Tecnologia e bambini: 3 suggerimenti per un uso educativo
Quale è il reale impatto che le nuove tecnologie hanno sui bambini?
La verità è che nessuno può dire con certezza come i bambini risponderanno all’uso eccessivo delle tecnologie, poiché ad oggi la prima generazione di utilizzatori nativi dell’iPhone e dell’iPad ha un’età compresa tra i sei e i nove anni e, dunque, non avendo ancora raggiunto l’adolescenza non è possibile sapere quanto siano diversi rispetto agli altri ragazzi. Tuttavia, più studiosi hanno riscontrato che l’utilizzo eccessivo delle tecnologie da parte dei bambini li trasformi in comunicatori più poveri, meno abili ed emotivamente meno alfabetizzati, ovvero in bambini meno capaci di leggere le emozioni sugli altri e dentro loro stessi.
Ovviamente esistono diversi fattori che interagiscono in questo processo ma, nonostante ciò, gli esperti suggeriscono di non esporre i bambini a qualunque tipo di schermo prima dei due anni, perché è proprio in questa fase che si fissano gli standard relativi alle modalità interattive con il mondo che poi si manifesteranno quando i bambini cresceranno.
Dai 3 ai 7 anni l’unico schermo consentito sarebbe la televisione e, solo intorno ai 7 anni possono essere introdotti ai media interattivi, come iPad e Smartphone.
Queste indicazioni non sono certamente semplici da seguire nel contesto odierno, ma seguono la regola secondo la quale i bambini piccoli imparano meglio interagendo con le persone anziché con gli schermi e questo è sicuramente un punto di vista difficile da criticare.
Se, nonostante queste difficoltà, cercate degli spunti pratici a cui attingere per quanto concerne l’educazione dei vostri figli alle nuove tecnologie, tenete a mente queste tre indicazioni:
1. Incoraggiate i bambini a collegare ciò che vedono sugli schermi con la loro esperienza del mondo reale…
Per fare un esempio, se ai vostri figli piace un gioco sull’iPad il quale richiede di ordinare dei blocchi per colore, potreste invitare il bambino a riconoscere il colore dei vestiti mentre insieme stendete il bucato.
Dunque, il punto non è limitare l’esperienza al mondo virtuale ma, anzi, creare un ponte tra schermo e realtà.
2. Tenete a mente che l’impegno attivo è preferibile alla visione passiva…
Un’applicazione che richiede ai bambini di agire, ricordare, decidere e comunicare con i loro genitori è sicuramente migliore rispetto a uno spettacolo televisivo che consente loro di assimilare contenuti in modo passivo. Quindi, se potete rendere attiva una fruizione passiva fate certamente un favore al bambino. Per esempio, se state guardando insieme un cartone in televisione commentatelo insieme a loro, ponetegli delle domande, chiedete loro cosa li colpisce, fate ipotesi sul perché un determinato personaggio si comporta in un certo modo. Dunque, non lasciate solo il bambino davanti a questi strumenti ma accompagnatelo nella fruizione, cosicché la tecnologia possa diventare un pretesto conversazionale per creare una relazione e una comunicazione che porti sempre di più nel mondo reale.
3. Fate attenzione al focus visivo…
Ovvero, ricordate che il tempo dedicato agli schermi dovrebbe essere sempre caratterizzato da un’attenzione rivolta al contenuto invece che alla tecnologia stessa.
Il bambino, durante la visione di un film, dovrebbe spiegare cosa pensa che accadrà dopo, dovrebbe indicare con il dito i personaggi, riconoscerli e muoversi lentamente seguendo il racconto senza essere sopraffatto dalla possibilità di navigare nel dispositivo da una finestra all’altra.
Ovviamente queste indicazioni non risolveranno il problematico rapporto tra bambini e nuove tecnologie, però rappresentano l’inizio di una riflessione che dovremo inevitabilmente fare in maniera sempre più importante. Una buona lettura a questo proposito è “Irresistibile” di Adam Alter, che analizza tutti i pericoli delle nuove tecnologie ma, anche, il grande potenziale insito in questi strumenti.
La mia convinzione è che la società per prima dovrebbe interessarsi di regolare le dipendenze comportamentali, come quelle dai videogiochi e dai cellulari, per sensibilizzare per primi proprio gli adulti ai pericoli delle nuove tecnologie, le quali rischiano di porsi come una trappola se non conosciuti a fondo.
Per acquistare il libro “Irresistibile. Come dire no alla schiavitù della tecnologia” di Adam Alter, qui al link: https://amzn.to/2AAoycs