La strada per ottenere una diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento appare lunga e difficile: code interminabili nelle strutture pubbliche, impegno di tempo, di energia e spesso anche di soldi da parte delle famiglie.
Ottenuta la diagnosi, però, la questione non si risolve. La certificazione consente, infatti, alla scuola di attivare le protezioni previste dalla legge 170/2010, quali cioè l’uso degli strumenti compensativi e dispensativi, una metodologia didattica personalizzata, più tempo per compiti e verifiche.
Ma per il bambino tutto ciò non basta. Occorre, infatti, pensare a come intervenire perché la funzione “problematica” possa migliorare e il benessere del bambino a casa e a scuola possa incrementarsi.
Al genitore, a questo punto, si aprono una molteplicità di strade: trattamento logopedico, psicologico, metodo lessicale o sublessicale (del riconoscimento delle sillabe). Muoversi in questa giungla non è facile; ecco alcune linee guida.
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