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Stress e depressione. Lettino dell’analista, addio: la terapia si fa con Skype

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Stress e depressione. Lettino dell’analista, addio: la terapia si fa con Skype

Stamattina online sul sito dell’INAIL un interessante articolo di Federica Dall’Aglio sulla terapia via skype in cui si cita come esperienza pilota proprio quella fondata da me e dal team del Servizio Italiano di Psicologia Online.
Buona lettura,
Luca Mazzucchelli

22 giugno 2011. Le possibilità comunicative aperte dalla Rete non hanno limiti e le modalità di confidarsi senza imbarazzi con chiunque grazie a un click stanno suscitando l’utilizzo – in particolare grazie alla videochiamate gratuite – di servizi di terapia psicologica online. Siamo alla scoperta di una nuova frontiera?

ROMA – Una webcam, un microfono, una connessione internet. E in pochi minuti ci si ritrova online, faccia a faccia con uno psicologo a tua disposizione. Agli appassionati di fiction probabilmente questo ricorderà “il plot” di “Web therapy“: la ‘webserie’ di cui è protagonista Lisa Kudrow – la Phoebe star del telefilm “Friends” – nei panni dell’algida psicanalista Fiona Wallick, una terapeuta che cura pazienti stressati e “scombinati”in “sedute lampo” di tre minuti. Il successo negli Usa di questo prodotto è tale che il format, già alla terza edizione, è stato acquistato dalla rete tv Showtime (che manderà in onda la prima serie dal 19 luglio prossimo).

In Italia sempre più collerici e depressi. C’è da scommettere che anche in Italia “Web therapy” incontrerà l’attenzione del pubblico: soprattutto considerata l’immagine tracciata dal Censis nella sua ultima indagine di un popolo sempre più collerico, depresso e narcisista. Negli ultimi dieci anni nel nostro Paese è, infatti, raddoppiato il consumo di antidepressivi (+114,2 %), mentre negli ultimi cinque l’aggressività è esplosa: basti pensare  che i casi di ingiurie e minacce sono aumentate del 35,3% e quelli di lesioni e percosse del 26,5%. Non a caso lo stress lavoro correlato è oggi una patologia riconosciuta a tutti gli effetti e che interessa fasce sempre più ampie di persone (ma questo è un fenomeno di portata internazionale), con conseguenze – in termini di costi sociali ed economici – sempre più preoccupanti.

Videochiamate per tutti gli usi. Naturale, allora, che lo sviluppo di questa realtà “depressione globalizzata” stia portando qualcuno a chiedersi se – e in che modo – la tecnologia possa trasformarsi in una risorsa anche nell’ambito della consulenza psicologica. Sul sito Go-Globe.com è appena stata pubblicata un’interessante ricerca che “mappa” ciò che accade in 60 secondi su internet. Ebbene: su Skype (il sistema per videochiamare gratis via internet) in questo lasso di tempo relativamente breve viaggiano 370mila minuti di chiamate vocali. Uno strumento potente, gratuito e accessibile a tutti, dunque. E utilizzabile anche da chi, magari, può provare imbarazzo a contattare personalmente uno psicologo, oppure da chi ha problemi di tempo o di distanza, per esempio perché vivendo all’estero trova difficoltà ad esprimersi in un’altra lingua.

Consulenza psicologica via web? C’è chi dice sì. Fino a oggi la Rete è stata utilizzata per richiedere una consultazione via mail o attraverso una chat. Ma l’idea di usare Skype per offrire una consulenza psicologica online sta stimolando alcuni professionisti a spingersi oltre. Un esempio? gli psicoterapeuti Luca Mazzucchelli e Davide Algeri hanno attivato un team di professionisti che fornisce un servizio di consulenza psicologica proprio attraverso un sito internet. Il gruppo è formato da psicologi iscritti all’albo professionale da almeno tre anni (condizione per entrare a farne parte) e aggiornati sui diversi approcci psicoterapeutici maggiormente adottati. Gli interessati possono, così, collegarsi al sito, scrivere una mail per fissare un appuntamento sul web (che durerà circa 50 minuti) e poi parlare attraverso Skype.

Come funziona la web-terapia. Il primo “contatto” serve sia al paziente che al professionista per individuare il problema e la sua portata. In base alla tipologia di problematica dichiarata, infatti, lo psicologo deciderà se sia il caso di proseguire con altre consultazioni online o se, invece, sia opportuno che il paziente contatti direttamente uno specialista, perché il suo caso non può essere trattato a distanza. L’obiettivo è quello di offrire consultazioni telematiche per problemi risolvibili in un arco temporale limitato. Le consultazioni su Skype sono ancora in fase sperimentale, quindi, in attesa di una codificazione deontologica gli psicologi devono attenersi alle Linee Guida dell’Ordine professionale di categoria, per i vari aspetti che riguardano lo svolgimento dell’attività online (inclusa la riservatezza). E, senza dubbio, rappresentano una “frontiera” che traccia un rapporto ancora sconosciuto e da valutare sul rapporto tra tecnologie e terapia.

(Federica Dall’Aglio)

www.inail.it/Portale/appmanager/portale/desktop?_nfpb=true&_pageLabel=PAGE_SALASTAMPA&nextPage=Prodotti%2FNews%2F2011%2FPrevenzione_e_rischi%2Finfo-1213696221.jsp

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