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La psicologia di Candy Crush Saga

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La psicologia di Candy Crush Saga

(…) cosa si attiva nella nostra mente quando passiamo ore (magari spendendoci pure soldi) su giochi tutto sommato semplici e ripetitivi come Candy CrushFarmville, o come certi giochi di ruolo online?

 

Secondo un interessante articolo comparso in questi giorni su Gamasutra, sito di riferimento per molte discussioni trasversali relative al mondo dei videogiochi, sarebbe tutta colpa del naturale e costante disequilibrio della nostra mente, un disequilibrio che ci porterebbe a soddisfare di continuo determinati bisogni, teorizzati molti anni fa dallo psicologo Henry Murray.

 

Per Murray esistono almeno 28 bisogni fondamentali, che sono stati più e più volte rielaborati e classificati, ma che potremmo riassumere a grandi linee come il bisogno di avvertire una connessione con gli altri, di dominare le situazioni, di difendersi dagli attacchi, di portare a termine un compito, di possedere qualcosa e di crescere e migliorare.

A ben vedere, sono esattamente le molle che normalmente scattano quando giochiamo.

 

Per questo motivo ogni nostra azione, anche il gesto automatico di fare una partita veloce a Ruzzle o Quizcross mentre aspettiamo alle poste o dal medico, si legano a questi bisogni.

Il fatto che un oggetto (il telefono) sia in grado di farci soddisfare, seppur per qualche secondo, questi impulsi, rende il tutto più semplice, più immediato, e quindi più soggetto a diventare un’azione ripetuta nel tempo.

Perché cercare altre soddisfazioni quando tutto ciò che ci serve è nella nostra tasca?

 

Leggi tutto l’articolo

 

Luca Mazzucchelli – www.psicologo-milano.it‘s insight:

Interessante articolo sull’attualità dei giochi online su piattaforma mobile, alcuni dei quali veramente spopolano e creano delle vere e proprie dipendenze.

Secondo questo articolo la tecnologia del taschino, attraverso Candy Crush, Farmiville, Quizcross, Ruzzle e così via, sarebbe in grado di dare una rapida risposta a diversi bisogni fondamentali che l’uomo ha bisogno di coltivare: da quello di avvertire una connessione con gli altri, al dominare le situazioni, dal difendersi dagli attacchi, al portare a termine un compito, dal possedere qualcosa al crescere e migliorare.

Certo, forse, meglio cercare di realizzarli all’interno di una relazione con altra persona in carne ed ossa….

In questo video alcuni rischi connessi alla Nomofobia (paura di non avere la connessione al cellulare…)

See on www.linkiesta.it

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