Tra le diverse categorie particolari di lutto possibile, una particolare è rappresentata da quei lutti che non sono necessariamente patologici, ma si connotano come impossibili da elaborare: si tratta di perdite che intaccano in modo totale il sé delle persone rimaste. Sono morti impossibili da integrare nella propria storia: si pensi ad esempio all’aborto spontaneo, alla morte di un coniuge in età avanzatissima dopo una vita passata fianco a fianco, oppure la morte di un figlio, come accaduto a Genevieve Jurgensen
[1], giornalista francese che ha visto morire le sue due figlie, di 4 e 7 anni, in un incidente stradale. A tal proposito, Genevieve scrive una frase che è emblematica per il lutto impossibile: “…che loro non impediscano a me di vivere, che io non impedisca a loro di morire”.
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