La psicologia nel virtuale…
La psicologia nel virtuale…
La psicologia nel virtuale… e le inferenze su chi la fa…
Posto di seguito la risposta pubblica che ho fornito come Servizio Italiano di Psicologia Online a un articolo parso sul sito Opsonline.it, il quale analizza in maniera sintetica il panorama attuale della così detta e-therapy.
L’articolo originale è consultabile a questo link, ma occorre essere registrati al portale di Opsonline per poterlo visualizzare.
Riporterò per comodità alcuni passaggi salienti che hanno attirato la nostra attenzione:
“Se la relazione terapeutica è l’elemento essenziale che distingue una psicoterapia, in questo senso il legame stabilito on-line è qualitativamente, forse anche pericolosamente diverso, perchè non ancora vincolato da regole specifiche. In attesa di ricerche che rendano noti i risultati di tali esperienze, navigando in rete risulta che le attività principali siano quella di “diagnosi” e “consulenza” private: si trovano siti di professionisti che si presentano col titolo di sessuologi, o siti generici dedicati alla salute sessuale, con articoli su diverse tematiche alla fine dei quali l’utente è invitato a rispondere a un test sull’argomento (eiaculazione precoce e vaginismo su tutti) per rendersi conto della “gravità” del problema presentato.
La nuova frontiera è il servizio italiano di psicologia on-line sui social network, uno “sportello di ascolto, informazione e orientamento a disposizione degli utenti che si trovano in difficoltà psicologiche e relazionali”. Il primo contatto avviene gratuitamente tramite chat, mentre la consulenza psicologica avviene in un secondo momento tramite skype. La durata e il costo di ogni singola sessione sono equivalenti a quelli di un incontro reale.
Come scrive Giovanni Soriano:“ Il grande vantaggio di internet non sta, propriamente, nella possibilità d’interagire con il resto del mondo, ma di poterlo fare tenendosene comunque a debita distanza”.
Sorge spontaneo il dubbio che non sia solo l’utente, ma anche lo psicologo colui che teme la vicinanza del contatto reale e non riesce ad andare al di là dello schermo.“
Di seguito, invece, la risposta/chiarimento che io e Davide Algeri abbiamo fornito in merito ad alcune imprecisioni scritte nel testo della collega Jessica Iannone.
buona lettura,
Luca Mazzucchelli
buona lettura,
Luca Mazzucchelli
Gentile Jessica,
grazie per l’articolo, che è molto interessante e necessario ad avviare in maniera critica e costruttiva una delle discussioni ormai sempre più di attualità nel mondo del web, oltre che in quello della psicologia.
Come in tutte le cose nuove vi sono molte idee a riguardo, spesso contrastanti le une con le altre, e il rischio che si corre è forse quello di fare confusione e male interpretare le opportunità che le nuove tecnologie ci offrono.
E’ proprio per questo motivo che ci teniamo, come rappresentanti del Servizio Italiano di Psicologia Online (www.psicologi-online.it) a fare alcune doverose precisazioni.
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Il SIPO nasce per offrire un servizio psicologico di primo livello, volto cioè a definire le ragioni del malessere e a fare un invio sul territorio a strutture pubbliche o a professionisti privati.
Di conseguenza il servizio si propone di offrire una risposta a prezzi calmierati: “il costo della consulenza è di 63 euro a prescindere dal numero di incontri che saranno necessari al professionista per fare un’analisi del problema” concludendosi con l’invio. In alcuni casi il prezzo può anche essere più basso, se in presenza di condizioni socioeconomiche particolarmente svantaggiate.
Questo chiarimento è necessario per precisare due primi punti importanti. Il primo è che il SIPO non fa psicoterapia online ma una “semplice” consultazione psicologica con analisi della domanda e invio; il secondo è che il mezzo virtuale è preso a pretesto per operare in maniera ottimale poi nel reale: uno spazio di orientamento attraverso il quale lavorare sulla motivazione per compiere un passo in più nel percorso verso il benessere.
Rispetto allo sportello che abbiamo avviato gratuitamente su facebook occorre dire che, benchè sia tenuto esclusivamente da psicologi iscritti all’albo, non vuole essere una modalità di presa in carico psicologica bensì esclusivamente di primo ascolto e orientamento. Anche qui si ha l’obiettivo primario di motivare la persona a “fare il salto” dal virtuale al reale, un primo contatto in un’ambiente più famigliare all’utente, dove sia possibile fornire riferimenti di psicologi sul territorio di appartenenza e sfatare alcuni dei luoghi comuni più diffusi ed eclatanti (ad esempio: lo psicologo è consultabile solo privatamente; lo psicologo prescrive farmaci; etc).
La scelta di facebook è dovuta al fatto che è uno strumento di comunicazione e di relazione molto utilizzato dalla gente e ci è parso potesse permettere a chi vive ancora il pregiudizio o la paura di essere giudicato, di superarla più agevolmente.
C’è una ricerca in corso sulla tipologia di utenza che si sta rivolgendo a noi (la richiesta è enorme, basti pensare che nei primi due giorni di pubblicizzazione dello sportello abbiamo già occupato i primi due mesi di appuntamenti disponibili) che vorrà portare dei dati proprio a conferma o disconferma di questa nostra ipotesi.
Quest’ultima precisazione ci è sembrata doverosa per sfatare l’idea secondo la quale il professionista psicologo che predilige l’online stia a un qualche livello proteggendo se stesso dalla paura di entrare in relazione con altre persone, affermazione molto forte e che forse necessiterebbe di ulteriori controlli prima di essere espressa.
Dal nostro punto di vista, al contrario, è la mentalità proprio dell’andare incontro all’utente che ci spinge in questo lavoro di scoperta, senza più aspettare la persona nello studiolo ma vivendo in prima persona gli ambienti in cui la persona si sente più libera di togliersi le corazze difensive che nella quotidianità è costretta a indossare.
Ci stiamo rendendo conto che per molti utenti questa è spesso l’unica strada percorribile per giungere, dopo un primo contatto, alla modalità classica di presa in carico: quella relazione “vis à vis” che difficilmente sarà eguagliabile dall’online nell’ottica di un lavoro a lungo termine e nel profondo.
Grazie per averci dato l’opportunità di chiarire un aspetto del nostro lavoro che altrimenti sarebbe rimasto confusivo, restiamo a disposizione per qualsiasi altro chiarimento.
Davide Algeri
Luca Mazzucchelli