Nella regione Lazio “l’ultima assunzione di psicologi nel pubblico risale agli anni ’80 con l’ingresso di circa 600 persone, il cui numero e’ destinato a diminuire con il pensionamento dei colleghi”. A dirlo all’agenzia Dire e’ Marialori Zaccaria, presidente dell’Ordine degli psicologi del Lazio.
Anche per questo motivo l’Ordine chiede un incontro con il presidente della Regione, Nicola Zingaretti: “Ci sono molte questioni da discutere – spiega Zaccaria – partendo ad esempio dal Dipartimento per le fragilita’ e i soggetti deboli, previsto negli ultimi atti aziendali emanati, la cui stessa denominazione crea una ‘etichetta’ inaccettabile”.
Il presidente Zaccaria chiede quindi a Zingaretti di poter avviare un confronto ai fini di affrontare, tra le tante questioni aperte, anche un’altra contraddizione: “La legge istitutiva ci consente di fare diagnosi, ma poi noi psicologi non possiamo ricettare, ovvero effettuare la richiesta per il pagamento dei ticket. Una possibilita’ invece consentita in altre regioni e che comporta un’agevolazione per l’utenza”.
Nel pubblico la situazione lavorativa per gli psicologi è ferma a quasi 30 anni fa.
Apprezzo molto lo sforzo del consiglio dell’Ordine Lazio di parlare con i referenti politici regionali, che credo un atto dovuto e “obbligatorio”, anche se mi chiedo quanto questo possa veramente servire.
Forse un investimento delle risorse sull’ambito della promozione della figura professionale al grande pubblico potrebbe portare maggiori risultati?
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