Meno psicologi, notai, avvocati: calano i nuovi iscritti dal 2006 a oggi
Meno psicologi, notai, avvocati: calano i nuovi iscritti dal 2006 a oggi
Roma Professioni addio, o forse arrivederci.
Negli ultimi anni migliaia di giovani italiani hanno preso il sogno dei genitori che li avrebbero voluti architetti, notai, avvocati, ingegneri o commercialisti, e lo hanno riposto nel cassetto.
Il mercato del lavoro saturo, l’incompiutezza della riforma Monti che invece di riconoscere un compenso per il tirocinio si è limitata ad un rimborso spese facoltativo, l’incapacità delle famiglie di sostenere economicamente anni di studio e formazione, sono solo alcune delle ragioni che hanno portato alla “crisi delle vocazioni” dei nuovi professionisti.
Il fenomeno non ha escluso nessuna categoria, come conferma Domenico Posca, presidente dell’Unione italiana commercialisti. «Dopo anni di boom delle iscrizioni agli ordini – spiega Posca – da qualche tempo i giovani si orientano sempre meno verso l’attività professionale. Le difficoltà di accesso di talune professioni, come notai e farmacisti, e l’eccessivo numero di professionisti in altre, scoraggiano i neolaureati a intraprendere questa strada. Si consideri poi che dopo la laurea il tirocinio di accesso è spesso lungo, faticoso e malpagato o addirittura non retribuito
affatto».
Tra il 2007 e oggi la categoria degli ingegneri ha perso per strada il 15,7% di nuovi laureati; i geologi hanno visto contrarsi il numero dei partecipanti all’esame di abilitazione del 28,2%, gli psicologi del 33, i chirurghi del 7 e gli architetti del 19,9%
Negli ultimi anni la categoria degli psicologi ha perso il 33% degli iscritti. La crisi sembra colpire tutti indistintamente…
See on www.repubblica.it