proprie strategie di “marketing olfattivo” che, come spiega Giorgio Mandarano di Oikos Fragrances, società leader nella progettazione di profumazioni d’ambiente: «Servono a rendere piacevole e prolungata la permanenza e a creare un legame indelebile tra il luogo e il profumo e, nel tempo, tra i clienti e quel prodotto o brand». Negli ultimi anni, sempre più multinazionali, gestori di alberghi, esponenti del mondo della moda e proprietari di negozi hanno richiesto il loro intervento, «perché – dice Mandarano – si è capita l’importanza della percezione che i consumatori hanno della merce in vendita o dei servizi offerti». E il meccanismo psicologico che si innesca nella mente dei consumatori è molto semplice. 

«Quando siamo catturati da una fragranza, non è coinvolto soltanto il nostro olfatto», afferma lo psicologo e psicoterapeuta Luca Mazzucchelli. «Si agisce su uno spazio emotivo superiore e si vive un’esperienza a 360°, perché – spiega – la nostra memoria associa gli odori a eventi o ricordi passati». «Questi stimoli sensoriali così forti e personali ci permettono di essere coinvolti maggiormente e positivamente nella situazione in cui ci troviamo e, per questo, siamo più propensi ad acquistare», conclude Mazzucchelli. 

Ed è così che, stando alle ultime tendenze, i supermercati utilizzano fragranze che rimandano alla natura e ai campi per spingere i clienti a rallentare l’andatura, o di pane e cioccolato per far aumentare l’appetito; alcune boutique femminili nebulizzano un’acqua di colonia aromatizzata ai feromoni, che stimola il possesso; gli hotel, con le loro essenze rilassanti e familiari, rendono più piacevole il soggiorno, invogliando a tornarci. Fino all’Inghilterra, dove si è sperimentato che l’aroma della piña colada trattiene più a lungo i genitori nei negozi di giocattoli, per la felicità di tutti i bambini.  

Ma il potere delle sensazioni olfattive è ritenuto valido anche sul lavoro, tanto da essere usato dalle aziende per promuovere il benessere e aumentare la produttività negli uffici. Lo sanno bene in Giappone , dove si inizia la giornata con una fresca e delicata fragranza al limone; eucalipto, salvia e verbena per aumentare la concentrazione; essenza di cipresso, energizzante, per far passare la sensazione di sonnolenza dopo pranzo e nelle riunioni e infine l’odore di fiori, per prolungare la resistenza fino alla sera. 

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