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Psicologia dell’amicizia

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Benessere / Psicologia

Psicologia dell’amicizia

L’amicizia è qualcosa di molto importante.

Non è certo una notizia da prima pagina, eppure tendiamo a dimenticarcene. Spesso diamo gli amici per scontati, ci dedichiamo alla famiglia e trascuriamo gli amici, non ci impegnamo per fare nuove amicizie e coltivare quelle vecchie.

Questa tendenza è in crescita. In un’indagine del 1985, è stato chiesto ad un vasto campione di elencare il numero di amici con i quali negli ultimi 6 mesi avevano discusso di questioni importanti della loro vita. Il 59% dei soggetti intervistati dichiarava di avere almeno 3 amici che corrispondevano a questa descrizione. La stessa indagine è stata ripetuta nel 2004. Questa volta, solo il 37% degli intervistati ha indicato 3 o più amici, mentre il 25% diceva di averne zero (come solo il 10% dei soggetti nel 1985). Insomma, stando alle ultime stime disponibili, sembra che 1 su 4 di noi non abbia nessun amico con cui condividere la propria vita. Questi numeri sono tutt’altro che confortanti, anche perchè la ricerca dice che..

Abbiamo bisogno degli amici per mantenerci sani

Julianne Holt-Lunstad, professoressa di psicologia alla Brigham Young University, ha condotto una meta-analisi su 148 studi e ha concluso che la mancanza di sostegno sociale è associata con tutte le principali cause di morte. Le persone con un solido gruppo di amici hanno il 50% di probabilità in più di sopravvivere in qualsiasi momento della loro vita, piuttosto che coloro che non possono contare su un solido sostegno sociale.

La dott.ssa Holt-Lunstad, inoltre, ha calcolato che avere pochi legami sociali è associato ad un rischio di mortalità equivalente a fumare quindici sigarette al giorno, ed è un’abitudine anche più rischiosa dell’obesità e del non praticare attività fisica. La salute, tuttavia, non è l’unico fattore in causa. Infatti..

Abbiamo bisogno di amici anche per conoscere noi stessi

I nostri amici spesso possono conoscerci più di quanto noi conosciamo noi stessi. In particolare, secondo Simine Vazire, psicologa che gestisce il “Personality and Self-Knowledge Lab” presso la Washington University di St. Louis, i nostri amici sono più capaci di noi di descrivere i nostri tratti di comportamento. “Gli amici possono valutare meglio di noi se siamo persone divertenti, dominanti, affascinanti, ecc” ha spiegato.

Gli amici ovviamente non possono essere più bravi di noi a capire quello che stiamo sentendo o pensando, ma sono superiori nell’indovinare il nostro quoziente intellettivo (che solitamente noi sottostimiamo). Inoltre…

Gli amici ci fanno più felici di qualsiasi altra cosa nella vita

Avete tre amici sul lavoro? Bene, secondo la ricerca avete il 96% della probabilità in più di essere soddisfatti della vostra vita in generale.

Inoltre, Fowler e Christakis hanno scoperto che si ha il 15% di probabilità in più di essere felici se uno dei nostri amici è felice. E se un amico di un nostro amico è felice, abbiamo il 10% di probabilità in più di essere felici. “Abbiamo riscontrato che ogni amico felice aumenta la probabilità di essere felice di una persona del 9%. Ogni amico infelice, invece, la diminuisce del 7%”, hanno scritto gli autori. Dal momento che queste statistiche implicano che la felicità è più contagiosa dell’infelicità, gli autori hanno concluso che il detto “più siamo, meglio è” è vero, a dispetto di ciò che viene detto di solito sulla qualità vs. quantità delle amicizie. Infine, i ricercatori hanno scoperto che ogni amico in più significa due giorni in meno di solitudine all’anno. “Dal momento che in media, secondo i nostri dati, le persone si sentono sole 48 giorni l’anno, con due amici in più ci si sente circa il 10% meno soli delle altre persone”. Interessante il dato che, invece, i membri della famiglia non sembrano avere questo effetto.

Infine, avere un amico che si vede quasi tutti i giorni, rispetto a non averlo, è risultato avere lo stesso impatto sul benessere generale di guadagnare 100mila dollari in più all’anno.

Partner e figli non sono sufficienti..

I ricercatori stanno osservando una tendenza: sempre più spesso, le persone si aspettano di ottenere il soddisfacimento di tutti i loro bisogni sociali dal coniuge o dal partner. Questa è una ricetta per il disastro, per almeno due motivi: innanzitutto carica il partner di eccessive aspettative e pressioni; in secondo luogo vi sono diverse cose che è possibile ottenere solo dagli amici.

Il premio Nobel Daniel Kahneman e i colleghi dell’Università di Princeton, circa un decennio fa, hanno condotto uno studio innovativo (che ha generato polemiche) che ha dimostrato che il tempo trascorso con gli amici è più divertente del tempo con coniuge e i figli. Non che ci sia qualcosa di sbagliato del tempo trascorso con il partner e con i figli ovviamente, ma il tempo con gli amici non comporta le stesse responsabilità, e tutti abbiamo bisogno di una pausa.

Oltre a ciò, trascorrere del tempo con amici come coppia ha mostrato la capacità di migliorare le relazioni sentimentali a lungo termine. I partner, insomma, valutano la loro relazione in modo più positivo dopo aver interagito con altre coppie. Le coppie di lunga data, infatti, rischiano di scivolare in interazioni di routine e spesso finiscono per non sforzarsi di piacere all’altro e intrattenerlo come invece facevano nel primo periodo della loro conoscenza. Dare il meglio di sé davanti ai propri amici permette invece di “brillare” e di vedere il proprio partner con occhi nuovi mentre brilla a sua volta. Infine, il mantenimento di vecchie amicizie condivise rafforza il legame tra i partner a lungo termine: avere persone intorno che pensano a voi e al vostro partner come ad un unità, che ammirano il vostro rapporto e che si aspettano che rimaniate insieme, è in grado di sostenere la vostra coppia anche attraverso momenti di dubbio o distanza.

Perdere gli amici..

Uno studio condotto da un sociologo olandese su circa mille persone di tutte le età ha rilevato che, in media, si perdono la metà degli amici più stretti ogni sette anni. Pensare di perdere di vista in meno di un decennio la metà delle persone con cui attualmente avete più confidenza può essere spaventoso. Dunque, se desiderate mantenere i vostri amici, occorrerà un certo forzo..

Come allora coltivare le amicizie?

Ecco ciò che alcune delle più recenti ricerche hanno da dire a riguardo…

1) Dedicate loro del tempo

Daniel Hruschka ha condotto alcuni studi sulle più comuni cause di conflitto tra amici scoprendo che le discussioni più comuni riguardano la gestione del tempo. Trascorrere del tempo con qualcuno è il segnale più importante che lo si apprezza.

2) Fate cose insieme

Non è una novità che gli amici ci rendono felici, ma Meliksah Demir, professoressa alla Northern Arizona University, ha approfondito l’argomento fino a rivelare esattamente cosa dell’amicizia scalda i nostri cuori. La professoressa ha scoperto che la compagnia, dunque semplicemente il fare le cose insieme, è la componente dell’amicizia che rende più felici. E la ragione per cui gli amici ci rendono felici, ha concluso la Demir, è che ci fanno sentire che a loro importa di noi.

3) Prossimità fisica e familiarità

La prossimità fisica è uno dei più potenti fattori di amicizia, più importante di avere dei caratteri simili. La ricerca dimostra che gli amici non hanno bisogno di essere simili quanto a personalità, dando credito alle commedie cinematografiche in cui il protagonista carismatico ha un amico timido e impacciato. Mezzo secolo fa, i ricercatori hanno proposto la “teoria della prossimità” dell’amicizia, secondo cui abbiamo più probabilità di fare amicizia con persone che vivono geograficamente vicino a noi o che incrociano spesso il nostro cammino, perchè vanno nella nostra stessa scuola, ufficio o ristorante preferito. La prossimità è il fattore che, banalmente, consente le più facili occasioni di incontro e dunque di condivisione. Ma anche la familiarità ha un importante ruolo. Si chiama “effetto della mera esposizione” ed è stato ampliamente documentato: vedere qualcuno più e più volte farà sì che quel qualcuno ci piaccia.

4) Siate pazienti

La verità è questa: se non siete disposti ad annoiarvi ogni tanto, non potete avere amici. A volte gli amici vi coinvolgeranno in conversazioni sui loro familiari o su altre questioni di cui non vi interessa veramente nulla. Fa parte del gioco: non possiamo sempre pretendere che gli amici siano lì per intrattenerci, né possiamo aspettarci di sentirci come se il rapporto fosse al 100% reciproco. Per questo, se vogliamo avere amici (e ora sappiamo quanto questo sia importante per ciascuno di noi), potremmo trovarci nella situazione di invitare qualcuno a cena a casa nostra per 10 volte senza aver mai visto casa sua….

5) Siate flessibili

Avere abilità sociali significa adattarsi alle richieste dell’ambiente, evitando di continuare ostinatamente ad “essere chi siamo”. Per capire meglio questo concetto, possiamo pensare ad alcuni bambini che, nonostante l’età precoce, brillano naturalmente per competenze sociali. Come fanno? Questi bambini si comportano spontaneamente in modo diverso a seconda degli ambienti con cui hanno a che fare. Sono in grado di animare con giochi e passi di danza la propria festa di compleanno, in mezzo ai loro parenti adoranti, ma sanno fare anche un passo indietro quando necessario, ad esempio permettendo ad un amichetto di occupare la scena quando la festa di compleanno è la sua. Ciò significa essere sensibili e reattivi agli stimoli sociali. Insomma, questa sembra essere davvero la chiave dell’amicizia: sostenere la visione che l’altra persona ha di se stessa. Infatti…

6) Supportate la visione che il vostro migliore amico ha di sé

I migliori amici non devono condividere aspetti identitari, piuttosto devono supportare la visione che l’altro ha di se stesso. Per capirlo, Weisz ha intervistato un gruppo di matricole rispetto alle loro amicizie più strette, valutando tramite un questionario se i loro amici supportassero la loro identità. Li ha poi ricontattati 5 anni dopo, quando gli studenti si erano laureati e si erano trasferiti fuori dal campus. Ebbene: il supporto di identità sociale ricevuto non prediceva se le amicizie in generale fossero continuate, ma prediceva la possibilità di essere diventati migliori amici. Parte del mantenere una stretta amicizia, ha spiegato Weisz, sta nel sostenere l’identità di qualcuno, che inevitabilmente cambia nel corso nel tempo. Quindi: siate fan dei vostri più cari amici.

Bibliografia

  • Carlin Flora, “Friendfluence: The Surprising Ways Friends Make Us Who We Are“, 2013, ed. Anchor.
  • Matthew D. Lieberman, “Social: Why Our Brains Are Wired to Connect”, 2013, ed. Crown. 

 

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Spesso trascuriamo gli amici o li diamo per scontati, preferendo dedicarci al partner o alla famiglia. Eppure, gli studi sull’argomento sono concordi nel sottolineare l’importanza cruciale dell’amicizia per il nostro benessere psicologico… Ecco una breve rassegna della ricerca in merito.

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