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Vasco Rossi: la psicologia della comunicazione

Comunicazione

Vasco Rossi: la psicologia della comunicazione

Il testo integrale e il video della lezione tenuta da Vasco Rossi in occasione del conferimento della “laurea honoris causa” in Psicologia della Comunicazione.

“Dunque, allora… “sballato”…
C’è una canzone di mike jagger che dice: “la gente dice che io sono un bevitore, ma per la verità io sono sobrio per la metà del tempo…” In questo modo così volevo cominciare per potermi riagganciare… Per la metà del tempo…

Una laurea per me, non me l’aspettavo, e invece eccola qua.
Ho telefonato subito a mia madre e le ho detto: “mamma, all’alba di 53 anni finalmente tuo figlio ti porta a casa quella benedetta laurea che hai tanto desiderato: meglio tardi che mai… finalmente una buona notizia mamma per te, non sono più un cattivo maestro mamma, adesso sono dottore e in scienze della comunicazione.
Ringrazio naturalmente il magnifico rettore e tutta l’università che oggi mi conferisce questo riconoscimento… mi sono un po’ impappinato…

Cosa significa comunicazione?
Se quando io dico “casa” tu pensi alla tua casa e io ho in mente la mia casa, ognuno prende le parole con il proprio significato, quindi per comunicare veramente a volte non bastano le parole, ci vogliono i gesti, le espressioni.
Ecco la musica è una grande forma di comunicazione. Se poi ci aggiungi le parole puoi arrivare facilmente al cuore.

Ma le parole devono essere poche e perfette, oneste e sincere, secondo me le minime indispensabili. E c’è uno sforzo, una ricerca stilistica dietro a tutta questa semplicità. Questa è l’arte della canzone, che per me è una polaroid di emozioni. Toccare il cuore della gente è quello che ho sempre cercato di fare, e quando ci sono riuscito è stata la mia più grande soddisfazione, e ringrazio sempre il cielo e la chitarra.
La chitarra, appunto, perché è quella che mi ha permesso di comunicare, di arrivare fin qui. Di mettere in musica i miei disagi, le mie disillusioni, le mie ferite e il mio malessere.
Per il resto io non ho un buon rapporto nemmeno con il telefono. Quante volte vorrei dire, vorrei urlare ma mi sembra che non mi venga fuori la voce. Perché senza la musica io mi sento senza voce: impotente.
Con la musica ho realizzato il mio sogno, la musica è tutto per me, se non mi pagassero la farei comunque. Nelle canzoni mi diverto a prendermi in giro e a denudarmi davanti a tutti, e a confessare le mie debolezze e miei errori, e devo dire che trovo una solidarietà che mi entusiasma e mi consola.
Siamo esseri inutili e imperfetti travestiti da arroganti e saggi artefici del proprio destino: ci raccontiamo palle tutto il giorno… anche questo per la metà del tempo naturalmente… però…

Non ho mai certezze, solo dubbi e nelle mie canzoni faccio solo domande. “Come stai?” a proposito, voi come state? Tutto bene?

Una laurea per me che non sono mai stato uno allineato, che non ho mai voluto accettare le regole del conformismo, che sopporto a fatica la forma, solo per la sostanza.
Che non mi prendo mai troppo sul serio, che non sono mai in pace con me stesso, sempre scomodo, che mi metto continuamente in discussione e che ogni volta che raggiungo uno obbiettivo subito mi se ne para davanti un altro.
Per me la musica è stata uno strumento formidabile di riscatto e mi ci sono buttato dentro a capofitto. Credo in quello che canto, ci ho sempre creduto fino in fondo, e se ci credi tu per primo allora puoi convincere anche gli altri. Ecco, questa diciamo che è la prima lezione in comunicazione. Se non ci credi tu non ci può credere nessuno. E questo vale anche se volete andare a vendere delle assicurazioni.

Una laurea per me, ne sono stupito, lusingato e fiero, perché non ho mai cercato di fare parte del sistema, non ho mai cercato il facile consenso generale, ho sempre parlato per pochi, ma si vede che la comunicazione ha compiuto il miracolo: ha moltiplicato i pani e i pesci. Da pochi sono diventati molti… devo provare con il vino!

Una laurea non fa primavera.
A proposito: appena è uscita la notizia ho ricevuto un sacco di sms e di mail dagli amici, naturalmente erano tutti un po’ ironici, evidentemente i miei fan hanno i piedi ben piazzati per terra, io invece sono subito andato in copisteria a cambiare i miei biglietti da visita…”

Luca Mazzucchelli

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