L’era dei cyberbulli: uno studente su quattro subisce o perseguita
10 Novembre 2013 2013-11-10 15:17L’era dei cyberbulli: uno studente su quattro subisce o perseguita
L’era dei cyberbulli: uno studente su quattro subisce o perseguita
Il mio parere: numeri importanti che fanno riflettere forse di più alla luce dei recenti fatti dicronaca che vedono sempre più frequentemente protagonisti gli adolescenti “bullati” tramite questi nuovi strumenti tecnologici.
Dal mio punto di vista la prevenzione in questi contesti è fondamentale, non solo sui ragazzi nelle scuole, ma anche rivolta alle famiglie.
Fortunatamente a oggi nelle statistiche europee di ragazzi che subiscono bullismo, l’Italia è ai livelli più bassi: ma c’è da chiedersi per quanto tempo ancora riusciremo a governare questo fenomeno…
Voto articolo: 8/10
Tratto dall’articolo:
“I bulli digitali sono soprattutto studenti maschi, anche se, soprattutto in Nord America, si sta verificando una crescita del fenomeno anche tra le ragazzine (+3%).
Tra le pratiche di cyberbullismo più diffuse spiccano
- i messaggi violenti o volgari (il cosiddetto flamming, commesso dal 17,8% dei maschi e l’8,7% di femmine),
- la denigrazione che porta a diffondere in rete o via sms contenuti falsi e offensivi per danneggiare la reputazione – e sarebbe il caso del 15enne Andrea, che secondo alcuni aveva scoperto su Facebook un suo falso profilo che lo esponeva alla derisione dei coetanei – (10,2% dei ragazzi e 6,9% delle ragazze)
- e il furto di identità, ovvero la creazione di un profilo fittizio con il nome della vittima per danneggiarla (6,2% degli studenti e 4,1% delle studentesse).
- L’8,4% dei cyberbulli (3,8% delle cyberbulle) pratica, invece, l’esclusione della vittima dai gruppi di amici.
Sorvegliare e limitare l’uso di internet, con proibizioni e divieti, ottiene proprio l’effetto contrario: non si riducono gli episodi di persecuzione, né le ore davanti al pc o allo smartphone.
Più utile, invece, insegnare ai ragazzi le potenzialità e i rischi dei diversi dispositivi e far crescere le loro capacità digitali.”
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