Professioni non regolamentate: è ora di cambiare strategia?
19 Dicembre 2012 2012-12-19 18:15Professioni non regolamentate: è ora di cambiare strategia?
Professioni non regolamentate: è ora di cambiare strategia?
Cari colleghi, vi segnalo che oggi alla Camera dei deputati verrà approvata, nonostante l’appello di Luigi Palma e del CNOP, la legge sulle Associazioni Professionali, della quale avevo già avuto modo di parlare in altro articolo.
A questa pagina potete trovare l’elenco delle Associazioni “non ordinate” in istruttoria presso il Ministero di Grazia e Giustizia e presso il CNEL.
L’audizione dei medici e degli psicologi ha prodotto l’introduzione dell’emendamento circa l’esclusione delle professione sanitarie.
Questa Legge cambierà a mio avviso il modo con il quale dovrà essere affrontata la politica professionale, ordinistica, di tutela e anche della formazione.
Se provate a scorrere l’elenco vedrete quante aree di sovrapposizione ci sono e quanto sarà difficilmente distinguibile il lavoro degli psicologi da quello delle professioni affini.
Alcune domande che mi sento di porre in questo momento storico:
- Siamo convinti che i colleghi psicologi lavoreranno di più se perseguiamo legalmente chi abusa del titolo di psicologo?
- Non sarebbe piuttosto meglio fare capire ai colleghi che devono puntare sulla loro qualità, aggiornamento e capacità di crearsi uno spazio nel mercato del lavoro?
Posto che la prima via non esclude necessariamente la seconda, sono queste delle domande che rimandano più in generale al famoso discorso dell’articolo 21 di cui ho già avuto modo di scrivere su questo sito.
A mio avviso la strada del futuro dovrà prevedere un dialogo “obbligatorio” con le nuove associazioni che stanno per essere riconsociute, e soprattutto dovremo lottare sui parametri che rimandano ai criteri della qualità aggiornamento e capacità di posizionarsi sul mercato. Il resto temo che conterà molto poco. Altrimenti la nostra sarà sempre una posizione debole, e quando arriveranno “i cinesi” anche nella nostra professione e inizieranno a fare terapie a 10 euro l’una, ci ruberanno nuovamente il mercato: con chi ci arrbbieremo questa volta?
Questo non vuol dire difendere le posizioni limitrofe e rinunciare alle vie legali, ma vuole anche essere una riflessione sulla strategia che vogliamo adottare.
Oltretutto un dispiego di forze esagerato per la lotta della legalità potrebbe essere pericoloso, ingenerando nei più giovani la falsa idea che combattendo gli abusivi ci sarà il lavoro per tutti.
Invece il lavoro, oggi come ieri e come domani ci sarà solo per chi saprà crearlo, a prescindere dalla categoria professionale di appartenenza e a prescindere dall’esistenza dell’Ordine degli Psicologi.
Sarà una sfida importante, io come sempre sarò in prima linea.
…e per chi ancora non avesse visto i miei suggerimenti per lavorare meglio e di più, rimando ai videotutorial che ho fatto apposta per i colleghi 🙂
A presto