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Stanotte ho fatto questo sogno: cosa vuol dire?

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Stanotte ho fatto questo sogno: cosa vuol dire?

“Stanotte ho fatto questo sogno: cosa vuol dire?”

Ma Freud se lo sarà immaginato?

Mentre Freud scriveva la sua “Interpretazione dei sogni” sentiva di avere fatto una scoperta colossale, ma chissà se immaginava fino a che punto. Forse non poteva prevedere che cent’anni dopo nell’immaginario comune l’interpretazione dei sogni sarebbe stata l’attività principale di ogni laureato in Psicologia. Sicuramente avete intuito quel che sto per dire: è l’ennesima bufala.

Precisiamo alcune cose

Primo: i sogni non sono argomento esclusivo della psicoanalisi. Sono un tema molto interessante anche per altri orientamenti della psicologia, e anche per discipline diverse dalla psicologia.
Secondo: psicologo non equivale a psicoanalista, date un’occhiata alle differenze. In altri termini: non avete garanzie che ogni psicologo che incontrate lavori sui sogni.
Terzo (e qui viene il più bello): i sogni non si interpretano “a gettone”, “un tanto al chilo”. Non c’è un prontuario dei sogni che stabilisca che al sogno Pinco corrisponda sempre il significato Pallino, e che al sogno Tizio corrisponda sempre il significato Caio. Per capire il senso di un sogno devo prima conoscere bene la persona che lo ha fatto. Se non so nulla di lei, se non conosco i suoi sentimenti, il suo mondo interiore, il suo carattere, la sua situazione evolutiva, insomma se non ho un contesto a cui ricondurre il sogno… non posso dire praticamente niente, a meno di non dire delle banalita’ tali per cui non serve certamente un grande sforzo (ad esempio, non serve la laurea in Psicologia per capire che se ho incubi ricorrenti dev’esserci qualcosa di particolare che mi crea disagio).
 

Ma se in TV…

E qui c’è il problema grosso: quando provi a spiegare queste cose ai non addetti rischi di farci la figura dell’incompetente o dello spocchioso che vuole stare sulle sue. Sì, perché ci sarà sempre qualcuno in TV o sui giornali che a ogni sogno raccontato abbina la sua bella interpretazione. E lascia tutti a bocca aperta perché “ci prende”.
Ci prende sì: perché dice cose tanto generiche da risultare inevitabilmente vere per la maggior parte delle persone!
Con un po’ di parlantina e di abilità si può in effetti fare un figurone, spacciando per originali affermazioni di una ovvietà sconcertante con l’aria di averle confezionate su misura per quella persona. Sogni dei coltelli? Sei aggressivo, ovviamente. Magari uno fa il cuoco e sogna i coltelli solo perché vuole esprimere qualcosa che ha a che fare con il suo lavoro. Ma l’interprete “a un tanto al chilo”, non conoscendo la persona, ovviamente non può capirlo. E poi parlando di aggressività va sul sicuro perché si tratta di una forza che tutti possediamo, in modo maggiore o minore: perciò ha la certezza matematica di dire qualcosa che sarà sempre esatto per tutti. Poca spesa e tanta resa: uditorio soddisfatto, stupore generale, figurone dell’interprete del sogno che così si qualifica come un professionista di valore.
 

Un libro intelligente

Volete fare una scorpacciata di esempi tragicomici (e reali) come questo? Date un’occhiata al libro – bello, scritto con serietà e piacevolissimo da leggere – di Giorgio Blandino “Il ‘parere’ dello psicologo” (ed. Raffaello Cortina). E’ una rassegna sistematica e spietatissima di psico-banalità che l’autore ha reperito, in un lasso di tempo piuttosto ampio, in diversi mass media. Alla lunghissima lista elencata da questo autore aggiungo io una “perla”, scovata anni fa in un giornale femminile dei più diffusi: si invitavano le lettrici a una crociera organizzata dalla rivista, con una serie di intrattenimenti pensati ad hoc. Uno di questi spettacolini consisteva nell’incontrare una psicologa che al mattino – abracadabra! – avrebbe interpretato i sogni delle gentili lettrici ospiti della nave. Direi che l’iniziativa era quanto meno discutibile sotto il profilo della scientificità: quanto può essere attendibile intepretare un sogno di una persona che non si conosce?
 

Conclusione: gli psicologi seri non azzardano interpretazioni tipo juke-box

Questi show dove l’interpretazione dei sogni diventa una specie di gioco da salotto, buona a divertire la gente a cui piace farsi stupire da quanto quel tipo “ci prenda davvero”, danno una pessima immagine dello psicologo perché creano l’aspettativa di trovarsi di fronte a un mago che tutto sa e tutto può. Forse a chi vuole fare lo psicologo seriamente non resta che comportarsi così: “Se, dato che sono uno psicoanalista, nella conversazione comune mi chiedono che cosa significa un sogno, io rispondo: 24, 72, 37, li giochi sulla ruota di Bari!” (p. 173 del libro che ho citato poche righe fa).

Per gentile concessione della Dott.ssa Silvia Bianconcini www.psicologia-imola.it

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