Riporto di seguito un breve articolo uscito il 16 dicembre su L'Unità (pag 18, edizione nazionale) a firma di Luigi Cancrini, dove spiega in maniera molto semplice la situazione che si sta creando in questi giorni in ENPAP.
Una arcicasa per l'Ente nazionale degli psicologi
Ancora nei giorni scorsi i giornali riferivano che il senatore Riccardo Conti, il coordinatore del Pdl Denis Verdini e il presidente dell'Enpap Angelo Arcicasa, sono indagati dalla Procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulla plusvalenza da 18 milioni di euro legata alla compravendita dell'immobile di Fontana di Trevi.
Eppure, nonostante i guai giudiziari, Arcicasa si ricandida alla presidenza dell'Enpap.
Riprendo anche qui sul mio sito personale la risposta che abbiamo fornito a chi ha accusato me e Roberta Cacioppo, unitamente all'Associazione Giovani Psicologi Lombardia che rappresento, di essere connivente con chi non fa gli interessi della categoria.
Per qualsiasi chiarimento sono come sempre a disposizione dei colleghi che volessero approfondire la vicenda.
Luca Mazzucchelli
Abbiamo letto la comunicazione che Alessandro Spano, Vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia, ha diffuso riguardante la nostra decisione di candidarci alle prossime elezioni 'ENPAP insieme alla lista Cultura e Professione.
Ciò che più ci ha colpito e rattristato è il tono con il quale Alessandro si rivolge a noi e accompagna il suo ragionamento, che ci è parso non adeguato allo spirito di colleganza da mantenere quando ci si rivolge pubblicamente ad altri professionisti, a maggior ragione vista la carica istituzionale da lui attualmente rivestita.
Certo la modalità con la quale Alessandro Spano scrive indica alcuni indizi circa la sua (e speriamo non del partito che rappresenta) modalità di intendere il dialogo tra colleghi che pensano in maniera differente da lui. Elemento non nuovo, sia chiaro, e che forse dobbiamo considerare permanente anche in caso dovesse riuscire ad essere eletto in ENPAP.
Se in passato questo modus operandi poteva avere una strategica ragione nella necessità di affermarsi come “gruppo contro” e distinguersi dai rivali, oggi ci stupisce vedere che l’esperienza di governo in Lombardia non abbia portato a una maturazione in tal senso, ma che il tempo per lui sembra sia rimasto fermo alle passate modalità di comunicazione degne di un gruppo attacco-fuga nel senso bioniano del termine.