Ognuno cerca di alleviare come può il proprio malessere. Da questa ricerca della felicità deriva il triplicarsi dell’uso di psicofarmaci e antidepressivi, l’approccio sempre più precoce all’alcol, il diffondersi di anoressia e bulimia, il ricorso crescente ai giochi d’azzardo, alle scommesse, alle lotterie. Nel nuovo millennio, il concetto di dipendenza rispecchia la cattiva gestione del tempo, delle relazioni, degli stili di vita, dei consumi e della quotidianità. «Se ogni persona rappresenta una storia a sé, in generale la dipendenza totalizza e monopolizza il pensiero e le energie, diventando spesso il luogo in cui rifugiarsi in seguito a una mancanza esterna», spiega Luca Mazzucchelli, psicologo e psicoterapeuta. «Per uscirne occorre lavorare non solo sull’aspetto patologico, ma su tutto ciò che vi ruota intorno, che la dipendenza annulla ed evita di farci affrontare: vita sociale, progetti per il futuro, relazioni con le persone importanti, mettersi in gioco nella quotidianità».