Blog

Psicologia del crimine: alla ricerca delle prove…

Psicologia giuridica

Psicologia del crimine: alla ricerca delle prove…

psicologia-criminale                        Quando due oggetti entrano in contatto,

ognuno lascia sull’altro qualcosa di sé;

quindi un individuo che commette un crimine lascia

qualcosa di sé sulla scena del crimine e, parallelamente,

qualcosa del luogo del delitto rimane sul reo.

(Locard, 1910)

  

Da anni ormai si sente parlare di sopralluogo giudiziario, scena del crimine ed analisi della scena del crimine; molte serie televisive e film hollywoodiani hanno contribuito a far accrescere la curiosità verso questa disciplina dell’autorità giudiziaria competente, ma hanno inoltre contribuito a confondere la realtà con la fiction!

Ma in cosa consiste realmente questa attività? Quali sono le reali procedure?

La Scena del Crimine è una forma di comunicazione tra l’autore del crimine e l’investigatore; la capacità di quest’ultimo di capire il linguaggio dell’autore determina l’efficacia delle sue indagini.

Analisi storiche

Già nel 1878 il francese Alfonse Bertillon propose un sistema di segnalamento antropometrico delle persone fermate dalla polizia, chiamato “Bertillonage”; in quel periodo non era possibile fotografare le persone come è di prassi oggi.

Il Bertillonge si diffuse molto rapidamente, infatti, nel 1882 venne messo ufficialmente in attuazione e l’anno successivo venne adottato come servizio di segnalazione istituendo il Servizio di Identità Giudiziaria presso la Prefettura della Polizia di Parigi.

Questo sistema comprendeva una serie di misurazioni che rendevano possibile il riconoscimento dell’identità di una persona tramite :

Misure d’insieme :

– Statura; apertura delle braccia; altezza del tronco

Misure della Testa :

– Lunghezza; larghezza; diametro bizigomatico; lunghezza dell’orecchio destro

Misure degli arti

– Lunghezza del piede sinistro; lunghezza del dito medio sinistro; lunghezza del dito mignolo sinistro; lunghezza dell’avambraccio sinistro

 

Nel ‘900 con la disponibilità sempre più frequente dell’uso della fotografia, questo metodo venne sostituito con la fotosegnalazione ancora oggi in uso.

Nel 1903 Salvatore Ottolenghi, fondatore della Scuola Italiana di Polizia Scientifica, ebbe l’intuizione, sulla base anche del principio di Locard, di applicare il metodo scientifico di Bertillon all’ambiente (la scena del crimine) consentendo l’applicazione.

Pertanto, il segnalamento antropometrico, applicato all’analisi della scena del crimine diventa il Rilievo Planimetrico del luogo esaminato (es. piantina della casa o della stanza oggetto dell’esame); il segnalamento descrittivo diventa il Rilievo descrittivo (la descrizione di tutto ciò che compone la scena del crimine, i dettagli etc.); ed il segnalamento fotografico diventa il Rilievo fotografico (fotografie accurate della scena, dei dettagli, etc.).

Questi tre elementi assieme compongono il Fascicolo di Sopralluogo.

 

Chi si reca sulla scena del delitto?

Ci sono alcuni ruoli principali, che possono essere ricoperti da più di una persona:

  • Capo team
  • Fotografo e curatore del registro fotografico
  • Disegnatore
  • Addetto alla catalogazione e custodia delle prove
  • Specialisti

Capo team
Il capo team assume fin da subito il controllo e si fa carico della sicurezza sulla scena del crimine. Si assicura che il personale usi l’appropriato equipaggiamento protettivo e segua le procedure standard per la protezione nei confronti di eventuali fattori di rischio per la salute che potrebbero essere rappresentati da sangue o qualsiasi altro fluido corporeo umano.

Generalmente è il primo a entrare: esegue un sopralluogo preliminare e valuta quali sono le potenziali prove. A quel punto determina quali sono gli schemi di ricerca e affida i vari incarichi ai membri del team.

Si assicura che il personale abbia a disposizione il materiale necessario alle analisi e alla raccolta delle prove, poi controlla l’accesso alla scena e incarica una persona di registrare chiunque acceda o lasci la scena del crimine.

Durante l’intero corso dell’operazione rivaluta costantemente l’efficienza delle ricerche e, quando tutti hanno terminato il loro lavoro, compie un ultimo controllo, poi valuta l’inventario delle prove e desigilla la scena.

Fotografo e curatore del registro fotografico
Fotografa l’intera scena prima che chiunque vi acceda, poi immortala le vittime, le persone e i veicoli presenti.

Scatta fotografie dell’intera scena: prima totali, poi medio e primo piano e infine si concentra sui dettagli dei vari oggetti, ricorrendo, se necessario, all’uso di unità di misura da includere negli scatti.

Una volta stabilite quali siano le prove principali, il fotografo le immortala prima che vengano spostate. In questa fase coordina il suo lavoro con il disegnatore, l’addetto alla catalogazione delle prove e il personale che recupera le prove.

Fotografa tutte le impronte digitali latenti e altre tracce prima che vengano effettuati spostamenti. Infine prepara il registro fotografico e lo schema fotografico.

Disegnatore
Crea subito un diagramma della scena e l’orienta mediante un disegno, poi vi posiziona tutti gli elementi più importanti. A quel punto stabilisce ed etichetta le varie aree da ispezionare e avvisa il team leader e tutti gli altri membri della squadra investigativa circa la nomenclatura delle aree designate.

Si assicura che sullo schema siano apposte le necessarie informazioni amministrative.

Addetto alla catalogazione e custodia delle prove
Come già anticipato, collabora con il fotografo e fa in modo che le prove importanti vengano immortalate prima della loro raccolta.

Raccoglie la prova in un apposito sacchetto o busta, poi vi appone una breve descrizione, informazioni sulla sua localizzazione, data e firma.

Raccoglie e impacchetta tutte le prove in modo da garantirne la massima integrità. Tiene un registro delle prove, lo stesso che sarà valutato dal capo team prima di desigillare la scena.

Specialisti
Vista la vastità del campo della scienza forense, è sempre più frequente che si ricorra alla consulenze di esperti e specialisti. Ecco qualche esempio:

  • Antropologo
  • Ematologo
  • Esperto di esplosivi
  • Entomologo
  • Anatomopatologo
  • Dentista

In conclusione l’analisi della scena del crimine rappresenta uno strumento investigativo e giudiziario indispensabile.

E’ l’insieme dei luoghi dove si è consumato un reato, è un prodotto dell’interazione tra la vittima, l’aggressore e l’ambiente. La scena del crimine è il luogo, aperto o chiuso, dove si è verificata e conclusa un’azione criminale. E’ il luogo in cui è avvenuto un contatto tra un criminale e la sua vittima ed in cui è possibile intravedere gli indizi, le tracce, testimoni silenziosi di un iter criminale, molto spesso atroce ed aberrante, segni che non vanno guardati per ciò che sono ma per ciò che potrebbero suggerire. È un contenitore di prove materiali e dei comportamenti dell’aggressore che consente all’analista, all’investigatore di sapere “come è accaduto” un delitto al fine di comprendere “chi è stato” e “perché”. Così dice l’esperto di profili criminali dell’Fbi, J. Douglas: “Io ho una formula: come (tutto ciò che è avvenuto sulla scena del crimine) + perché (la motivazione) è uguale a chi (il colpevole). Se rispondiamo ai come e ai perché possiamo arrivare alla soluzione”. In quanto inevitabilmente il criminale lascerà il suo intento, la sua motivazione, la sua personalità sulla scena del crimine.

Teresa Lamanna 

 

Ti è piaciuto l’articolo? iscriviti alla mailing list!

* indicates required
Su che argomenti vuoi restare aggiornato?

 

SEGUIMI SU INSTAGRAM

Ogni giorno su Instagram fotografie e video inediti di quello che faccio.

SEGUIMI SU YOUTUBE

ACQUISTA I MIEI LIBRI

I Miei Libri - Psicologo Milano

SEGUIMI SU FACEBOOK