Il mio parere: uno studio del Journal of Family Psychology dimostra che le donne che seguono meglio i figli non sono le casalinghe, bensì le lavoratrici part-time.
In effetti una donna nel corso della vita assume diversi ruoli, talvolta differenti e distinti da quello di mamma, che rappresenta una tappa fondamentale ma che è in continua evoluzione.
Farsi troppo “assorbire” da questo unico ruolo smettendo di investire su se stesse in altre aree è un rischio che occorre compiere con maggiore consapevolezza possibile.
Voto articolo: 8/10
Tratto dall’articolo:
“Dallo studio è emerso che le lavoratrici «parziali» si interessano delle attività pomeridiane dei bambini – dai giochi ai compiti a casa – molto più delle lavoratrici full-time e trascorrono con i piccoli la stessa quantità di tempo delle mamme casalinghe, ma in modo qualitativamente migliore.
I genitori hanno il ruolo di fungere da base sicura per i figli: ciò non vuol dire stargli appiccicati giorno e notte ma dargli sicurezza e fargli capire che sono un punto di riferimento su cui possono contare.
Insomma, i genitori devono stare nella testa e non nei letti dei figli.
Una madre soddisfatta e realizzata comunica felicità, sicurezza, benessere e rende autonomi i propri figli» ribadisce la psicoterapeuta.
Nella mia esperienza di psicoterapeuta ho visto molte donne che ad un certo punto hanno deciso di sacrificare il proprio lavoro e diventare mamme a tempo pieno.
Nel giro di poco, però, è iniziata la depressione e sono entrate in terapia nel momento in cui si sono accorte che anche i bambini erano scoordinati perché avevano a disposizione una mamma a tempo pieno, ma infelice.”
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