Avvenire – Andar dallo psicologo restando a casa propria
Avvenire – Andar dallo psicologo restando a casa propria
Ringrazio Umberto Folena, il giornalista che ha voluto dare spazio alla notizia sia sull’edizione cartacea del 4 giugno 2011 (seconda pagina) sia sul sito online dell’Avvenire
Questo il testo dell’articolo, buona lettura.
Luca Mazzucchelli
Per chi è troppo timido per incrociare uno sguardo, mentre racconta i fatti suoi più personali e intimi. Per chi ormai sa svelare se stesso soltanto dietro il paravento rassicurante di un monitor, protetto dallo specchio che si può oscurare con un semplice clic. Una seduta psicologica mediante skype: ci ascoltiamo, se vuoi ci vediamo pure, ma tu te ne stai tranquillo nella tua stanza, seduto o sdraiato, con o senza scarpe. Accidenti, puoi parlare anche strofinando una coperta o affondando le dita in un morbido peluche. Luca Mazzucchelli e Davide Algeri, i due psicoterapeuti, hanno cominciato con i senza fissa dimora, che mai avrebbero messo piede in uno studio. Mazzucchelli non è un estremista del web: «Se ravvisiamo vere e proprie patologie, consigliamo di venire da noi di persona, o almeno di rivolgersi al medico di base. Ma se c’è bisogno d’un semplice sostegno psicologico, perché no?». E perché, in futuro, escludere videochiamate sul cellulare o iPhone? Chissà se la verità vien fuori più facilmente annusandosi o scrutandosi di lontano. Chissà se lo scrigno della propria anima è più facile da violare standosene chiusi nella propria stanza…