Si può crescere con la TV?
Si può crescere con la TV?
La tecnologia e in particolare la televisione hanno cambiato drasticamente le abitudini, l’organizzazione del tempo, le modalità educative e relazionali all’interno delle famiglie. Diciamo subito una cosa essenziale, la TV in famiglia fa comodo per “tenere buoni i bambini, li piazzo davanti alla tele e così posso preparare la cena e perché no rilassarmi un po’ dopo una giornata intensa”.
E’ un bisogno di ogni genitore quello di riposare e di svolgere le faccende di casa, è necessario però ricordare che anche i bambini hanno dei bisogni e solo perché la TV a loro piace non è detto che risponda ai loro bisogni di crescita.
Per quale motivo ci si fida della televisione, spesso alla cieca?
Quale educazione, quali contenuti ricevono i bambini da questa “baby sitter elettronica”?
Cosa è la TV: è una rappresentazione della realtà, non è la realtà. E’ uno strumento che fornisce un messaggio molto potente ed incisivo perché unisce più elementi: immagini in movimento, suoni, parole, rumori. Non dà alcuna possibilità di intervenire in modo attivo.
Effetti e rischi da un uso non corretto: le ricerche sugli effetti di una non corretta fruizione televisiva sono numerose.
Si riportano di seguito alcuni dati.
- Conformismo e passività
- Distorsioni cognitive del pensiero e della realtà
- Impoverimento immaginativo
- Impoverimento delle motivazioni
- Isolamento
La televisione produce stimoli troppo strutturati, incontrollati e sovrabbondanti, più di quello che le capacità percettive del bambino sono in grado di sopportare, questi stimoli producono effetti automatici ed escludono la possibilità di analisi personali. Si considera la TV come una delle cause che inibiscono o condizionano negativamente il gioco che è l’attività principale attraverso la quale i bambini si sperimentano e conoscono la realtà.
La televisione può anche causare aggressività, il bambino infatti può arrivare a confondere la violenza vera con quella televisiva e a considerare l’aggressività come il modo migliore per gestire le situazioni in cui viene a trovarsi in difficoltà; può trovarsi davanti a messaggi che , anziché rafforzare i valori, ampliare la conoscenza e sviluppare le capacità critiche, possono incrementare atteggiamenti distruttivi per se stesso e per gli altri.
D’altro canto, non si può negare che la TV possa favorire la crescita e l’educazione, informare e persino formare attraverso programmi di qualità. Basti pensare al telegiornale per i ragazzi, a trasmissioni che in forma documentaristica o animata trattano temi di storia, geografia o scienze naturali; ad alcuni programmi di intrattenimento pomeridiani molto ben fatti che si propongono obiettivi cognitivi, logici e linguistici.
Può capitare che certe immagini particolarmente “forti” abbiano un effetto sulle emozioni tanto da produrre stati di ansia, di paura e, nel bambino piccolo, veri e propri incubi notturni.
Ciò é più evidente quando il piccolo é lasciato per molto tempo solo davanti alla televisione e non ha nessuno con cui sdramatizzare, rielaborare scene violente, capire che non sono reali. Sì, perchè il linguaggio televisivo, che corrisponde al modo di pensare tipico del bambino piccolo, ha bisogno di concretezza visiva, al carattere globale delle sue rappresentazioni, fa sembrare reale ciò che invece è artificiale, virtuale, confezionato da altri con precisi scopi.
Ma quindi esiste un vero decalogo sull’utilizzo della TV?