POKEMON GO E PSICOLOGIA: benefici e possibili rischi
POKEMON GO: COS’È?
Pokemon Go è un’applicazione di gioco per iOS e Android, scaricabile gratuitamente e basata sulla tecnologia della realtà aumentata. E’ il prodotto della collaborazione tra quattro diverse aziende: Nintendo, The Pokemon Company, la software house giapponese Game Freak e soprattutto Niantic, la start up californiana che ha realizzato fisicamente l’app, fondata lo scorso anno da John Hanke, l’uomo che ha lavorato allo sviluppo di Google Earth e Google Map. Lanciata a inizio luglio 2016, prima in USA e Nuova Zelanda e poi diffusa, dal 15 luglio, in 26 paesi europei tra cui l’Italia, l’applicazione è un successo mondiale.
A COSA SI ISPIRA E IN COSA CONSISTE?
Pokemon Go è l’evoluzione di ultimissima generazione di un gioco per Game Boy creato nel 1996 dal giapponese Satoshi Tajiri, che aveva come protagonisti dei piccoli mostri di fantasia chiamati Pokemon (dalla crasi tra “Pocket” e “Monsters”). Lo scopo del gioco era catturare quante più creature possibili, allenarle in specifiche palestre e farle scontrare con quelle di altri giocatori. Visto il grande successo del gioco, negli anni successivi sono stati prodotti altri videogames, una linea di popolari carte da gioco, un cartone animato che è stato trasmesso in Italia all’inizio del 2000 e altri innumerevoli gadget.
A distanza di vent’anni, l’obiettivo di Pokemon Go è lo stesso del primissimo videogioco Pokemon: scovare, catturare e allenare 151 piccoli mostri, e farli combattere contro quelli di altri utenti in appositi luoghi, detti Palestre, al fine di completare il proprio Pokedex.
La novità è che, grazie alla geolocalizzazione tramite GPS e al supporto della realtà aumentata, i giocatori di Pokemon Go non rimangono a casa davanti ad uno schermo ma si muovono nel mondo reale per catturare i piccoli mostri virtuali, i quali compaiono “sovrapposti” alla realtà circostante quando guardata attraverso la fotocamera dello smartphone.
Per giocare occorre dunque uscire di casa e camminare, al fine di scovare nuovi Pokemon che possono annidarsi ovunque; più si cammina, più si procede nel gioco: si acquisiscono bonus utili (presso i Pokestop posizionati in precisi punti di interessa della città), le uova di nuovi Pokemon si schiudono, i propri Pokemon aumentano in “punti esperienza”, si raggiungono le Palestre per sfidare e socializzare con altri utenti, e vi è più probabilità di imbattersi in Pokemon rari.
I NUMERI DEL SUCCESSO DI POKEMON GO
Pokemon Go sta avendo un successo planetario. La app è al primo posto nelle classifiche degli store iOS e Android, superando tutti i precedenti record di download. Le strade di tutto il pianeta sono battute dai giocatori di Pokemon Go, che armati di smartphone ne esplorano ogni angolo in cerca di piccoli mostri da aggiungere al proprio Pokedex. In poche settimane dalla sua uscita, l’applicazione sembra aver superato per tempo di utilizzo diverse applicazioni di social networking, come Facebook, Twitter, Snapchat, Instagram e Tinder. Inoltre, sembra aver soppiantato Candy Crush e altri celebri games come gioco mobile di maggior successo di tutti i tempi.
QUALI SONO LE MOTIVAZIONI PSICOLOGICHE ALLA BASE DI QUESTO SUCCESSO MONDIALE?
Le motivazioni alla base del successo dell’app sono moltissime e toccano la psicologia delle persone a diversi livelli. Alcune di queste sono state certamente utilizzate dai creatori dell’app in fase di progettazione, altre possono essere identificate a posteriori analizzando gli esiti di questa diffusione virale. Ho cercato di riassumerne quante più possibili in 6 punti essenziali:
1) La novità della realtà aumentata: L’aspetto più innovativo e appealing di Pokemon Go riguarda certamente la tecnologia delle realtà aumentatala, che approda sui nostri cellulari e ci proietta in uno scenario futuro che ci incuriosisce. Per altro, l’applicazione è un’introduzione molto user-friendly alla realtà aumentata. Mentre i telefoni cellulari ormai sono ovunque, la realtà aumentata è qualcosa di relativamente nuovo, già presente sul mercato dei giochi da qualche tempo ma con esperienze ludiche poco familiari e più complesse. Con Pokemon Go le persone possono sperimentare con facilità le novità portate dalla realtà aumentata in quanto veicolate da un contenuto già conosciuto (il mondo dei Pokemon). Insomma, con Pokemon Go la realtà aumentata è riuscita a superare in modo strategico l’esame della “diffusione di massa”, proponendosi non solo come qualcosa di appetibile ma anche di ‘normale’.
2) L’effetto nostalgia:Il successo di Pokemon Go sembra in parte essere dovuto al fatto che il marchio può contare su un ampia base di fans costruita negli anni. Vent’anni di storia dei Pokemon significano che Pokemon è ormai un’esperienza multigenerazionale: esiste una storia collettiva che le persone di tutte le età possono giocare e condividere. Insomma, ciò che sta succedendo è che i moltissimi fans che avevano accolto i Pokemon durante la loro infanzia negli anni 90, stanno nuovamente indulgendo alla loro vecchia ossessione, e la nostalgia può essere una forza potente per attrarre gli utenti verso una nuova ma familiare esperienza. “Quando la nostalgia è in gioco ed evoca un’emozione positiva” ha spiegato il Dr. Jamie Madigan, che ha studiato a fondo l’impatto dei videogiochi sulla nostra psiche, “il nostro cervello può arrivare a sostituire la domanda più lucida ‘questo è un buon gioco?’ con la domanda emotiva ‘Questo gioco mi rende felice?’”. La prova che la forza trainante del gioco sta nella nostalgia e non solo nella novità tecnologica sta nel fatto che Niantic, l’azienda che ha sviluppato il gioco, possiede un altro prodotto molto simile chiamato Ingress, non basato sui Pokemon, che ha giocatori affezionati ma con numeri relativamente piccoli. Insomma, Pokemon Go rappresenta un “matrimonio perfetto” tra nostalgia e tecnologia: a qualcosa di “vecchio” di cui gli individui hanno un ricordo infantile emotivo viene accoppiata la tecnologia che permette alle persone di connettersi e condividere queste esperienze in modi non possibili in passato.
3) La teoria dell’autodeterminazione e i giochi di successo: Pokemon Go sembra inoltre strutturato in modo da soddisfare 3 criteri critici identificati dagli psicologi per i giochi di successo: Autonomy, Relatedness, Competence. Infatti, i giochi sembrano avere maggiore appeal se promuovono un senso di Autonomia, Connessione e Competenza, tre driver psicologici della motivazione umana secondo la teoria all’autodeterminazione (Deci & Ryan, 1985). Innanzitutto, aprendo le porte di un mondo aumentato e dando all’utente il potere di esplorarlo liberamente, Pokemon Go promuove un senso di autonomia individuale. In secondo luogo, Pokemon Go favorisce un senso di relazione e connessione con gli altri, sia nell’interazione sociale utile ai fini del gioco, sia perchè la gratuità fornisce un’esperienza di inclusione sociale con pochissime barriere di ingresso. Infine, grazie agli obiettivi definiti, graduali e facilmente raggiungibili, e alle ricompense sistematiche, Pokemon Go costruisce nell’utente un senso di competenza. Fornire i giocatori di un senso di competenza e padronanza (a volte in netto contrasto con il mondo reale spesso frustrante) è una meccanismo standard di gioco che è stato collegato a un aumento dei livelli di partecipazione.
4) L’effetto FOMO: Pokemon Go sfrutta anche quello che gli psicologi hanno definito “paura di perdersi qualcosa” (FOMO, Fear of Missing Out), per cui le persone sono maggiormente motivate ad agire quando temono di perdersi qualcosa di importante. Le generazioni cui Pokemon Go è destinato non vogliono certo rimanere indietro rispetto alle innovazioni del momento, dunque contribuiscono al successo dell’app, complici i media che continuano a sensazionalizzare il fenomeno Pokemon Go facendone un costante richiamo. Sempre per il meccanismo FOMO, quando un giocatore attiva un modulo esca in grado di attirare Pokemon, gli altri utenti sono spinti a camminare verso quella direzione per non perdersi l’apparizione di qualche Pokemon raro. Un’ulteriore paura legata a questo fenomeno è quella di essere un outsider: essere “out of the Pack” significa perdersi molti di quegli aspetti positivi che derivano dall’inclusione. Usare Pokemon Go è come inviare agli altri giocatori il messaggio “sono uno di voi”, rassicurandosi sul fatto che le probabilità di rifiuto sono più ridotte.
5) Neurotrasmettitori, neuroni specchio e altre meccanismi cerebrali: Pokemon Go potrebbe sembrare semplicemente una piccola app divertente, tuttavia possiede alcune connessioni con il funzionamento del nostro cervello che stanno in qualche misura contribuendo alla viralità del gioco. Innanzitutto, trattandosi di una attività piacevole che permette di ottenere gratificazione, ha la capacità di stimolare i centri della ricompensa nel cervello. L’esecuzione di un piccolo compito, ad esempio la cattura di un Pokemon, provoca il rilascio di dopamina nel sistema limbico e rende felici e gratificati. Poichè tale meccanismo è lo stesso di quello che avviene nelle dipendenze da sostanze o da altri comportamenti, è necessaria una certa cautela. Inoltre, a differenza della maggior parte dei giochi odierni, Pokemon Go richiede ai giocatori di alzarsi dal divano e di spostarsi. L’attività fisica è connessa ad una serie di reazioni a livello fisiologico e cerebrale, tra cui la produzione di endorfine, anch’esse implicate nelle emozioni positive. Insomma, considerando il coinvolgimento di questi due neurotrasmettitori, potremmo desiderare un’altra camminata verso un Pokestop o di impegnarci nella cattura di un nuovo animaletto proprio grazie a questi prodotti chimici cerebrali che aumentano l’umore. Infine, possiamo citare il ruolo nei neuroni specchio, cellule cerebrali che si attivano non solo quando si compie un’azione, ma anche quando si vede qualcun altro farla. Quando siamo a caccia di Pokemon e le altre persone impegnate nella stessa attività sorridono e gioiscono intorno a noi, i neuroni specchio relativi alla risata si attivano anche nel nostro cervello, stimolando il rilascio di ormoni, come l’ossitocina, che ci fanno sentire connessi.
6) Altre motivazioni psicologiche: Vi sono diverse altre fini implicazioni psicologiche che conducono le persone a scaricare l’app e passare parte del loro tempo connesse al mondo dei Pokemon. Eccole.
- Curiosità: È psicologicamente provato che la curiosità spinge le persone a passare da un coinvolgimento passivo ad un impegno attivo: Pokemon Go intercetta il fatto che gli esseri umani sono creature curiose. I Pokemon sono mantenuti nascosti sullo schermo sino all’avvistamento da parte dell’utente: in questo modo l’app motiva i giocatori a rimanere on-line.
- Effetto Ikea: In generale, maggiore è lo sforzo che abbiamo profuso per l’ottenimento di un elemento o di una ricompensa, più alto è il valore che gli diamo. Ciò è noto in termini moderni come “effetto Ikea”. Pokemon Go sfrutta questo principio chiedendo agli utenti di percorrere una distanza impostata per covare le uova Pokemon. I Pokemon più preziosi richiedono maggiori distanze a piedi, a dimostrazione che maggiore sarà lo sforzo che si è disposti ad esercitare, maggiore sarà il premio. I giocatori sono disposti a camminare fino a 10 km per covare un uovo. Inoltre, il mistero del contenuto dell’uovo stimola la curiosità e li fa continuare a camminare.
- Teoria della quasi-vincita: Conoscete quella sensazione di stare quasi per vincere ad un gioco d’azzardo, senza però poi vincere davvero? La scarica a livello cerebrale che deriva dalla quasi-vincita stimola le stesse aree del cervello implicate nella vincita reale, e motiva a provare di nuovo. Pokemon Go utilizza la funzione “radar” per innescare questa scarica negli utenti. Mostrando nell’angolo in basso a destra dello schermo i Pokemon nelle vicinanze, il gioco ricorda agli utenti quanto siano vicini alla cattura di un nuovo amico virtuale in ogni momento. Questa strategia ha permesso a Pokemon Go di superare social network come Facebook in termini di tempo trascorso sull’app.
- Effetto proprietà: Gli esseri umani sono inclini ad assegnare un valore maggiore agli oggetti per i quali avvertono un senso di proprietà. Pokemon Go innesca questa sensazione consentendo ad esempio di personalizzare il proprio Avatar.
QUALI SONO I BENEFICI DI POKEMON GO IN TERMINI DI SALUTE MENTALE?
E’ stato detto che Pokemon Go abbia degli effetti sorprendenti sulla salute mentale delle persone.
Nelle ultime settimane, Twitter è invaso da commenti sull’impatto del gioco sull’ansia e sulla depressione, con migliaia di persone che lodando la sua capacità di far uscire la gente da casa e di rendere più facili le interazioni sociali. Inoltre, l’applicazione sarebbe stata segnalata anche come utile strumento per coadiuvare la terapia di bambini a adolescenti con disturbi dello spettro autistico. Cerchiamo di capire meglio la questione.
Ansia sociale e depressione: Visto che i Pokemon sono disseminati nella realtà, l’applicazione offre effettivamente alle persone un motivo per uscire di casa e camminare. Non solo dunque l’app agisce ad un livello motivazionale, solitamente problematico nelle persone che soffrono di depressone, ma incentiva anche a fare esercizio fisico, anch’esso riconosciuto come aiuto efficace nella gestione dell’umore. Il dott. John Grohol, interessato a come le nuove tecnologie possono aiutare le persone affette da ansia e depressione, e grande sostenitore dell’efficacia di Pokemon GO sulla salute mentale, commenta: “La ricerca è molto chiara su questo: quanto più si fa esercizio fisico, tanto più l’allenamento aiuta a ridurre i sentimenti di depressione. Funziona effettivamente come un antidepressivo; camminare è probabilmente una delle cose più utili che una persona con sintomi di depressione possa fare, soprattutto se non ha accesso ad altri tipi di trattamenti come la psicoterapia o i farmaci”. Camminare, per altro, non aiuta soltanto la salute mentale ma anche quella fisica: l’applicazione può essere un buon veicolo per aiutare le persone a perdere peso o a mantenersi in forma. Tuttavia, Pokemon Go non si limita a far muovere i giocatori, ma li incoraggia ad interagire socialmente, sia nei luoghi di ritrovo come i Pokestop, sia nelle palestre, sia per iniziare conversazioni relative al gioco. L’ansia sociale e la depressione sono comunemente caratterizzate da ritiro sociale e dal sentirsi a disagio in mezzo agli altri. In Pokemon Go gli istinti d’approccio sono incoraggiati in modi che possono superare le risposte di evitamento guidate da ansia, timidezza o altre reticenze. Per altro, il gioco è incentrato su creature fantasiose e non minacciose, che possono aggirare le emozioni difficoltose legate agli altri social. A differenza delle app di incontri come Tinder in cui le persone possono sentirsi giudicate o provare la pressione del dover presentare la propria immagine in un certo modo, Pokemon Go permette agli utenti di concentrarsi su qualcosa di innocente e piacevole fuori da sé stessi. Inoltre, in applicazioni di social networking come Facebook o Twitter, gli utenti possono avvertire la pressione di dover produrre contenuti interessanti. Pokemon Go, nella sua semplicità e innocenza, minimizza quel tipo di ansie e pressioni sociale.
A fronte di questi potenziali effetti positivi, occorre sottolineare che Pokemon Go non è un sostituto del trattamento psicologico professionale. Esso non è uno strumento per trattare l’ansia o la depressione, piuttosto si tratta di un gioco che riesce a coltivare comportamenti sani, nonchè un buon avviatore verso l’auto-cura. “Aiuta le persone che nemmeno lo ritengono un aiuto per il loro stato d’animo, proprio perché non è rivolto al loro stato d’animo” ha commentato il Dr. Grohol “È un gioco, e grazie al modo in cui sono state create le dinamiche di gioco, viene prodotto un rinforzo molto forte, grazie al quale le persone vengono incoraggiate ad uscire e diventare più attive, sia fisicamente che socialmente”. “Penso che possa essere un grande complemento ad altri tipi di trattamento come la psicoterapia e i farmaci; ma certamente non dovrebbe essere l’unico trattamento”, ha concluso il Dr. Grohol.
Disturbi dello spettro autistico: Secondo Craig Smith, educatore, ricercatore e esperto di autismo, Pokemon Go potrebbe risultare una risorsa di cruciale importanza per la costruzione di abilità sociali e relazioni interpersonali in bambini e adolescenti affetti da autismo, le cui difficoltà si situano principalmente a livello relazionale. “In alcuni casi può essere molto difficile trovare il modo di motivare i giovani con autismo all’esplorazione del mondo al di fuori della propria casa e all’incontro sociale con gli altri. Pokemon Go rappresenta un efficacissimo motivatore in tal senso”, ha spiegato Smith, che ha creato un manuale ad uso dei genitori per espandere le capacità relazionali dei figli autistici grazie a Pokemon Go. “Se siamo in grado di trovare un gioco che catturi l’immaginazione dei nostri bambini e giovani con autismo, come è accaduto con Pokemon GO, possiamo pensare di ideare dei compiti di apprendimento studiati appositamente per i nostri ragazzi che siano inseriti nella dinamica del gioco”, ha spiegato Smith, “rendendo il gioco un vero e proprio strumento educativo da utilizzare anche da parte degli insegnanti”.
Insomma, anche se Pokemon GO non è stato studiato per avere degli effetti benefici sulla salute mentale delle persone, è indubbio che possa avere alcuni significativi effetti indiretti. In realtà, l’utilizzo della tecnologia della realtà virtuale e aumentata non è nuovo in ambito sanitario allo scopo di migliorare la salute psicologica e fisica. Questa tecnologia ha infatti un ruolo emergente nel trattamento di molti disturbi come depressione, l’ansia, disturbo Post Traumatico da Stress, così come per alleviare il dolore e per migliorare la riabilitazione dopo un ictus. Ciò che ci si augura è che, sulla scia del successo di Pokemon Go anche in tal senso, il mercato della tecnologia applicata alla salute mentale possa aprirsi ulteriormente e arrivare a coadiuvare i trattamenti classici nella gestione della sofferenza psichica.
Avvicinamento tra i nativi digitali e i loro genitori: Vi è un ultimo rilevante beneficio a livello psicologico, sebbene non in ambito clinico, di questa applicazione: giochi come Pokemon Go potrebbero aiutare a colmare il gap tra nativi digitali e le generazioni precedenti. In diversi aspetti, oggi gli adolescenti superano i genitori in quanto a competenze, soprattutto quando si tratta di tecnologia. Giochi accattivanti come Pokemon Go possono conquistare anche i più grandi e trasformarsi in opportunità, diventando punti di incontro tra generazioni diverse. Gli adulti possono chiedere informazioni ai più piccoli, finchè il ruolo si inverte e l’adulto ricambia quando ha imparato, promuovendo uno spazio di dialogo, relazione e fiducia necessario per educare i più piccoli ad un uso costruttivo delle nuove tecnologie.
QUALI SONO INVECE I RISCHI DI POKEMON GO A LIVELLO DELLA SALUTE DELLE PERSONE?
L’estrema diffusione del fenomeno Pokemon Go ha messo in luce anche alcuni rischi per gli utilizzatori, che è bene conoscere.
- Potenziali rischi sulla salute fisica: L’app si presenta con un avvertimento a rimanere vigili e consapevoli dell’ambiente mentre si sta giocando, tuttavia il gioco pone la mente in uno stato di realtà mista, in cui il giocatore non si trova del tutto nel “momento presente” reale, dal momento che gli occhi sono puntati sul telefono a guardare qualcosa che non c’è nella realtà. Ciò ha esposto gli utilizzatori a numerosi rischi per la salute, alcuni anche gravi.
La distrazione ha condotto in diversi casi a infortuni mentre si sta camminando in cerca di Pokemon, nonché ad incidenti stradali causati dall’uso dell’app da parte di persone alle guida di mezzi di trasporto. In conseguenza a questi eventi, alcuni stati hanno deciso di emanare avvisi di restrizione diretti ai giocatori, che scoraggiano l’uso dell’app quando si è al volante. Anche in Italia, il Codacons e l’ASAPS (portale della sicurezza stradale) hanno appena diffuso un comunicato in cui sottolineano la pericolosità dell’uso dell’applicazione in termini di sicurezza sulle strade: “Alla luce degli ultimi incidenti registrati in Italia abbiamo deciso di presentare un esposto alla Procura di Roma, affinché apra una indagine per “attentato alla sicurezza dei trasporti” e verifichi se l’applicazione in questione possa rappresentare un pericolo ai sensi del Codice della Strada (…)” ha spiegato il Presidente del Codacons Rienzi. Inoltre, il mix tra coinvolgimento nel gioco e distrazione, ha condotto diverse persone ad ingaggiarsi in comportamenti molto pericolosi pur di raggiungere i Pokemon, come attraversamenti di strade trafficate, tentativi di cattura ben oltre la linea di sicurezza di ferrovie e metropolitane, ricerche in luoghi non sicuri o isolati. Tra i rischi dell’applicazione, vi sono anche quelli relativi alla possibilità di imbattersi in malintenzionati o adescatori, dal momento che gli utenti di Pokemon Go sono disposti a spingersi in cerca di Pokemon in luoghi fuori mano o in orari notturni, e considerato il fatto che i vari giocatori vedono i Pokemon e gli altri elementi di gioco nelle stesse posizioni. Diversi sono i casi di malintezionati che hanno seguito gruppi di ragazzi in cerca di Pokemon in zone isolate e li hanno derubati. Tali rischi riguardano tutti ma in modo particolare i minori, come spiega il Neuropsichiatra infantile Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro: “La realtà aumentata e la geolocalizzazione, che costituiscono i principi fondamentali del gioco, rischiano di esporre i minori a diversi pericoli, primo fra tutti l’adescamento da parte di adulti malintenzionati; (…) nel mondo virtuale, purtroppo, le differenze di età sono annullate. E questo rischia di essere una grossa fonte di pericolo per i minori, che si trovano senza difese”.
- Potenziali rischi per la salute mentale: Innanzitutto, anche se l’applicazione incoraggia il gioco all’aperto, le persone rimangono comunque concentrate sul loro smartphone, con il rischio superare i tempi opportuni d’uso della tecnologia. A questo proposito, l’American Pediatric Association raccomanda per i bambini e gli adolescenti un tempo di focalizzazione sullo schermo di una o due ore al giorno. Per quanto riguarda persone isolate socialmente, come abbiamo già visto, giochi come Pokemon Go potrebbero motivare e facilitare l’interazione. Tuttavia, un altro esito possibile di tecnologie molto coinvolgenti ed immersive come Pokemon Go potrebbe essere l’aumento del grado di isolamento. Per altro, grazie al meccanismo immersivo e incentivante che agisce a livello cerebrale, un altro rischio che non può essere trascurato è quello relativo allo sviluppo di nuove patologie come le dipendenze comportamentali. Infine, giochi come Pokemon Go che sfruttano il meccanismo della realtà aumentata e della realtà virtuale potrebbero aggravare i sintomi di persone che hanno difficoltà a separare la realtà dalla fantasia. Dato che il gioco mescola elementi di realtà con elementi di fantasia e virtuali, può essere fonte di confusione per coloro che già hanno difficoltà a distinguere ciò che è o meno reale, nello specifico per le persone con sintomi psicotici, per i quali l’uso del virtuale dovrebbe essere discusso e monitorato da un professionista. Per tutti questi aspetti, si pone come fondamentale in questo contesto il ruolo dello psicologo. Il professionista psicologo può essere utile nel valorizzare gli effetti positivi ma anche nel monitorare gli effetti negativi che le innovazioni tecnologiche possono avere sulla nostra psiche. Inoltre, lo psicologo potrebbe essere un valido supporto anche nella fase di progettazione dei giochi, specie quelli di realtà aumentata o realtà virtuale, lavorando insieme agli informatici al fine di progettare prodotti che minimizzino gli effetti potenzialmente dannosi delle innovazioni tecnologiche in termini di salute mentale.
Bibliografia
- https://www.psychologytoday.com/blog/urban-survival/201607/the-psychological-pros-and-cons-pok-mon-go
- https://mprcenter.org/blog/2016/07/what-to-love-about-pokemon-go-ar-that-gets-people-up-out-connected/
- https://www.engadget.com/2016/07/13/pokemon-go-mental-health-science/
- https://digitalintelligencetoday.com/the-psychology-of-pokemon-go-augmented-reality-creates-augmented-self/
- https://www.gizmodo.com.au/2016/07/pokemon-go-can-teach-social-skills-children-young-people-with-autism/
- https://www.business2community.com/mobile-apps/cant-stop-playing-psychology-pokemon-go-01597429#WBLlyjob41AzFZPL.97
- https://time.com/4402123/pokemon-go-nostalgia/
- https://www.inc.com/tom-popomaronis/the-science-behind-how-pokemon-go-became-the-most-viral-app-ever-in-less-than-10.html
- https://www.azzurro.it/it/content/pokemon-go-attenzione-ai-potenziali-rischi-bambini-e-adolescenti