In quanto tempo si supera un lutto importante?
Il lutto: percorso privato e individuale
Generalmente siamo portati a pensare al lutto come un processo lineare che inizia con immenso dolore e si risolve gradualmente grazie al potere lenitivo del tempo. Tale concezione non è errata, ma occorre precisare che non esiste un’unica modalità con cui si può vivere l’esperienza del lutto. Una ricerca durata cinque anni e condotta su 267 coppie a Detroit (Bonanno, Wortman e Nesse, 2004) ha dimostrato che solo l’11% dei coniugi rimasti vedovi ha vissuto un’esperienza del lutto così come tradizionalmente intesa, tornando a ritmi di vita e tonalità emotive simili a quelle precedenti la perdita dopo un anno dalla scomparsa del coniuge:
quasi la stessa percentuale (10%) delle persone che dopo la perdita del coniuge si sono sentite meglio: si tratta soprattutto di individui che hanno assistito per molti anni il coniuge malato o con episodi di violenza subita. Al di là dei dati, che sono sempre abbastanza freddi, ci interessa comunicare che non esiste un’unica modalità con cui vivere il processo del lutto, come vedremo nei successivi aggiornamenti. Diciamo “vivere” e non “subire” in quanto il lutto non è un processo che si subisce passivamente, anche se in italiano non esiste un’espressione verbale che renda tale idea.
https://www.youtube.com/watch?v=-IZnCuLv5WE
Dott. Emanuele Zanaboni
BONANNO G.A., WORTMAN C.B., NESSE R.M, Prospective Patterns of Resilience and Maladjustment During Widowhood, Psychology and Aging, 19 (2), pp. 260-271, 2004.
BOWLBY, J., Attaccamento e perdita. Vol. 3, Bollati Boringhieri, Torino, 1983.
NEIMEYER R., Lessons of loss: A guide to coping, Brunner Routledge, New York, 2000.