Medici e psicologi insieme: ecco i primi risultati dello studio pilota
10 Novembre 2013 2013-11-10 15:37Medici e psicologi insieme: ecco i primi risultati dello studio pilota
Medici e psicologi insieme: ecco i primi risultati dello studio pilota
Il mio parere: già in diverse occasioni ho ovviamente caldeggiato il proseguire della ricerca su questo versante e sono contento di notare come i primi risultati indichino un’utilità importante della collaborazione stretta tra medici e psicologi.
Occorrerà capire se i vantaggi – importanti – cui la società può andare incontro accogliendo in maneira sempre più diffusa questa nuove partnership, verranno ascoltati o messi in secondo piano rispetto ali interessi delle lobby farmaceutiche.
Il calo osservato del 17% di prescrizioni di farmaci, se calcolato su scala nazionale, porterebbe un risparmio veramente enorme di denaro, che potrebbe essere reinvestito per alimentare il circolo virtuoso della prevenzione e salute mentale.
Voto articolo: 9/10
Tratto dall’articolo:
“L’idea nasce dalla consapevolezza che almeno il 50% delle richieste che pervengono ai medici di base esprimono disagi di tipo relazionale/esistenziale. In molti casi il medico, non essendo in grado di soddisfare la domanda complessa del paziente, tenta di fornire una risposta ricorrendo all’effettuazione di analisi e alla somministrazione di farmaci di cui per primo riconosce la dubbia utilità.
L’esperienza finora ha coinvolto 14 studi medici, di Roma, Orvieto, Rieti, Marino e Monterondo per un periodo di 3 anni ciascuno. E’ stata garantita la presenza accanto al medico di Medicina generale, in un turno fisso della settimana, di uno psicologo specializzando.
In sala di attesa è stato affisso un cartello allo scopo di comunicare l’iniziativa ai pazienti, di indicare il giorno di presenza dello psicologo, e di chiarire la possibilità, ove lo si desiderasse, di essere ricevuti solo dal proprio medico.
L’attività dello psicologo si è svolta nelle seguenti modalità:
- osservazione delle richieste e della modalità di instaurare la relazione con il medico da parte di ogni paziente;
- inquadramento psicosociale dei casi osservati;
- discussione con il medico dei casi osservati;
- eventuale intervento esplorativo-chiarificatore nei confronti del paziente, nel contesto della visita ambulatoriale o con appuntamenti specifici al di fuori dell’orario di visita del medico;
- in pochi casi selezionati, invio ad operatori della salute mentale.
L’iniziativa ha riscosso il gradimento della grande maggioranza dei pazienti, ha comportato un numero esiguo di invii ad operatori della salute mentale: dimostrando così di non innescare un incremento di richieste ai servizi specialistici.”
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