Lo psicologo infarmacia lavora gratis… ha senso questa cosa?
10 Novembre 2013 2013-11-10 15:44Lo psicologo infarmacia lavora gratis… ha senso questa cosa?
Lo psicologo infarmacia lavora gratis… ha senso questa cosa?
Il mio parere: riprendo una lettera aperta di Piccinini al presidente dell’Ordine psicologi Piemonte sul tema “psicologo in Farmacia” rispetto al quale concordo ma credo sia necessario fare alcune importanti precisazioni, per considerare più complete le informazioni che occorre fornire ai colleghi.
In Lombardia, dove è nata l’iniziativa, il progetto era calato all’interno di un progetto di ricerca supervisionato dall’Università Cattolica e patrocinato dal Comune di Milano, con il supporto di Federfarma.
Dal termine dell’esperienza (la Giunta Pisapia non ha misteriosamente voluto rinnovare il progetto) sono già usciti 2 articoli su riviste scientifiche e chi coordinava il progetto aveva trovato le risorse economiche per pagare gli psicologi, che svolgevano quindi un lavoro supervisionato e decoroso.
Il problema è scoppiato nel momento in cui le altre regioni e colleghi hanno iniziato a svendere la loro professionalità, proponendosi gratuitamente e per certi versi alimentando i meccanismi di una “guerra tra poveri” dei quali – in tutta sincerità – si poteva fare a meno.
Vot oarticolo: 8/10
Tratto dall’articolo:
“I colleghi mi informano che al bando diramato il 26 Giugno 2012 dall’Ordine Psicologi Piemonte hanno risposto 250 psicologi per 86 farmacie, ovvero 3 CANDIDATI PER OGNI POSTO DI LAVORO VOLONTARIO NON RETRIBUITO, per cui si avete proceduto a stilare una graduatoria sulla base dell’anzianità di iscrizione all’Ordine e dei titoli presentati.
A quanto ho capito, l’accordo alla base dell’iniziativa “Lo Psicologo in Farmacia” è una cosa del tipo:
se un utente, dopo i 3 colloqui gratuiti, volesse continuare il percorso con lo stesso psicologo, dovrà essere rimandato al termine della sperimentazione, ovvero a Febbraio 2013, ed inoltre lo psicologo, che a quel punto lo riceverà a titolo oneroso, ovvero ricevendone un compenso e rilasciandogli regolare ricevuta fiscale sanitaria, sarà impegnato in qualche modo a farlo nei locali messi a disposizione dalla farmacia, piuttosto che nel suo studio, in quanto l’intesa stipulata dall’Ordine degli Psicologi con quello dei Farmacisti lo prevede, e prevede che siano riconosciuti al titolare della farmacia € 10 per ogni colloquio retribuito.”
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