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Privazione di sonno: 10 effetti nocivi sulla mente

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Psicologia

Privazione di sonno: 10 effetti nocivi sulla mente

L’americano Randy Gardner detiene il record mondiale per numero di ore continuative senza mai dormire: senza ricorrere all’aiuto di stimolanti è riuscito a rimanere sveglio per ben 264.4 ore, cioè 11 giorni e 24 minuti.

L’idea di partenza era quella di dimostrare che la privazione di sonno non ha effetti particolarmente gravi. Ovviamente le previsioni si rivelarono errate: non soltanto non dormire ci fa sentire terribilmente stanchi, ma produce effetti dannosi sul cervello. Garder infatti soffrì di paranoia, allucinazioni, deflessione del tono dell’umore e molti altri problemi psicologici (in realtà Gardner non notò molti dei problemi da cui fu afflitto: un altro effetto della mancanza di sonno!).

Ecco che cosa è successo al suo cervello.. e che cosa succede al cervello di tutti coloro che non dormono.

 

1. Un cervello stanco lavora più faticosamente

I cervelli che sono stati svegli per molte ore consecutive sono meno efficienti. Dunque, a fronte di un compito anche semplice, devono lavorare più duramente. In uno studio di brain imaging (Drummond et al., 2001) è stata osservata un’aumentata attivazione della corteccia prefrontale in soggetti ai quali era stato chiesto di non dormire. A causa dell’assenza di riposo, il cervello richiede molte più energie del solito cercando in questo modo di bypassare gli effetti della privazione di sonno.

2. Working memory inutilizzabile

La working memory è un sistema deputato all’immagazzinamento temporaneo e ad una prima manipolazione delle informazioni in entrata nel nostro cervello. Essa permette ad esempio di ricordare un numero di telefono appena dettato, la lista della spesa appena letta e, più banalmente, quello che si sta facendo nel momento presente. Non dormire causa una forte riduzione di questa capacità: durante uno degli 11 giorni a Randy fu chiesto di contare all’indietro sottraendo 7 partendo da 100. Si fermò a 65 chiedendo come mai stesse contando..

 

3. Memoria a lungo termine scadente

Dormire gioca un ruolo importante nel consolidare le informazioni acquisite durante il giorno. Mentre dormiamo il nostro cervello mette ordine, integra e dà senso a tutto quello che abbiamo visto e sentito. Non solo, consolida tutte le nozioni che abbiamo appreso. Non dormire interrompe questo processo; di conseguenza, è molto difficile imparare nuove abilità e informazioni quando si è in uno stato di privazione di sonno dal momento che queste non hanno la possibilità di sedimentarsi nella memoria.

 

4. Riduzione delle capacità attentive

Gli esseri umani, quando sono al top della forma, hanno capacità attentive straordinarie: possono distinguere una voce in mezzo a molte altre, essere focalizzati su un bersaglio avendo molteplici fonti di distrazione, individuare microscopici oggetti. Non dormire causa una drastica riduzione della vigilanza, una marcata difficoltà a prestare attenzione a tutte le stimolazioni sensoriali e un forte decremento della capacità di concentrarsi (Tomasi et al., 2009). Ecco spiegata quella distrazione continua che abbiamo quando siamo assonnati.

5. Abilità di pianificazione fuori uso

Dopo 36 ore continuativamente svegli, l’abilità di programmare (decidere come e quando iniziare o terminare le attività) si impantana. Le persone troppo stanche si imbambolano facilmente sui compiti che stanno svolgendo oppure sono come circondati da una fitta nebbia sul da farsi che non permette loro di giungere ad una decisione.

 

6. Le abitudini prendono il sopravvento

Dato che la privazione di sonno rende difficile pianificare e controllare l’inizio e la fine di nuove attività, di conseguenza il nostro cervello si rifà a ciò che ha già appreso ed è diventato automatico: le abitudini. Se una persona non ha dormito ripeterà continuamente le stesse azioni che ha compiuto in situazioni simili.

 

7. Mosse e scelte rischiose

Chiunque abbia giocato a poker per una notte intera conosce gli effetti pericolosi che la privazione di sonno ha sulla percezione del rischio. Diversi studi in merito hanno osservato che, ad un certo punto, i giocatori non riescono più ad essere strategici. Ad esempio, divengono incapaci di cambiare il loro gioco sulla base di mosse appena fatte che non hanno funzionato (Harrison & Horne, 1998).

 

8. Cellule cerebrali danneggiate

Molti studi hanno mostrato come la privazione di sonno danneggi le cellule del cervello. Uno studio recente (Zhang et al., 2014) ha rilevato che, nei topi, il 25% delle cellule cerebrali muore in condizioni di deprivazione da sonno. Un altro studio ha riscontrato scarsa integrità della materia bianca in soggetti che dormono poco (Rosenberg et al., 2014). Dunque, non dormire non ha soltanto effetti negativi sulla mente, ma anche sulle cellule cerebrali.

 

9. Mania

Vari studi hanno riscontrato una forte associazione tra insonnia e mania. La deprivazione di sonno può infatti innescare un episodio di mania con tutti i sintomi annessi: elevati livelli di energia, allucinazioni, paranoia, aggressività. Sfortunatamente le malattie mentali possono causare difficoltà a dormire la notte… e tutto diventa così un circolo vizioso!

 

10. Incidenti automobilistici

Diverse rilevazioni hanno osservato che le persone che guidano con poche ore di sonno all’attivo causano moltissimi incidenti. Guidare senza aver dormito può avere anche effetti peggiori di guidare da ubriachi. L’esito finale è il medesimo, ma la persona non è per niente consapevole di essere un pericolo per se stesso e per gli altri (Stutts et al., 2003).

 

La cura

La buona notizia è che la cura per molti di questi deficit è semplice: una buona notte di sonno spesso risolve tutto! Dopo essere stato sveglio per 11 giorni, Randy Gardner ha dormito per 14 ore la prima notte e per 10 quella seguente, sentendosi poi subito meglio.

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Nel dicembre 1963, il diciassettenne americano Randy Gardner decise, con l’aiuto di due compagni di classe, di condurre un esperimento “fatto in casa” con cui partecipare al concorso di scienze della scuola: sperimentare gli effetti della privazione di sonno. Fu così che Randy rimase sveglio per 11 giorni consecutivi (264 ore), conquistando il record mondiale di assenza di sonno, che detiene tutt’ora, ma sperimentando anche tutta una serie di effetti negativi a livello psichico procurati dal non dormire.

L’impresa, tra l’altro, attirò l’attenzione di William Dement, professore alla Stanford University, che seguì e monitorò l’intera sperimentazione.

Prendendo spunto da questa vicenda, passiamo in rassegna i dieci più significativi effetti negativi che la privazione di sonno ha sulla nostra psiche. Perchè il sonno non è una semplice interruzione dello stato di veglia, ma una condizione fisiologica e psichica a sé stante, in cui avvengono complessi processi a livello cerebrale che sono indispensabili per la vita e la salute.

Sull’argomento, puoi anche leggere i seguenti articoli: Sogni: 10 interessanti approfondimenti scientifici  e Miracoli e misteri del sonno in 10 studi psicologici

 

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