Il mio parere: provocatorio studio di Wiseman che però a mio avviso è troppo attaccato dagli studiosi italiani.
Alla fine Sant Agostino diceva che per fare arrivare la fede nelle persone era sufficiente comportarsi “come se” realmente l’avessero: una parte di questo meccanismo, secondo me, anche nelle dinamiche tra persone può ritrovarsi.
Voto articolo 8/10
Tratto dall’articolo:
“Come in (quasi) tutte le cose della vita, per ottenere il risultato sperato basta crederci e impegnarsi fino in fondo: solo che la posta in palio, in questo caso, non è un contratto di lavoro, un record sportivo o un titolo di laurea. Il traguardo è l’ineffabile, l’intangibile, l’irrazionale per eccellenza: il sentimento amoroso.
Secondo lo studioso dell’università dell’Hertfordshire, infatti, per innamorarsi è necessario “allenarsi ad esserlo”, ovvero fingere, immedesimarsi nella parte dell’infatuato perso, al punto da diventarlo davvero. Aspettando e recitando pazientemente, questa la tesi di Wiseman, il sentimento diventerà reale.
Lo psicologo del comportamento ha ricreato in laboratorio una situazione di incontro a due molto simile al tradizionale speed-dating, imponendo però alle 50 coppie protagoniste (tutti perfetti sconosciuti l’uno per l’altra) di prendersi le mani, stringersi affettuosamente i palmi, improvvisare un paio di occhi a cuoricino e sdilinquirsi in frasi d’amore.
Il risultato, secondo Wiseman, è stato sorprendente: ben il 45% dei partecipanti (contro il 20% dello speed-dating tradizionale) ha infatti chiesto di rivedere il “finto” partner dopo l’esperimento, dimostrando il potere suggestionante della scenetta recitata a tavolino.
Adelia Lucattini, presidente della Società Internazionale di Psichiatria Integrativa e Salutogenesi di Roma, precisa che le dinamiche che portano all’innamoramento (cosa diversa dall’infatuazione, prettamente legata all’attrazione sessuale) sono un tantino più complesse e che l’amore è un processo psichico.
Tutto dipende, spiega, dal “nerve growth factor”, il fattore di crescita nervoso scoperto dalla Montalcini, che altro non è che una proteina-segnale che aumenta nel sangue mano a mano che ci si innamora.”
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