Salute, Bertini: “Il futuro della psicologia riguarda anche la ridefinizione del Pil”
Salute, Bertini: “Il futuro della psicologia riguarda anche la ridefinizione del Pil”
“Bisogna integrare il Pil con altri indicatori che riguardano la qualità della vita. Un processo che richiede passaggi culturali e politici importanti”.
Mario Bertini, professore emerito di Psicologia della Salute all’Università La Sapienza di Roma ne è convinto: “Quando la medicina guarda a questi aspetti, si accorge che può trarne molti benefici.
Come dimostrano alcune ricerche, le persone ospedalizzate a causa di un intervento chirurgico vengono dimesse tre giorni prima della media se hanno a disposizione la figura dello psicologo per un’ora al giorno.
Questi risultati hanno un’importante ricaduta sul benessere del paziente ma anche sulla spesa sanitaria se si pensa che un giorno di degenza, in media, costa al Sistema sanitario nazionale 500 euro”.
Cosa cambierà nella pratica piscologica quotidiana?
La questione cruciale è capire cosa vuol dire in questo caso fare psicoterapia. Non possiamo ‘rimuovere’ qualcosa, come si propone di fare la medicina.
Qui va fatto semplicemente il contrario, e cioè ‘promuovere’ risorse e competenze già presenti nell’individuo, che rinforzate e ampliate, consentono di aumentare il livello di benessere e la qualità delle relazioni con gli altri.
Questa è quella che io chiamo “psicopromozione”, al posto di “psicoterapia”.
Quindi quello del PIL è un concetto da rivedere?
Due psicologi (Simon e Kahneman) sono stati insigniti del premio Nobel per l’Economia proprio perché hanno dimostrato scientificamente che la razionalità ha dei grossi limiti nei processi di scelta degli individui.
Inoltre le neuroscienze dimostrano che l’appiattimento al concetto di egocentrismo non tiene conto del bisogno di attaccamento e di relazione, fortemente caratteristico della natura umana. Nel Bhutan (un piccolo stato a cavallo fra India e Cina) già dagli anni ’70 non si affidano più al Pil ma hanno adottato il Fil (Felicità interna lorda).
Bisogna quindi arrivare a integrare il Pil con altri indicatori che riguardano la qualità della vita. Un processo che richiede passaggi culturali e politici importanti. La scienza del benessere può e deve portare il suo contributo. Il futuro degli psicologi è questo. Cambiare gli schemi culturali, con gradualità.
Intervista da leggere per intero quella rilasciata dal prof Bertini, perchè spiega in maniera molto semplice ma precisa una delle tendenze che la psicologia dovrà aprire e percorrere per aumentare il benessere delle persone.
Tutto cambia, e la nostra disciplina deve seguire i mutamenti interni alla nostra società e non restare fuori dal tempo.
L’integrazione con le altre discipline scientifiche sembra essere un passaggio forzato per andare in questa direzione.
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