Intervista su “D” – La Repubblica – Settembre 2011
Intervista su “D” – La Repubblica – Settembre 2011
Pro e contro dello psicologo online
Prima di lasciarvi al testo dell’intervista volevo però fare alcune precisazioni in risposta a quanto affermato dal nostro interlocutore, ossia la Dottoressa Zaccaria, presidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio.
I colleghi iscritti all’Ordine del Lazio si trovano nella particolare situazione di essere gli unici in Italia a subire il divieto di farsi retribuire per le prestazioni psicologiche a distanza, oltre all’impossibilità di erogare le stesse a persone che non hanno mai conosciuto precedentemente dal vivo. Fortunatamente chi scrive appartiene a un Ordine più coraggioso, quello della Lombardia, il quale ha dato vita a un gruppo di studio (da me coordinato) dal nome “psicologia e nuove tecnologie” volto a meglio comprendere questo fenomeno: ad andargli incontro – ovviamente con le dovute cautele – piuttosto che tenerlo a distanza.
Senza dilungarmi troppo vorrei evidenziare due punti in risposta alle criticità sollevate da Zaccaria:
1) Molti dei “modelli scientificamente validi“, ai loro esordi, si sono trovati a stravolgere il setting classico di presa in cura della persona al fine di venire meglio incontro ad esigenze delle patologie, dei pazienti e dei tempi che cambiavano. Penso ai pionieri della terapia della famiglia quando sostenevano l’utilità di coinvolgere nel trattamento anche il sistema del paziente designato, come anche alla rivoluzione della terapia strategico breve, che ha posto alla base della propria teoria la necessità di non addentrarsi nel passato della persona e di stabilire un numero limitato di incontri oltre i quali non potere proseguire la relazione terapeutica.
Allo stesso modo la consultazione psicologica online (che non va confusa con la web therapy, ossia una presa in carico a distanza che si protragga a lungo termine) ha avvertito la necessità, in alcuni casi, di ridisegnare il setting classico per cui lo psicologo aspetta nello studio il paziente, decidendo invece di andare verso di lui utilizzando i canali di comunicazione offerti dalle nuove tecnologie. Per meglio comprendere il concetto di psicologo 2.0 rimando all’intervista che ho rilasciato al Secolo XIX e alla corposa rassegna stampa uscita sullo psicologo su facebook.
Tuttavia è importante anche chiedersi quanto queste mancanze influiscano sulla relazione di aiuto, soprattutto in base agli scopi che la stessa si pone in un contesto quale quello virtuale.
Alcune domande che volutamente lascio senza risposta:
- Il lavoro con l’utente su skype deve forzatamente essere inteso come una presa incarico a lungo termine?
- Persone che si rivolgono allo psicologo su facebook, avrebbero mai il coraggio di presentarsi in prima battuta da uno psicologo dal vivo?
- Il fatto che siamo abituati a lavorare basandoci su alcuni parametri (osservare il non verbale di tutto il corpo, dare un preciso significato a balbetti, etc) implica che questi siano indispensabili in ogni tipologia di presa in carico e che, pertanto, non ve ne possano essere altri sui quali fare riferimento?
- Possiamo riconoscere al setting offerto dal virtuale alcuni vantaggi? E’ possibile che intale contesto la persona si senta più libera di mettere a nudo le proprie problematiche? e, in caso affermativo, si possono ipotizzare partendo da questi e altri vantaggi, nuove strade da percorrere per trasforamre il rapporto virtuale in uno reale e produttivo?
Buona lettura,
Luca Mazzucchelli
1) I servizi di consulenza psicologica online sono una novità piuttosto recente. Perché nascono? Rispondono ad esigenze specifiche? Quali?
- Dal bisogno di soddisfare le esigenze di chi necessita di un supporto psicologico ma non sa a chi rivolgersi;
- Per abbattere i costi e andare incontro a chi è impossibilitato a recarsi in studio;
- Per chi si sente troppo inibito per un primo colloquio in presenza.
2) Come funziona il servizio del sito psicologi-online? E i costi?
La consulenza avviene via webcam e il costo è di 63 euro, a prescindere dal numero di incontri necessari allo specialista per fare un’analisi del problema. Chi ha difficoltà economiche può usufruire della prestazione ad un costo ridotto, presentando l’ISEE. A settembre, inoltre, è partito anche su Facebook uno sportello di ascolto e orientamento gratuito, collegato al S.I.P.O. e supervisionato da Matteo Radavelli, uno dei responsabili del servizio, dove saranno messe a disposizione della comunità delle ore via chat con finalità informative e di primo orientamento.
3) Ci sono dati/statistiche sugli utilizzatori di questi servizi?
All’interno del S.I.P.O. pertanto abbiamo anche pensato ad una ricerca, coordinata dal collega Francesco Pagnini, volta a valutare l’efficacia dell’intervento e la tipologia dell’utenza che si rivolge all’online.
Per quanto riguarda l’efficacia della terapia online, da uno studio inglese pubblicato su Lancet e condotto su un campione di 297 pazienti, emerge come le persone sottoposte ad una psicoterapia online sono migliorate nel 38% dei casi, rispetto al gruppo di controllo dove i risultati positivi erano presenti nel 24% dei pazienti.
4) Quali sono i vantaggi di scegliere lo psicologo online?
- La possibilità di offrire un supporto immediato nei casi di emergenza;
- Una riduzione dei costi legati agli spostamenti;
- La possibilità di andare incontro al paziente che si trova in un luogo diverso (è il caso degli italiani all’estero) o impossibilitato a muoversi da casa per problemi di salute (difficoltà di deambulazione, handicap fisici….);
- La possibilità che questa modalità di contatto sembra avere nel ridurre le resistenze che spesso si attivano quando si parla di consulenza psicologica, facilitandone l’accesso e la richiesta di aiuto.
5) Per quali “patologie” funziona meglio lo psicologo online?
6) Come orientarsi nella scelta della consulenza per non finire nelle mani sbagliate?
Leggi le risposte fornite dal Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio